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Il Punto

Molti brindano al progetto di fusione tra Deutsche Bank e Commerzbank. Due fra le banche più esposte al rischio nell’Eurozona. Che non ha davvero bisogno della nascita di un colosso da 2.300 miliardi di attivo. Con seri problemi di antitrust e di rischio sistemico. Pare comunque che non si faccia. Meglio così. Cade in questi giorni l’anniversario del fallimento di Lehman Brothers che otto anni fa diede il via alla crisi finanziaria. La Fed avrebbe potuto salvare la banca. Ma prevalsero le scelte del segretario al Tesoro di allora, Henry Paulson, che non voleva essere ricordato come Mister Bailout.
Nel nostro paese ci sono meno omicidi che in Francia o in Germania. Eppure gli italiani sentono un forte senso di insicurezza. Molto influenzato dalla rappresentazione della realtà fornita dai media. Per capire se effettivamente la sicurezza è aumentata o diminuita bisogna guardare i dati del passato e degli altri paesi.
La promessa del governo è che rapidamente scenderanno da 9 mila a mille le società partecipate dal settore pubblico. Lo strumento è il testo unico approvato in agosto. Ma proprio qui, tra le pieghe di disposizioni, eccezioni e fumosità da Azzeccagarbugli, si annidano tranelli che non fanno ben sperare.
Trovare in Italia un lavoro con un dottorato di ricerca nel cv è più facile che con la laurea. Ma quasi un terzo di chi ottiene il titolo e non rimane in università afferma che il pezzo di carta non gli è stato utile. Abbiamo cioè pochi dottori di ricerca (sotto la media Ocse) ma – paradossalmente – troppo istruiti.
Ringraziamo i lettori-sottoscrittori de lavoce.info che hanno partecipato al convegno annuale svoltosi mercoledì scorso. A disposizione di tutti i materiali di discussione presentati dai cinque relatori.

Nel momento della scomparsa di Carlo Azeglio Ciampi, la redazione de lavoce.info ricorda l’uomo che, ricoprendo le più alte cariche istituzionali, ha saputo guidare il paese con alto senso dello stato, con visione europea, grande onestà e intelligenza.

Il Punto

Tassi a zero e Quantitative easing come da programma, con possibile estensione dell’impegno nel tempo. Ma il calo del costo del credito ottenuto non può garantire in automatico la ripartenza di consumi e investimenti. La liquidità creata spesso va nelle banche e nelle imprese sbagliate. Non per colpa della Bce.
Le dimissioni di Fabrizio Viola da amministratore delegato del Monte dei Paschi di Siena sono la conferma che il piano di ricapitalizzazione della banca è tutto in salita.
Record italiano nel costo dei fondi d’investimento a carico del risparmiatore: 1,4 per cento del capitale. Laddove gli inglesi pagano l’1 e i francesi lo 0,8. Tra i metodi per mungere i clienti le “performance fee” addebitate se il gestore batte il benchmark. In caso contrario, invece, chi si è visto si è visto.
In Parlamento si discute di legalizzazione della cannabis. Abolire il divieto toglie soldi alla criminalità e riduce le attività illegali ad essa collegate. Ma rischia di far salire il consumo di droghe, anche più pesanti. Sostituire una tassa al divieto porta entrate fiscali la cui entità dipende dall’aliquota fissata e dalla capacità di sopravvivenza del mercato nero.
Tra gli aspetti più vergognosi del lavoro nero (che frutta 206 miliardi all’anno, il 13 per cento del Pil) c’è il caporalato nell’agricoltura del Sud. Salari fino a 3 euro all’ora per giornate di 12-16 ore, soprusi contro i lavoratori, lauti guadagni esentasse per le aziende. Parlare di integrazione degli stranieri qui è un po’ dura.
Tanti soldi dalla Ue per la ricerca delle università europee. 85 atenei italiani hanno ricevuto 1,2 miliardi, il 6 per cento del totale: come la Svezia e meno della metà di quanto il nostro paese sborsa per finanziare questi progetti europei. Si può fare molto meglio imparando dai più bravi e utilizzando l’esperienza accumulata.

Convegno de lavoce.info
Il convegno annuale riservato agli amici de lavoce avrà come titolo “Le riforme fatte e quelle da fare“. Si terrà la mattina di mercoledì 14 settembre all’Università Bocconi di Milano. Vi aspettiamo per incontrarvi di persona, dopo tante interazioni digitali!
La prima parte dell’incontro è riservata alla redazione de lavoce e ai nostri sostenitori più affezionati, chi ci ha finanziato con almeno 100 euro nell’ultimo anno o cumulativamente negli ultimi tre anni (chi non l’ha fatto, è ancora in tempo per compiere la donazione).

Fondi di ricerca europei, università italiane in ritardo

Il programma quadro europeo per la ricerca e lo sviluppo per gli anni 2007-2013 ha messo a disposizione di università ed enti circa 50 miliardi di euro. I progetti italiani se ne sono aggiudicati solo il 6 per cento. Azioni da intraprendere per migliorare la capacità progettuale dei nostri atenei.

Il Punto

La borsa non ha preso bene gli esiti degli stress test sulle banche italiane. A parte il Monte dei Paschi, i nostri maggiori istituti hanno spesso fatto anche meglio di quelli tedeschi, belgi, olandesi. Ma sulle loro capitalizzazioni pesa la scarsa redditività del capitale. E rimane – in Italia ma non solo –  il rischio delle multe per comportamenti scorretti verso i clienti.
Sorpresa: nonostante le scarse risorse destinate alla ricerca, l’Italia si piazza ottava nel mondo nella produzione di ricerca scientifica. Grazie anche al nuovo sistema di valutazione e a quello di abilitazione. E al lavoro (spesso gratuito) di tanti precari. Che, se non stabilizzati, andranno altrove a fare carriera.
Mentre il Parlamento discute la legalizzazione della cannabis, nello stato del Colorado le droghe leggere sono consentite da ormai 18 mesi. Risultati? Consumo di stupefacenti stabile, incidenti stradali attribuiti a un guidatore “fumato” diminuiti. In più, le tasse incassate dallo stato. Che in Italia potrebbero superare i 6 miliardi l’anno.
È utile a giovani e anziani, ma introdurre la flessibilità in uscita dal lavoro sembra molto difficile. Chi vuole la pensione in anticipo dovrebbe indebitarsi con banche o assicurazioni oppure ricevere prestazioni decisamente più basse. In ogni caso, il rischio che solo quattro gatti scelgano queste condizioni.
Dopo il disastro ferroviario di Bari Nord sotto accusa le politiche dei trasporti. Da un lato si spendono svariati miliardi di fondi europei per adeguare la rete. Ma poi lungaggini burocratiche e poca dedizione a servire gli utenti rimandano alle calende greche il miglioramento del servizio. Ora basta.

Convegno de lavoce.info
Il convegno annuale riservato agli amici de lavoce avrà come titolo “Le riforme fatte e quelle da fare“. Si terrà la mattina di mercoledì 14 settembre all’Università Bocconi di Milano. Vi aspettiamo per incontrarvi di persona, dopo tante interazioni digitali!
La prima parte dell’incontro è riservata alla redazione de lavoce e ai nostri sostenitori più affezionati, chi ci ha finanziato con almeno 100 euro nell’ultimo anno o cumulativamente negli ultimi tre anni (chi non l’ha fatto, è ancora in tempo per compiere la donazione).

Quelle relazioni difficili tra università e impresa

Le collaborazioni tra industria e università sono difficili da sviluppare, almeno in Italia. Ma danno risultati di grande valore tecnologico. A ostacolarle è anche l’incapacità del nostro paese di attrarre le star della ricerca, perché la reputazione è un fattore chiave. Uno studio sui brevetti.

Mi illumino di meno. E anche meglio

L’Italia è sul podio internazionale per uso di energie rinnovabili ed efficienza energetica. Alla vigilia dell’iniziativa “M’illumino di meno” pare che il nostro paese si illumini anche meglio. I numeri però vanno letti con attenzione. E soprattutto vanno resi sostenibili, finanziando la ricerca.

L’università chiusa nel recinto dei settori

Il nostro sistema universitario è suddiviso in 367 settori scientifico-disciplinari, raggruppati in 188 settori concorsuali, con ripercussioni su didattica e avanzamenti di carriera. E se non è facile delineare confini disciplinari precisi, il buon senso suggerisce di evitare inutili segmentazioni.

Qualità della ricerca: come confrontare aree diverse

Parte una nuova tornata dell’esercizio di valutazione della qualità della ricerca nelle università italiane per il periodo 2011-2014. Nella prima edizione non sono mancate le critiche su criteri adottati e utilizzo dei risultati. La proposta di una metodologia alternativa per il confronto tra aree.

Così la valutazione della ricerca non premia gli atenei migliori

La valutazione della qualità della ricerca 2004-2010 determina la ripartizione di una parte dei fondi tra i vari atenei. Ma l’approccio seguito per valutare i lavori dei ricercatori suscita qualche dubbio. E un metodo alternativo dà una “classifica” molto diversa. I programmi per il futuro.

Cosa cercano gli italiani. In rete e non solo

La crisi economica del nostro paese trova origine anche in una filosofia di vita che porta gli italiani a privilegiare il buon vivere rispetto al lavoro? Un confronto tra i primi risultati che emergono da google.it e da google.com fa nascere il sospetto che non si tratti solo di un luogo comune.

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