Un vero sistema di difesa comune non si costruisce semplicemente aumentando le spese militari. Serve prima di tutto un cambiamento nella governance europea. Perché senza una regia comune, crescerà la distanza tra i paesi ricchi e i paesi più poveri.
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La previsione di bilancio per il 2018 assegna 54 miliardi in più alla difesa e ne taglia altrettanti ai ministeri sociali. Per ora Trump sembra scegliere la prudenza, senza toccare la spesa pubblica complessiva e senza introdurre nuove tasse o deficit aggiuntivo.
La mappe qui sotto mostrano le spese militari dei diversi paesi in percentuale del Pil. Tali spese includono: spese in conto corrente e capitale per forze armate, forze per il mantenimento di pace; ministeri della difesa e altre agenzie governative coinvolte in progetti di difesa; forze paramilitari, se addestrate ed equipaggiate per operazioni militari e attivita’ spaziali militari. Queste spese includono personale civile e militare e pensioni corrispondenti; operazioni di manutenzione e approvigionamento; ricerca e sviluppo militari; aiuti militari (inclusi nelle spese militari della nazione donatrice).
Evidente e’ la considerevole spesa di Oman e Arabia Saudita, intorno al 10% del Pil, maggiore anche di Stati Uniti e Russia.