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Tag: riapertura scuole

Il valzer degli insegnanti penalizza i più deboli

Riaprono le scuole e tornano i problemi di funzionamento. Uno dei più seri è l’avvicendamento di insegnanti nelle classi. La mancanza di continuità didattica può avere effetti negativi sulle competenze degli studenti, soprattutto quelli meno abbienti.

Scuole aperte: bene, ma la sicurezza?

Dal 26 aprile gli studenti tornano in classe ovunque, benché non al 100 per cento. È una buona notizia perché la chiusura delle scuole ha costi alti, in particolare per i più svantaggiati. Per garantire una riapertura in sicurezza però si è fatto poco.

Il Punto

Lunedì gli studenti torneranno in classe in tutta Italia, anche se non ancora al 100%: è sicuramente una buona notizia. Ma si è fatto abbastanza per garantire una riapertura in totale sicurezza? Le ripercussioni negative delle chiusure prolungate non si limitano all’apprendimento ma investono lo sviluppo emotivo e relazionale dei più giovani. Il cui benessere psicologico va riportato al centro.
Come velocizzare e rendere più flessibili gli appalti pubblici? Riducendo il numero dei centri decisionali e ripensando la cornice normativa. Tre mosse per andare incontro alla semplificazione. Perché il Pnrr non sia l’ennesima occasione sprecata, serve migliorare la qualità delle istituzioni. In particolare al Sud, per ridurre il divario con il resto del paese e garantire così uno sviluppo omogeneo.
Nonostante sia previsto dalla legge, in molti comuni il principio di trasparenza non è rispettato: i siti web spesso sono carenti e i cittadini faticano a ottenere risposte. Cosa manca per renderlo effettivo. Trasparenza che è essenziale anche per i cosiddetti fattori Esg (sostenibilità a livello ambientale, sociale e di governance), sempre più centrali nelle decisioni degli investitori istituzionali. Ma non privi di rischi.
Per contrastare il lavoro povero non basta fissare un salario minimo, perché il fenomeno non riguarda solo i dipendenti. Serve una strategia multidimensionale, che prenda in considerazioni tutte le categorie di lavoratori.
Il ddl Zan, che da giorni infiamma il dibattito politico, si propone di contrastare e prevenire la discriminazione per motivi legati al genere, all’orientamento sessuale e alla disabilità. Cosa prevede nel concreto?

Prosegue la terza stagione de lavoce in capitolo, il podcast de lavoce.info. Ci potete ascoltare sul nostro sito o su tutte le app di podcast. Ogni venerdì un nuovo episodio. Nel settimo, “Brexit, un vantaggio in tempi di Covid?”, sono ospiti Gianni De Fraja e Gianmarco Ottaviano.

Spesso un grafico vale più di tante parole: seguite la nostra rubrica “La parola ai grafici”.

Il Punto

In una situazione confusa e senza un reale coordinamento tra stato e regioni, slitta nuovamente la riapertura delle scuole superiori. Ma il vero nodo irrisolto resta il trasporto pubblico locale. Anche senza imporre per legge l’obbligo vaccinale, possono essere i contratti di lavoro a sostenere la copertura necessaria: i renitenti sono liberi di non vaccinarsi ma non di mettere a repentaglio la salute altrui.
La Teoria monetaria moderna si basa sull’idea che il deficit possa aumentare senza altri vincoli se non la crescita dell’inflazione: pura illusione. Perché il programma di investimenti NextGen abbia successo urge ripensare l’intera struttura della pubblica amministrazione. A partire dalla separazione delle carriere di manager e professionisti. E, se è importante indicare su quali settori riversare le risorse, altrettanto fondamentale è la valutazione degli investimenti. Un concetto da sempre poco amato in Italia ma quanto mai imprescindibile.
Allo scoppio della pandemia, le Pmi italiane non erano ancora tornate ai livelli del 2007. Le conseguenze delle restrizioni si sono fatte sentire ovunque, pur con differenze rilevanti tra i vari settori. In tempi di Covid non è semplice per i cittadini distinguere le responsabilità del governo centrali da quelle degli enti locali. E così a pagare il prezzo più alto sono i sindaci più vicini all’esecutivo.
Una delle sfide che Biden si trova di fronte riguarda l’uso della forza da parte della polizia Usa. Ma, dopo un anno di proteste, è la funzione sociale stessa delle forze dell’ordine a dover essere ripensata.

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