Circa un milione di poveri assoluti in più nel 2020. E senza i tanti provvedimenti pubblici di sostegno ai redditi l’aumento sarebbe stato ben più consistente. Ma le ingenti risorse prese a prestito dal futuro potevano essere usate meglio, per la crescita.
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Nel 2020 è aumentato il numero di famiglie in povertà assoluta. Le misure di povertà si basano sui consumi. Ma in tempi eccezionali alcune famiglie potrebbero aver speso poco non per mancanza di risorse, ma per scelta. Un fenomeno di cui tener conto.
I dati Istat sulla povertà assoluta indicano un netto peggioramento della situazione nel 2020. I più colpiti sono gli stessi che avevano subito le crisi precedenti: famiglie con figli, lavoratori, stranieri. Preoccupa l’aumento della povertà fra i giovani.
Il governo cinese ha annunciato di aver eradicato la povertà assoluta nel paese. I metodi utilizzati per raggiungere i risultati lasciano però spazio alle critiche, a partire dal dislocamento forzato. Ora la sfida è su rischi di ricadute e disuguaglianze.
Nel 2017 il Pil italiano è cresciuto. Nello stesso tempo, però, è aumentato il numero di famiglie in povertà assoluta, benché a un ritmo più lento rispetto agli anni neri della crisi. Serve una ripresa più forte, con politiche redistributive più attente.
Il fact-checking de lavoce.info passa al setaccio le dichiarazioni di politici, imprenditori e sindacalisti per stabilire, con numeri e fatti, se hanno detto il vero o il falso. Questa volta tocca alla segretaria generale Fiom, Francesca Re David, e alle sue affermazioni su lavoro e diseguaglianze.
Il Consiglio dei ministri ha varato il piano nazionale di contrasto alla povertà. Ma forse è presto per dire che finalmente anche l’Italia si è data una misura strutturale di sostegno al reddito dei più poveri. Perché le risorse sono troppo esigue e a beneficiarne saranno ben poche famiglie.
La legge di Stabilità introduce un fondo nazionale per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale, allargando a tutta Italia la sperimentazione del Sia. Pur con tutti i suoi limiti, la misura si avvicina a uno schema generale di reddito minimo. Beneficiari, esclusi e una gradualità positiva.