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Cosa va e non va nella proposta di Renzi

Più che un punto di arrivo, l’accordo tra Renzi e Berlusconi sulla riforma della legge elettorale sembra essere un punto di partenza. La proposta non risolve appieno i vecchi nodi: premio di maggioranza, liste bloccate e soglie di sbarramento. Il sistema delle garanzie e la questione del Senato.

Il Sindacum di Italicum

L’accelerazione del segretario del Partito Democratico, Matteo Renzi, sulla legge elettorale ha finalmente fatto calare le carte perlomeno agli attori principali. Come dovrebbe funzionare, in particolare, il cosiddetto “Italicum” su cui sembra si sia trovato l’accordo?

Quel che resta da discutere sulla legge elettorale

La proposta di legge elettorale uscita dall’incontro Renzi-Berlusconi si discosta dal modello spagnolo e si dirige verso un proporzionale con premio di maggioranza o doppio turno di coalizione. Ma rimangono tre punti delicati.

Aspettando la legge elettorale

Dopo la pubblicazione delle motivazioni anti-Porcellum della Corte Costituzionale, la politica dovrà individuare un’ipotesi di riforma che metta d’accordo i partiti e rispetti i paletti della Corte. Non c’è spazio per altri rinvii. Ripercorriamo la discussione degli ultimi due anni.

Come funziona il sistema elettorale spagnolo

Il sistema elettorale spagnolo, proporzionale con liste bloccate e sbarramento al 5 per cento, non assicura automaticamente la governabilità: Psoe e Ppe sono spesso scesi a patti con partiti locali. Il rischio è acuire i clientelismi e non garantire un’adeguata rappresentanza ai partiti nazionali

Due turni “con quote di Parlamento”

La sentenza della Corte costituzionale ha reso inevitabile la modifica della legge elettorale. Ma l’accordo sul sistema da scegliere è ancora lontano. Ecco una proposta di compromesso tra uno e due turni, e tra maggioritario e proporzionale. Soglia di sbarramento e rappresentanza delle minoranze.

Ridateci il Mattarellum

Tramontata la speranza di un compromesso alto sulla legge elettorale, restano aperti quattro scenari. Quello oggi preferibile prevede il ritorno al Mattarellum. Perché con i collegi uninominali, migliorerebbe anche la selezione della classe politica. Ma serve un colpo di mano in Parlamento.

Non è tempo di Grosse Koalition

La progressiva polarizzazione dei partiti porta all’immobilismo. Non succede solo in Italia, ma per noi la paralisi delle decisioni è pericolosa quasi quanto la crisi politica. Ecco perché è urgente la riforma della legge elettorale. I rischi del proporzionale e i vantaggi del maggioritario.

La prima riforma è superare il bicameralismo

Prima di pensare a una riforma della legge elettorale, è necessario differenziare i compiti di Camera e Senato. Dai confronti internazionali, si vede infatti che l’Italia è uno dei pochissimi paesi che mantiene un bicameralismo perfetto. Da abbandonare anche l’idea di un Senato delle Regioni.

Preferenza di genere o voto di mafia?

Il sistema della doppia preferenza di genere, previsto dalla legge elettorale siciliana, faciliterà il controllo del voto esercitato da Cosa Nostra? Il modello di voto di scambio è ormai consolidato e non subirà sostanziali modificazioni. La creazione di aspettative di vantaggio negli elettori.

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