Uno dei dilemmi della democrazia è quanto il processo elettorale possa distorcere la rappresentatività del Parlamento. Questo problema è solitamente più vero quanto più la legge elettorale è di tipo maggioritario. In Italia, un terzo dei seggi viene assegnato in questo modo. Quanto è quindi davvero rappresentativo il Parlamento italiano?
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Il Centrodestra ha ottenuto la maggioranza in Parlamento solo grazie ai seggi uninominali. Una legge elettorale proporzionale avrebbe dato risultati diversi, come dimostra una simulazione, garantendo più rappresentanza e più stabilità agli italiani.
La legge elettorale in discussione in parlamento prevede il ritorno dei collegi uninominali seppure in un impianto complessivo di tipo proporzionale. Ma perché si crei un vero legame tra territorio, eletti ed elettori, servono alcuni accorgimenti.
La nuova legge elettorale italiana dovrebbe fondarsi sul modello tedesco. Che però è complesso e ha seri difetti di sostanza e di forma. In più, in Italia mancherebbe un elemento importante: la sfiducia costruttiva, che favorisce la stabilità dei governi.
Dopo i risultati delle elezioni in due paesi europei, è più semplice schierarsi a favore di un sistema elettorale a doppio turno. In Francia, ha permesso di neutralizzare posizioni ritenute troppo estreme. In Spagna la legge elettorale proporzionale ha prodotto un rebus di difficile risoluzione.
L’Italicum è legge. È una chiara vittoria del presidente del Consiglio, però entra in vigore solo a luglio 2016. Di conseguenza, eventuali elezioni anticipate prima di quella data si svolgerebbero con il proporzionale e potrebbero dar luogo a maggioranze favorevoli a un sistema diverso.
L’Italicum riuscirà a garantire rappresentatività e governabilità? I risultati di un confronto tra la legge elettorale in discussione al Parlamento, il maggioritario a turno unico e il sistema proporzionale in vigore dopo la sentenza della Consulta.
Dopo la pubblicazione delle motivazioni anti-Porcellum della Corte Costituzionale, la politica dovrà individuare un’ipotesi di riforma che metta d’accordo i partiti e rispetti i paletti della Corte. Non c’è spazio per altri rinvii. Ripercorriamo la discussione degli ultimi due anni.
La sentenza della Corte costituzionale ha reso inevitabile la modifica della legge elettorale. Ma l’accordo sul sistema da scegliere è ancora lontano. Ecco una proposta di compromesso tra uno e due turni, e tra maggioritario e proporzionale. Soglia di sbarramento e rappresentanza delle minoranze.