Un giro d’affari da oltre 25 miliardi e margini di crescita impressionanti: l’app economy può costituire un’occasione di rilancio per l’Europa. Anche l’Italia potrà dire la sua, a patto che aumentino gli investimenti e le start-up. Altrimenti sarà un affare solo per gli altri.
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Le start-up innovative sono nettamente aumentate anche in Italia e sempre più sono considerate un tassello fondamentale della ripresa. Tuttavia alcuni colli di bottiglia sistemici lungo il percorso di maturazione delle nuove imprese potrebbero frenarne la futura crescita. Le possibili soluzioni.
La prima indagine Piaac dell’Ocse sulle competenze dei cittadini adulti di 24 paesi denuncia tutta l’inadeguatezza degli italiani. Le responsabilità della scuola e delle inefficienze del mercato del lavoro. Le riforme da fare per risollevarci da questo degrado. Con urgenza.
Il Governo lancia il programma “Destinazione Italia”. L’obiettivo è attrarre più capitali esteri nel nostro paese. Ma non conta solo l’ammontare, conta anche il settore nel quale avvengono gli investimenti. E quelli che arrivano in Italia si orientano in genere verso il mercato dei beni finali.
Dal 2009, il contratto di rete consente alle piccole e micro imprese di aumentare la competitività attraverso forme di collaborazioni con altre aziende, anche di Regioni diverse, pur mantenendo la propria soggettività giuridica e autonomia operativa. Ma quanti lo usano? E per quali obiettivi?
L’innovazione è il principale motore per la crescita economica. Ma creare un sistema di imprese che investano e scommettano sulla ricerca non è cosa semplice e richiede il contributo di tutte le parti sociali. Anche il sindacato dovrebbe perciò riflettere sugli effetti delle richieste che avanza.
Dal 1° gennaio sono cambiati i termini di pagamento per i contratti tra imprese e tra imprese e pubbliche amministrazioni. Se applicata in modo efficace, la nuova normativa potrebbe favorire lo sviluppo delle aziende innovative. I risultati di una ricerca su 490 imprese nel periodo 2003-2008.
La bassa crescita dell’Italia dipende da molteplici fattori. Tuttavia spesso si trascura il peso del deficit di innovazioni nell’organizzazione del lavoro e dello scarso coinvolgimento di dipendenti e rappresentanze sindacali. Il nostro paese è in questo campo uno dei fanalini di coda in Europa.
L’evidenza mostra che il sommerso è stato un freno alla crescita della produttività e, dunque, allo sviluppo del paese. Le ragioni vanno ricercate nelle caratteristiche strutturali di queste imprese. Ma ciò suggerisce anche che per sconfiggere l’economia in nero bisogna puntare sull’innovazione.
La disciplina sulle start-up innovative e gli incubatori certificati, contenuta nel decreto legge “Sviluppo-bis”, ha un obiettivo essenziale: evitare che siano minate fin dalla nascita dallo squilibrio tra scarsa capitalizzazione e eccessivo ricorso al credito bancario, tanto più se difficoltoso.