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Tag: surplus tedesco

Il Punto

Con il decreto “salva risparmio” approvato in Parlamento arrivano 20 miliardi di garanzie pubbliche per ricapitalizzare Mps e le due banche venete, su cui pesano i troppi prestiti deteriorati. La riattivazione del credito richiederebbe una drastica pulizia di bilancio. Impossibile a meno di vendere le loro sofferenze a prezzi di saldo.
Il presidente dell’Inps ha proposto di uniformare a sette il numero di ore di reperibilità per chi si assenta dal lavoro per malattia (oggi sono 4 nel privato e 7 nel pubblico). L’esperienza passata insegna che estendere l’orario di reperibilità influenza le percentuali di assenteismo.
La retorica anti globalizzazione porta Donald Trump a minacciare misure protezionistiche verso partner commerciali colpevoli di rubare posti di lavoro americani. Lo fa a torto nel caso dei rapporti Usa-Messico, che sono fatti di catene del valore globali e quindi alla fin fine “made in Usa”. Il neo-presidente non ha tutti i torti, invece, quando prende di mira il surplus commerciale tedesco – il risultato di capacità competitiva ma anche di una politica mercantilista tutta orientata all’export. Nell’eurozona, invece, come si nota nella nostra infografica, l’avanzo commerciale della Germania è scomparso durante la crisi.
L’area dell’euro è un’unione monetaria un po’ anomala: rispetto agli Stati Uniti, la capacità degli stati di condividere il rischio di una caduta del reddito è piuttosto bassa. È il prezzo di un’unione imperfetta, dove i mercati finanziari sono poco integrati e manca (e non è neanche in vista) un vero governo federale.
Avevamo finito l’anno pensando che la salute non avrebbe subito tagli nel 2017. Invece viene fuori che mancano le coperture per 480 milioni di spese. Si dice, perché alcune regioni a statuto speciale non vogliono fare la loro parte. Un ennesimo pasticcio nel rapporto Stato-regioni, tema omesso nel referendum costituzionale di dicembre.

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L’avanzo commerciale della Germania non è verso l’Eurozona

La bilancia commerciale tedesca ha segnato un nuovo record positivo nel 2016 toccando quota 253 miliardi di euro e posizionando il paese in cima alla classifica degli esportatori netti.
L’avanzo della Germania viene usato da alcuni governi ed esponenti politici dell’Eurozona come argomento per ribattere ai presunti diktat tedeschi riguardanti le finanze pubbliche. C’è chi ha squilibri di finanza pubblica e chi ha squilibri nei conti con l’estero, si dice.
A ben vedere, però, l’Eurozona rappresenta solamente il 5 per cento dell’intero surplus tedesco: 13 miliardi, un’inezia sia in valore assoluto sia rispetto ai 63 miliardi di euro di avanzo verso i paesi europei fuori dalla moneta unica e ai 178 miliardi di avanzo nei confronti del resto del mondo.
Come si può osservare nel grafico sottostante, il surplus tedesco non ha smesso di crescere dall’indomani dello scoppio della crisi. Tuttavia, la quasi totalità della crescita è imputabile a paesi terzi, mentre Eurozona e Ue hanno assorbito in parte la loro posizione negativa tra il 2008 e il 2014.

Fonte: Eurostat, [ext_st_28msbec]

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