La Consulta ha bocciato la scelta della Regione Sardegna di aumentare a quattro i possibili mandati consecutivi per i sindaci dei comuni più piccoli. Ma la questione politica resta aperta: ha senso mantenere vincoli, che oltretutto non sono omogenei?
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Se non si considerano le indennità di carica, diventare sindaco comporta sostanziali riduzioni nel reddito, che persistono anche dopo il termine del mandato elettorale. D’altra parte, le indennità permettono in media di compensare gli effetti negativi.
Dopo due anni di pandemia, il quadro normativo dovrebbe essere più chiaro e definito. Invece, l’impennata dei contagi ha rimesso in fibrillazione tutto il sistema istituzionale. Come dimostra il conflitto tra istituzioni sulla riapertura delle scuole.
Le amministrazioni comunali dovranno gestire 43 miliardi del Pnrr. Il rischio è che siano utilizzati per finanziare investimenti in viabilità e trasporti, particolarmente cari ai sindaci nell’anno pre-elettorale. Servono regole per evitarlo.
Ci si chiede se le amministrazioni comunali sapranno gestire gli ingenti fondi del Pnrr. Ma c’è anche un altro aspetto della questione: le decisioni di spesa dei comuni, specialmente sugli investimenti, sono spesso influenzate da interessi elettorali.
In una situazione confusa e senza un reale coordinamento tra stato e regioni, slitta nuovamente la riapertura delle scuole superiori. Ma il vero nodo irrisolto resta il trasporto pubblico locale. Anche senza imporre per legge l’obbligo vaccinale, possono essere i contratti di lavoro a sostenere la copertura necessaria: i renitenti sono liberi di non vaccinarsi ma non di mettere a repentaglio la salute altrui.
La Teoria monetaria moderna si basa sull’idea che il deficit possa aumentare senza altri vincoli se non la crescita dell’inflazione: pura illusione. Perché il programma di investimenti NextGen abbia successo urge ripensare l’intera struttura della pubblica amministrazione. A partire dalla separazione delle carriere di manager e professionisti. E, se è importante indicare su quali settori riversare le risorse, altrettanto fondamentale è la valutazione degli investimenti. Un concetto da sempre poco amato in Italia ma quanto mai imprescindibile.
Allo scoppio della pandemia, le Pmi italiane non erano ancora tornate ai livelli del 2007. Le conseguenze delle restrizioni si sono fatte sentire ovunque, pur con differenze rilevanti tra i vari settori. In tempi di Covid non è semplice per i cittadini distinguere le responsabilità del governo centrali da quelle degli enti locali. E così a pagare il prezzo più alto sono i sindaci più vicini all’esecutivo.
Una delle sfide che Biden si trova di fronte riguarda l’uso della forza da parte della polizia Usa. Ma, dopo un anno di proteste, è la funzione sociale stessa delle forze dell’ordine a dover essere ripensata.
Spesso un grafico vale più di tante parole: seguite la nostra rubrica “La parola ai grafici”.
Con l’accentramento delle decisioni anti-pandemia, diventa complesso per i cittadini distinguere le responsabilità dell’esecutivo da quelle delle amministrazioni locali. Così misure impopolari penalizzano i sindaci più vicini al governo centrale.
In Italia i sindaci “figli d’arte” sono tra l’8 e il 15 per cento del totale. Quando vengono eletti sono più giovani e hanno meno esperienza politica dei loro colleghi. Sono poi destinati a una carriera più lunga. Ma non sono amministratori migliori.
Composizione del Senato: il giusto mezzo
Di Marco Cucchini
il 14/07/2014
in Commenti e repliche
Come evidenziato molto opportunamente anche nel contributo di Massimo Bordignon pubblicato qualche giorno fa, al nuovo Senato dovrebbero essere attribuite competenze assai incisive, tali da farne una effettiva “camera territoriale”. A parer mio ci sarebbero ancora alcuni aspetti perfezionabili, alcune funzioni da rinforzare (in particolare in tema di garanzie e di legislazione bicamerale) ma tutto sommato il testo appare molto più equilibrato e condivisibile di quanto non fosse quello uscito da Palazzo Chigi alcuni mesi fa.
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