Firmata l’intesa preliminare tra lo stato e le tre regioni che hanno richiesto maggiore autonomia. I contenuti dell’accordo sono positivi e probabilmente superiori alle aspettative. Ma non su tutti i temi c’è stata uniformità tra le regioni. E questo è un bene.
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Se lo stato riconoscesse a Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna la massima autonomia su tutte le materie passibili di trasferimento, il bilancio delle tre regioni cambierebbe molto poco. A meno che non vi rientri anche l’istruzione.
Il 22 ottobre Lombardia e Veneto votano su un referendum che chiede più autonomia dal governo centrale. È un’operazione inutile dal punto di vista procedurale e costituzionale. Né è chiaro quali nuove competenze le due regioni vorrebbero attribuirsi.
Il contratto di ricollocazione è una delle principali novità del Jobs act. Per capire se funzionerà, si può guardare all’esperienza della dote unica del lavoro della Lombardia, che ha dato buoni risultati. La “presa in carico” resta il nodo da risolvere. Controlli e priorità dei servizi pubblici.
Il programma della Garanzia giovani è partito. Bene sgombrare il campo dall’illusione che possa davvero permettere di occupare centomila giovani. Va superata la dicotomia tra agenzie del lavoro pubbliche e private. L’esempio del sistema a “dote” della Lombardia. E le sue criticità.
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Un commento sulla Dote unica lavoro *
Di Desk
il 31/07/2014
in Commenti e repliche
GLI ASPETTI POSITIVI
Negli ultimi giorni il sistema della Dote unica lavoro (Dul) di Regione Lombardia è stato oggetto di diverse analisi (1), che ne hanno evidenziato punti di forza e punti di debolezza, avanzando anche proposte di miglioramento.
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