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Chi vince e chi perde nella guerra commerciale Usa-Cina

I dazi Usa contro la Cina hanno danneggiato soprattutto i consumatori americani, mentre aumentano commercio internazionale ed esportazioni di altri paesi. Sono effetti da valutare con attenzione prima di avviare nuove crociate.

America first, anche nei vaccini

Due paesi liberali come Usa e Gran Bretagna attuano politiche protezioniste sui vaccini. L’Europa invece si è affidata ai principi del libero scambio e al rispetto dei contratti. Intanto, non decolla il progetto Covax. Ma nessuno si salva da solo.

Commercio mondiale: l’Europa propone un nuovo modello

Pandemia e lockdown potrebbero portare alla rottura delle catene internazionali di fornitura alla produzione. Un nuovo colpo al multilateralismo, dopo quello provocato dal ritorno dei protezionismi. Ma l’Unione Europea ha una risposta pronta.

I trattati commerciali al tempo del protezionismo di Trump

Canada, Stati Uniti e Messico hanno raggiunto un nuovo accordo commerciale. Tra le novità, l’obbligo di comunicare ai partner l’eventuale avvio di negoziati per la conclusione di un accordo di libero scambio con paesi a economia non di mercato.

Non dazi, ma incentivi all’innovazione

Nel 1981 l’amministrazione Reagan rispose alla concorrenza europea e giapponese con sgravi fiscali per la ricerca e sviluppo. Fu una scelta corretta. Il protezionismo riduce gli incentivi a innovazione e crescita, con gravi danni nel lungo periodo.

Il Punto

Le elezioni del 4 marzo (e la grande recessione) cancellano il principio fondatore delle politiche attuate dagli anni Novanta, l’idea che fosse possibile conciliare l’efficienza del mercato con la tutela dei più deboli. Oggi invece prevalgono – e dureranno a lungo – le richieste di protezione. E così dopo il voto l’Italia si ritrova con un Parlamento in mano a Lega e M5s, cioè con una maggioranza di euroscettici che però non è una coalizione. Un terremoto che lascia al presidente Mattarella il problema più difficile: dare l’incarico di governo al partito o alla coalizione che ha preso più voti?
In ogni caso il governo che verrà dovrà occuparsi dei nostri piccoli grandi problemi quotidiani. Come quelli della rete ferroviaria, andata in tilt per la neve nei giorni scorsi. Un confronto internazionale mostra che in Italia gli investimenti pubblici in questo campo sono più ingenti che altrove. E ci vorrà anche più attenzione per i modi e i luoghi dove finisce la vita. Una volta erano gli ospedali. Da 35 anni, invece, grazie al movimento per le cure palliative, ora si muore spesso a casa propria o in un hospice, assistiti da familiari e specialisti che riducono le sofferenze.
Alla vigilia del voto il governo ha firmato con Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto l’accordo preliminare per l’allargamento delle competenze di queste regioni. Su politiche del lavoro, istruzione, salute, ambiente ed ecosistema, rapporti internazionali e con l’Ue. Col nuovo governo si passerà al secondo atto dei negoziati.
La diversità nei consigli d’amministrazione crea valore? Pare di sì, secondo i molti studi che identificano una relazione tra buoni risultati aziendali e varietà di genere e nazionalità nei board. Ma rimane da chiarire con maggiore precisione quale sia la causa e quale l’effetto.

Perché Trump ha torto sul Messico

Donald Trump vuole ridurre le esportazioni dal Messico verso gli Usa. Ma l’introduzione di tariffe sui prodotti messicani potrebbe far perdere competitività alle imprese americane, che vedrebbero compromesse le loro catene regionali del valore. L’importanza della bilancia commerciale complessiva.

Dagli Stati Uniti l’ombra di un nuovo nazionalismo*

Trump ha convinto milioni di americani a votare per lui promettendo di costruire un muro lungo il confine messicano e di deportare milioni di immigrati illegali. Ma tendenze simili, che contengono una matrice protezionista e localista, si manifestano anche altrove, fino a contagiare i paesi europei.

I rischi del nuovo protezionismo americano

Apertura economica e commercio internazionale sono stati al centro della campagna elettorale Usa. E saranno temi importanti anche nell’Europa del 2017. Il protezionismo è oggi un’opzione politica allettante. Ma oltre a creare danni all’economia mondiale potrebbe alimentare tensioni geopolitiche.

Perché Trump spaventa il Brasile*

L’elezione di Donald Trump dopo una campagna elettorale incentrata sul ritorno alla politica protezionista ha creato forti preoccupazioni in Brasile. Ma sul piano commerciale la situazione è molto più favorevole di quanto si pensi. I problemi potrebbero venire dalle turbolenze finanziarie.

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