Le ripercussioni dei dazi americani sui prodotti italiani non si vedranno subito, ma nel lungo periodo, con alcuni settori che saranno particolarmente colpiti. Favorire la transizione della produzione verso nuovi mercati sarà una sfida di tutta la Ue.
Tag: Stati Uniti Pagina 2 di 9
Il Manifesto di Ventotene è alla base dello sviluppo del capitalismo europeo così come lo abbiamo conosciuto dal dopoguerra a oggi. Ma soprattutto prefigura uno stato europeo in grado di dialogare da pari a pari con gli Stati Uniti e i paesi asiatici.
Gli americani chiudono i cordoni della borsa sugli aiuti internazionali. Valutare l’efficacia dei programmi diventa così ancora più importante. Infatti, anche quando non sembra, subiscono sottili interferenze politiche, che ne minano l’utilità .
Nell’avvicinamento delle big tech all’amministrazione Trump gli interessi economici contano più dell’adesione ideale a tesi libertarie. A dar fastidio sono i tentativi di regolamentazione in patria e soprattutto in Europa, dove le regole sono incisive.
Il caso di DeepSeek mostra come la competizione globale nel campo dell’intelligenza artificiale non si fondi solo su risorse economiche e tecnologiche, ma anche su modelli organizzativi e strategie integrate. Quali saranno le reazioni di Usa ed Europa.
Il problema della spesa per la difesa in Europa è oggi la frammentazione nei diversi stati. Un semplice aumento delle percentuali non servirebbe a molto. Si dovrebbe invece investire su progetti comuni. Farlo nella Ue a 27 è però praticamente impossibile.
Il 2 aprile, Donald Trump ha annunciato l’introduzione di nuovi dazi commerciali, con l’obiettivo – a suo dire – di contrastare il protezionismo di altri paesi e rafforzare la posizione degli Stati Uniti nel commercio globale. Questi dazi, variabili in base al livello di barriere commerciali esistenti secondo il presidente americano, colpiranno principalmente Cina, Unione Europea e altre economie chiave: mentre la Cina dovrà affrontare un nuovo dazio del 34 per cento, da sommarsi a quelli già esistenti, per l’Ue esso ammonterà al 20 per cento.
Sebbene queste misure possano portare a un aumento delle entrate doganali e proteggere la produzione nazionale, c’è il rischio che possano anche aumentare i costi per i consumatori e danneggiare gli scambi internazionali. Le implicazioni economiche potrebbero rivelarsi complesse, influenzando tanto gli Stati Uniti quanto i paesi più vulnerabili a queste politiche protezionistiche. Ne parliamo in questa serie di grafici.
Canada, Messico e Cina sono i primi destinatari dei dazi promessi dal presidente Usa. Ma le tariffe non daranno i risultati economici sbandierati. Perché sono soprattutto uno strumento di pressione. La reazione però potrebbe essere diversa da quella voluta.
La retorica anti-immigrati ha permesso a Trump di tornare alla Casa Bianca. Senza però considerare che l’economia Usa ha bisogno di talenti stranieri per crescere e mantenere la leadership tecnologica. Una situazione che si ripropone anche in Italia.
Pechino è in ritardo rispetto agli Stati Uniti nello sviluppo dell’intelligenza artificiale. Ma se riuscisse a superare le attuali difficoltà , interne ed esterne, potrebbe ottenere risultati importanti nella medicina digitalizzata e nell’automotive elettrico.