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Un taglio all’Irap. E all’autonomia delle regioni

La modifica all’Irap contenuta nella legge di Stabilità desta preoccupazioni per la sostenibilità dei bilanci regionali,  in particolare della spesa sanitaria. E limita l’autonomia delle Regioni, privandole di fatto della possibilità di usarla come strumento di politica industriale locale.

Per il trasporto locale si può spendere meno

Quale contributo può dare il trasporto locale ai 4 miliardi di spesa in meno chiesto alle Regioni, senza penalizzare il servizio? Si potrebbe cominciare a costruire un trasporto nell’interesse di tutti e non di pochi, con aziende che non siano più una riserva di consenso elettorale. 

Dove taglieranno le regioni

La Legge di stabilità chiede alle regioni tagli per almeno 2 miliardi netti. Per dimensioni, il primo candidato è la sanità. Dove risparmi sono possibili, ma solo come somma di tanti piccoli interventi nel mare della spesa. E richiedono programmazione, impegno e collaborazione da parte di tutti.

Sanità: nuovo Patto, vecchi standard

Firmato il Patto per la salute per il 2014-2016. La sanità è stata esclusa dalla spending review, ma ciò non significa che non si debba cercare di razionalizzarne la spesa. Perché è necessario passare al criterio del costo standard per malattia. Anche se le Regioni preferiscono l’auto-revisione.

Giovani che scelgono con i piedi

I primi dati sulle adesioni alla Garanzia giovani segnalano un alto numero di iscrizioni interregionali. I motivi possono essere i più svariati. Ma rimandano una richiesta di scelte politiche coraggiose. Il confronto tra Regioni “preferite” e incidenza dei giovani che non lavorano e non studiano.

Quando il welfare non è un investimento sociale

La crisi morde e molte Regioni varano misure di sostegno alle famiglie in difficoltà. Interventi lodevoli, ma spesso realizzati senza prima valutarne costi ed effetti. I dati su un contributo del Veneto suggeriscono che a volte le risorse si potrebbero utilizzare in modo diverso e più utile.

Il Punto

Una nuova puntata della nostra esplorazione nel labirinto delle regole finanziarie europee. Vediamo come funziona il limite all’espansione della spesa (expenditure benchmark) nell’ambito del Patto di stabilità e crescita.
Ormai si assume solo con il parasubordinato o con contratti a tempo determinato. Mentre diminuiscono le conversioni di questi lavori in rapporti a tempo indeterminato e aumentano le uscite da questi verso la disoccupazione e l’inattività. Il ministro Poletti vuole ulteriormente aumentare i lavori precari e solo successivamente pensare alla stabilizzazione. È la scelta giusta alla luce di questi dati? E ci sarà mai il secondo stadio della sua strategia?
In un decennio circa -dopo la riforma del finanziamento del sistema sanitario– la spesa è esplosa, con un aumento delle uscite correnti del 63 per cento. Perché la transizione dal sistema dei costi storici a quello dei costi standard va a passo di lumaca. Ecco le Regioni che ne pagano il conto.
A che punto è il divario territoriale nel nostro paese, in termini di benessere complessivo e di Pil pro capite? Ci sono sempre almeno due Italie -settentrionale e meridionale- ma dal 2008 la differenza si è ridotta, forse perché al Nord si sta peggio di prima.
Conti in tasca all’Inter, la società di calcio ceduta da Moratti a Thohir. Il risanamento è ancora tutto da fare. E nel 2015 è a rischio sanzioni.

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Convegno de lavoce.info
“Criminalità, corruzione e crescita” è il titolo del convegno 2014 de lavoce.info che si terrà la mattina di mercoledì 17 settembre a Milano (Università Statale – Scienze Politiche). La partecipazione all’incontro, a porte chiuse, è riservata alla redazione de lavoce.info e a chi ci ha finanziato con almeno 100 euro o raggiunge cumulativamente 100 euro di donazione negli ultimi tre anni. Chi non l’ha fatto, è ancora in tempo per compiere la donazione! Questo sito vive prevalentemente grazie al contributo dei lettori. Che, ancora una volta ringraziamo di cuore.

 

Finanziamento della sanità, una riforma attuata male *

Tutto ha inizio con il decreto legislativo n. 56/2000 che conteneva la riforma del sistema di finanziamento della sanità. Basata su tributi propri delle Regioni e su compartecipazioni a imposte statali. Poi, però, il meccanismo di riparto previsto non è mai stato applicato. Alcune simulazioni.

Ecco la mappa del benessere in Italia

Dopo la pubblicazione del secondo “Rapporto sul benessere equo e sostenibile” in Italia, uno studio sulle diverse dimensioni del benessere mostra che le Regioni italiane sono divenute progressivamente più simili tra loro, ma la loro posizione relativa rimane sostanzialmente immutata nel tempo.

Composizione del Senato: il giusto mezzo

Come evidenziato molto opportunamente anche nel contributo di Massimo Bordignon pubblicato qualche giorno fa, al nuovo Senato dovrebbero essere attribuite competenze assai incisive, tali da farne una effettiva “camera territoriale”. A parer mio ci sarebbero ancora alcuni aspetti perfezionabili, alcune funzioni da rinforzare (in particolare in tema di garanzie e di legislazione bicamerale) ma tutto sommato il testo appare molto più equilibrato e condivisibile di quanto non fosse quello uscito da Palazzo Chigi alcuni mesi fa.

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