In Italia le conseguenze della crisi in termini di perdita di prodotto e di occupazione sono state molto pesanti. E senza ulteriori interventi, rischia di lasciare un segno per lungo tempo perché la crescita prevista non basterà a recuperare quanto finora perso. Un esercizio su due scenari.
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Dalla fine del 2014, il rallentamento della crescita cinese preoccupa Pechino e il resto del mondo. Ma per essere sostenibile nel tempo, dovrà contare sempre di più sulla domanda interna e meno su quella estera. Per questo è significativo che lo yuan entri nel paniere di valute che utilizza il Fmi.
Con la diffusione delle stime Istat definitive sul terzo trimestre, emerge che il Pil 2015 crescerà meno dello 0,9, più probabilmente dello 0,7 per cento. La minor crescita porta con sé un leggero aumento del deficit e soprattutto il segnale che i conti pubblici dell’Italia dipendono da circostanze esterne.
Funziona la politica di Quantitative easing della Bce? A giudicare dall’andamento dell’inflazione e soprattutto del Pil nominale, il vero obiettivo di quella politica, sembrerebbe di no. Non è il livello medio di inflazione nell’Eurozona che conta, ma quello dei singoli paesi. L’obiettivo da darsi.
Pochi stranieri, molti lombardi e un target di visitatori raggiunto a costo di forti sconti sui biglietti. Expo 2015 ha evitato il peggio grazie alla dedizione di chi ci ha lavorato. Rispetto alle aspettative, però, i benefici economici sembrano molto ridotti. E Roma 2024 merita una riflessione.
Molti attribuiscono la bassa crescita del Pil alla carenza di domanda. Non è così. L’Istat dice che nel secondo trimestre i consumi si sono risvegliati con una crescita dello 0,4 per cento. Il guaio è che la maggiore domanda è soddisfatta più dalla produzione estera (le importazioni) che da quella interna.
Nel secondo trimestre 2015 in Italia si consolida la crescita del Pil. Più lenta e graduale che in passato anche perché lo scenario internazionale – seppure positivo – non è favorevole come allora. Per spingere la ripresa urge approvare e attuare speditamente le riforme in cantiere da troppi mesi.
Anche se inaspettatamente è tornata a crescere, la Grecia sta sicuramente peggio di noi. Il nuovo piano di aiuti in approvazione nei parlamenti europei non risolve i problemi del paese, ma almeno ne evita l’insolvenza. Fra tre anni saremo punto e a capo, in attesa del prossimo salvataggio.
A seguito della proposta di 218 parlamentari si parla di legalizzare la cannabis. Anche sulla base del caso del Colorado, tra le conseguenze ci si potrebbe aspettare un risparmio delle spese per reprimere una diminuita criminalità e introiti fiscali per 5-8 miliardi. Difficile da calcolare il possibile aumento del consumo di droghe leggere.
Risparmi, semplificazione, spoil system, digitalizzazione: sono i (soliti) cardini della riforma della pubblica amministrazione presentata dal ministro Madia. Sarà efficace e – come dichiarato – potrà contribuire al contenimento della spesa pubblica? Lo sapremo una volta emanate le tante deleghe legislative previste.
Sul mercato del lavoro l’esperienza conta. Per capirlo si possono studiare le carriere di coppie di giocatori di calcio (di cui domenica comincia il campionato) nati nello stesso anno, uno all’inizio e l’altro alla fine. Dai dati viene fuori che i giocatori con più esperienza hanno maggiori probabilità di giocare in Serie A rispetto ai loro coetanei meno fortunati.
Sono sempre più i laureati in materia scientifiche nei paesi in via di sviluppo. Per quanto la distribuzione geografica non implichi l’eccellenza accademica, dobbiamo stare attenti a non perdere uno dei punti di forza dei paesi ricchi: la migliore istruzione, spesso punto di forza della capacità di un paese di adottare le tecnologie. Importante quindi la valutazione della qualità della ricerca (Vqr) operata dal ministero dell’Università. Una riflessione su come è stata organizzata la Vqr 2004-2010 consente, ora che ne inizia la seconda fase, di avanzare alcune proposte per un suo ridisegno migliorativo.
Convegno de lavoce.info
Il convegno annuale riservato agli amici de lavoce avrà come titolo “La politica economica ai tempi della crisi”. Si terrà la mattina di mercoledì 30 settembre – con inizio alle ore 9 – all’Università Cattolica di Milano. SAVE THE DATE, dunque, vi aspettiamo!
Il ritorno alla crescita dell’Italia si consolida nel secondo trimestre 2015. Ma il recupero del Pil è oggi più lento e graduale che nelle riprese del passato. Per irrobustire la ripresa serve approvare e attuare rapidamente le riforme che aiutino l’economia.