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Tag: lavoro precario

Reddito di cittadinanza: chi lo riceve ha una carriera contributiva “povera”*

Solo un terzo dei percettori del reddito di cittadinanza in età da lavoro ha maturato contributi previdenziali negli ultimi due anni. Gli altri due terzi sono rimasti esclusi dal mercato del lavoro formale e dalle prestazioni di sostegno connesse.

Meno precari, ma la crescita è ancora un problema

Uno degli obiettivi del governo era ridurre la precarietà. E i dati dell’Inps ci dicono che nel 2015 è in effetti diminuita. In ogni caso, un aumento dell’occupazione dello 0,5 per cento con una crescita economica dello 0,7 non è da buttare. Perché il male italiano resta sempre la ripresa debole.

Il Punto

Annunciando i dettagli del piano di Quantitative easing (Qe), Mario Draghi ha infranto un tabù storico: la Bce da marzo comincerà ad acquistare massicciamente titoli pubblici e privati dell’Eurozona, anche a lunga scadenza. Vediamo i meccanismi (e i compromessi) scelti per attuarla e proviamo a fare qualche previsione. Scontato (soprattutto dai mercati) questo annuncio, ma due caratteristiche positive vanno registrate: il Qe di Draghi è ampio e non limitato nel tempo fino alla realizzazione di un obiettivo di inflazione. Che tuttavia potrà arrivare solo in tempi lunghi: oltre quattro anni. Spieghiamo che cosa serve per ottenerne benefici. Dall’utilizzo di questo strumento non convenzionale di politica monetaria potrà arrivare una diminuzione del costo dei capitali e -forse- una ripresa della domanda. Vediamo in dettaglio come funziona. E riproponiamo un Dossier sul tema, con nuovi contributi.
Cambia, in virtù di una direttiva europea, la gestione delle crisi delle banche. Tra gli strumenti previsti, la vera innovazione è il bail-in, vale a dire il salvataggio dell’impresa a spese dei suoi soci e creditori anziché a carico delle casse pubbliche. Una novità già sperimentata con il default cipriota che nasconde il rischio di una bomba a orologeria.
Un buon sistema elettorale deve far stare insieme rappresentanza democratica e governabilità. L’Italicum fa leva più sulla seconda che sulla prima, con il 60-65 per cento dei deputati nominati dai segretari dei partiti. Una scelta delicata proprio mentre gli elettori disertano le urne. Eppure c’è il modo per correggerla.
Il Jobs act combinato con il decreto Poletti del marzo 2014 che ha liberalizzato il ricorso ai contratti a termine rischia di peggiorare il dualismo nel mercato del lavoro. Per chi ha un’occupazione a scadenza l’instabilità del reddito e l’incertezza del futuro rimangono altissime. Ecco perché nel 2016 -esauriti gli incentivi fiscali per le assunzioni a tempo indeterminato- bisognerà trovare un correttivo per evitare che riesploda il precariato.
Nel momento della scomparsa della madre di Marzio Galeotti, la redazione si stringe attorno all’amico e collega.

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