Nonostante gli scarsi risultati del passato, con l’avvio del dibattito sulle riforme istituzionali, si torna a parlare di Commissione bicamerale. Ma quali istituti si intendono riformare? E che cosa ci può insegnare l’esperienza degli altri paesi europei?
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Sanità, istruzione e ricerca pubblica avranno un ruolo cruciale nei prossimi anni. Alcuni assetti istituzionali favoriscono questi investimenti, altri no. È un aspetto da tenere in considerazione quando si discute di riforme istituzionali.
Mario Draghi passa a Christine Lagarde un bazooka caricato con politica monetaria ultra-espansiva. Ha fatto tutto quello che poteva per sostenere l’economia dell’area euro. Adesso tocca ai governi e alle politiche espansive di quelli di loro che già oggi possono fare deficit, in attesa della revisione del Fiscal compact. Da soli, gli stimoli monetari della Bce provocano anche effetti collaterali ben conosciuti a Francoforte ma che non vanno trascurati. Si va dal peso dei tassi negativi sui bilanci bancari ai rischi di instabilità finanziaria causati da troppa liquidità, dalla perdita di credibilità degli interventi monetari alla loro inefficacia per paesi troppo indebitati, come il nostro.
In Italia sempre meno bambini ma negli asili nido non c’è posto per un milione di loro, tre su quattro. Famiglie che non ce la fanno a pagare strutture private e necessità per le madri lavoratrici sono le ricadute che il premier Conte ha citato nel suo programma. Ora bisogna cominciare a intervenire. Sulle riforme istituzionali il nuovo governo conferma il taglio dei parlamentari (da sottoporre eventualmente a referendum) ma integrato a una riforma elettorale orientata al sistema proporzionale. E pare vada avanti anche l’autonomia differenziata, da realizzare valorizzando sia le regioni del Nord che quelle del Sud.
Dove ci sono più stranieri i reati non aumentano. Mentre cresce la spesa in sicurezza: paradosso apparente perché parliamo di immigrati regolari. La loro percezione da parte degli italiani autoctoni si mischia con quella degli irregolari che destano più inquietudini.
Convegno annuale de lavoce.info il 16 settembre a Milano. Ormai ci siamo!
“Abolire davvero la povertà” è il titolo del convegno annuale de lavoce.info che si svolgerà nel pomeriggio di lunedì 16 settembre all’Università Bocconi di Milano con speaker di eccezione. Sarà un’occasione per vederci di persona, dopo tante interazioni digitali! La prima parte dell’incontro è riservata ai nostri collaboratori e sostenitori più affezionati (quelli che ci hanno finanziato con almeno 100 euro nell’ultimo anno o cumulativamente negli ultimi tre anni). Chi vuole è ancora in tempo per fare una donazione.
Taglio al numero dei parlamentari, autonomia differenziata e legge elettorale: sono le riforme istituzionali citate da Conte nel discorso per la fiducia. Sulle prime due si era speso il suo primo governo. Ma ora hanno più probabilità di essere approvate.
Nel discutere delle riforme sottoposte a referendum, si raffronta spesso il nuovo Senato con il Bundesrat tedesco. Le due camere sono a rappresentanza regionale. Ma i senatori italiani rispecchiano la distribuzione dei seggi nei consigli di origine, mentre gli omologhi tedeschi devono votare secondo gli interessi dei governi degli stati federati. Politicamente collegato al referendum, l’Italicum sarà forse il primo sistema elettorale riformato prima di sapere se funziona. In ogni caso, impossibile cambiarlo senza rinunciare ai suoi due capisaldi: la certezza del vincitore “la sera del voto” e la garanzia di governi di legislatura.
Per attenuare gli squilibri finanziari globali, Usa e Cina hanno notevolmente ridotto il rispettivo avanzo delle partite correnti. La Germania invece – al primo posto con 274 miliardi di dollari di avanzo – non ci vuole sentire e continua a risparmiare più di quanto investa, sottraendo munizioni all’anemica crescita europea. Anche sul fronte bancario, i tedeschi predicano bene ma razzolano male. I problemi di Deutsche bank sono sintomo di un sistema finanziario che deve rimettere ordine in casa, al pari di altri ma per ragioni diverse. Lo abbiamo documentato in vari articoli recenti, ora raccolti in un Dossier.
Industria 4.0, il piano nazionale per incentivare gli investimenti nelle tecnologie, dovrebbe servire a colmare le lacune e recuperare i ritardi. Ma anche a irrobustire l’impegno nelle tecnologie in cui l’Italia ha già vantaggi in termini di specializzazione e di risorse ottenute in sede europea. Con una mappatura dettagliata.
Panino a scuola anziché mensa scolastica? È un diritto delle famiglie, ha stabilito il tribunale di Torino. L’accresciuta libertà riduce però le funzioni di socializzazione ed educazione alimentare insite nella refezione collettiva degli alunni. Oltre il sandwich c’è di più.
La revisione della legge elettorale è forse la più urgente delle riforme istituzionali. Ma anche la più difficile perché i partiti conoscono le conseguenze politiche che comporta scegliere un modello oppure un altro. Si può adattare all’Italia l’esperienza canadese della Civic Assembly?