La sentenza della Corte costituzionale tedesca apre la porta alle future operazioni Omt. Ma conferma in pieno la linea tedesca sui principi e pone pesanti condizioni, che rischiano di indebolire la “linea-Draghi”.
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La decisione della Corte costituzionale tedesca sul programma Omt riconosce la competenza della Corte di giustizia per l’interpretazione del diritto europeo. È l’unica buona notizia. Perché si potrebbe arrivare a un contenzioso fra le due giurisdizioni. L’equilibrismo della Merkel.
Non si può negare che Mario Draghi abbia mantenuto il suo impegno di proteggere l’euro utilizzando per intero gli strumenti a disposizione della Bce. Ma le Outright monetary transactions suscitano qualche perplessità. Il problema nasce in particolare dal fatto che la Bce non dispone di tutti gli strumenti per contribuire efficacemente a risolvere la crisi dei debiti pubblici e quindi dell’euro. Soprattutto perché, per statuto, non le è consentito di finanziare direttamente gli Stati membri in difficoltà. Come invece fanno tutte le altre banche centrali.
Efsf e programma Omt fanno sì che gli spread sui titoli di Stato tornino a riflettere i fondamentali dei paesi. Ma ciò non basta per garantire una crescita equilibrata dell’Europa. Che invece richiede più istituzioni europee. Per favorire una vera integrazione serve uno strumento centralizzato per il finanziamento delle attività di esportazione delle aziende dell’area euro. La competizione nei mercati internazionali sarebbe così su qualità e prezzo del prodotto e non in base alla forza dei rispettivi sistemi finanziari. Il tutto nel pieno rispetto dei vincoli di bilancio.