Su Lavoce.info abbiamo dedicato ampio spazio nei giorni scorsi ad analisi che si propongono di rispondere alla domanda che più frequentemente ci viene rivolta quando viaggiamo all’estero: “Perché gli italiani continuano a votare per Berlusconi?”.
Nel grafico sopra si mostra la correlazione tra la percentuale di voti ottenuta dal Popolo della Libertà alle ultime elezioni e una misura di capitale sociale comunemente utilizzata in letteratura, le donazioni di sangue (numero di sacche ogni 100 abitanti). Donare sangue è un’azione che ha un costo individuale, se non altro in termini di tempo, non offre alcun beneficio personale diretto e beneficia la collettività. L’esatto contrario della restituzione dell’IMU, che, nell’attuale contesto italiano, avrebbe garantito un immediato beneficio personale al costo di far correre un grave rischio alla collettività.
La correlazione è negativa e statisticamente significativa (-0.47): dove si dona più sangue si vota meno PdL. Naturalmente, questo risultato potrebbe essere spiegato in molti modi e non necessariamente col fatto che gli elettori con meno senso civico si siano fatti attrarre da certe promesse di Berlusconi. Il grafico però già esclude alcune di tali spiegazioni poiché tiene conto del potenziale effetto distorsivo di differenze tra macro regioni (livelli di reddito, condizioni di mercato del lavoro).
Nota metodologica: tecnicamente, il grafico mostra la correlazione tra percentuale di voti del Pdl e donazioni di sangue, condizionata a un set di dummies per macro regioni (nord-ovest, nord-est, centro, sud e isole).
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Giorgio Brida
Da dove vengono i dati sulle donazioni? La posizione di Udine mi pare sospetta (e non solo perche’ a sin. dello zero) e in contrasto con i pochi numeri che sono riuscito a trovare (per il 2008: http://www.aviscittadicastello.it/sites/default/files/images/alcuni-dati-su-donazioni-fig-11.preview.gif ). Forse le donazioni in Friuli sono diminuite forzatamente dopo l’arrivo della febbre del Nilo (West Nile fever)?
fabio
Dispiace dirlo, ma l’articolo non mi sembra molto rigoroso, nè indicativo.
Non viene detto quale sia la correlazione dell’indice scelto (donazioni sangue) con gli altri partiti, nè vengono presi altri parametri potenzialmente correlabili per descrivere il cosidetto “capitale sociale” (% laureati, lettori, ingressi al teatro…?)
Mi sembra che in realtà Berlusconi abbia scientemente ed efficacemente coltivato e mirato alcuni segmenti della popolazione, senza disperdere le energie su target oramai “compromessi”. Che siano donatori di sangue o meno sembra interessare solo l’autore dell’originale quanto sintetico articolo.
Eric Puntel
Non capisco come mai ma sembra che Udine abbia un numero di sacche di sangue negativo. Sono un donatore di Udine e secondo la nostra associazione, la AFDS (non AVIS) siamo una provincia che spesso dona sangue o emoderivati ad altre province. Potete dire qualcosa di più sui dati che avete usato?
francesco russo
La domanda giusta non è “perché molti italiani conitnuano a votare per Berlusconi?”, ma “perché il pd non ha sfondato e ha addirittura perso voti?”. Provate a rispondere a questa seconda domanda, e troverete delle risposte anche alla prima.
Andrea Munini
Siamo sicuri di questi dati? Da quello che mi risulta il FVG e’ la regione con più’ donatori d’Italia in rapporto alla popolazione, mi risulta difficile credere che UD e TS siano cosí poco donatrici… Anche sul metodo statistico si potrebbe essere più precisi.
Lucio Fariano
Contrariamente a quanto indicato, immagino che -0,47 sia la pendenza della retta, e non la significatività statistica. Quanto è r2 così ci possiamo fare un’idea della correlazione?
giampiero lupatelli
Guardando il diagramma di dispersione (e non disponendo di altre informazioni sui parametri di significatività statistica (almeno errequadro?) perchè il coefficiente angolare (-0,47, se ho ben inteso) non è un indicatore di significatività) non mi sembra che la correlazione sia molto forte anche se l’indicatore dei donatori di sangue per misurare il capitale sociale (oltre che consueto) è sicuramente carino in questo contesto, ricordando le allusioni della comunicazione pdl al vampirismo fiscale della sinistra. Però davvero la correlazione mi sembra debole e il richiamo un po oscuro alle dummies per circoscrizione (che non credo siano neutrali rispetto ai comportamenti elettorali) non aiuta a daere confidenza alla valutazione.
Eugenio
In fondo all’articolo trovi “Precisazioni sull’articolo” troverai qualche informazione in più, compreso r-quadro
Matteo
Ecco giusto.
il coefficiente R2 é di 0.41 e qualcosa.
Quindi la regressione non ha senso.
Grazie per la precisazione
Federico
Tolti i due punti piu’ in alto e i due punti piu’ in basso e’ una nuvola praticamente perfetta… bah
fede
è dura credere che è un effetto significativo. spesso un r di -0.47 lo è, ma qui se metti un intervallo di confidenza attorno alla retta scommetto che non si sposta di un millimetro.
anche la spiegazione langue un po’. ma questa è un’altra storia.
massimo
Non è solo ardita la correlazione è anche offensiva per chi è donatore da tanti anni e non accetta di essere associato al voto. Purtroppo si rivela la solita posizione avanguardista di sinistra che butta tutto in politica, sperando di raccogliere più voti.
Antonio B.
Sono un lettore affezionato a lavoce.info, anche per necessità accademiche. Sono rimasto senza parole dopo aver trovato su Twitter il link all’articolo in oggetto.
Premetto che non appoggio assolutamente né Berlusconi né il PDL ma trovo inutile e ridicolo un’analisi del genere. E invito l’autore a firmarsi la prossima volta.
Raffaele
Dove ha recuperato questi dati? Come fanno TS e UD ad avere un numero di donazioni < 0? Storicamente il Friuli-Venezia Giulia è la regione con più donatori in Italia in rapporto agli abitanti, guardi questo documento di fonte governativa di circa 10 anni fa, ora la situazione non sarà cambiata di tanto: http://www.salute.gov.it/resources/static/pubblicazioni/Servizi_trasfusionali.pdf
Sono proprio curioso di vedere una risposta..
francesco russo
1) Cosa succede se togliete gli outliers? La relazione continua a essere significativa?
2) Potete essere più precisi sui dati sulle donazioni? In particolare: a) Sono solo quelle dell’AVIS o le avete prese in considerazione tutte? b) Come è possibile che alcune donazioni sono negative se sono misurate come il numero di sacche ogni 100 abitanti? c) A che periodo fanno riferimento le donazioni di sangue?
3) Avete provato a fare dei placebo test, ripetendo l’analisi per gli altri partiti? Cosa ottenete?
monica de simone
State scherzando, vero? Per quel gomitolo di punti passa una spirale o qualunque cosa si voglia!
emiliano
no, con tutto il rispetto, ma come si usa dire nelle scienze sociali, la scelta dell’indicatore mi sembra abbastanza ingenua. Si dona più sangue dove ci sono più messaggi e iniziative di organizzazioni attive (e la presenza di queste organizzazioni sul territorio e la loro forza potrebbe essere indice di “capitale sociale”, ma anche conseguenza di un elevato grado di benessere e un buon funzionamento del sistema sanitario pubblico). La volontà di donare può essere legata a una miriade di motivazioni – appunto a partire dall’esposizione di messaggi che invitano a farlo -, livello di istruzione, età, sicurezza dell’occupazione e non da ultimo dall’enorme beneficio di avere tutti gli esami del sangue fatti gratuitamente.
Guido Mula
Scusatemi, ma spero che questp post sia uno scherzo di carnevale posticipato. “Nel grafico sopra si mostra la correlazione tra…” Quale correlazione? Il coefficiente di correlazione lineare |r| <0.5 indica dati sostanzialmente scorrelati e non certo una "correlazione negativa e statisticamente significativa (-0.47)". Da quei dati è impossibile tirar fuori qualsivoglia informazione se non che non c'è correlazione tra i due dati. Peraltro, data la densità dei dati al centro, un fit con una retta non ha alcun senso. Viene fuori la "correlazione lineare" che indicate voi solamente perché avete fatto il fit con una retta, non perché avete ottenuto che la retta è il migliore fit possibile di quei dati (cosa peraltro probabilmente indimostrabile). Un fit con una parabola probabilmente è pure meglio.
Guido Mula
Scusatemi, ma spero che questo post sia uno scherzo di carnevale posticipato. “Nel grafico sopra si mostra la correlazione tra…” Quale correlazione? Il coefficiente di correlazione lineare |r| <0.5 indica dati sostanzialmente scorrelati e non certo una "correlazione negativa e statisticamente significativa (-0.47)". Da quei dati è impossibile tirar fuori qualsivoglia informazione se non che non c'è correlazione tra i due dati. Peraltro, data la densità dei dati al centro, un fit con una retta non ha alcun senso. Viene fuori la "correlazione lineare" che indicate voi solamente perché avete fatto il fit con una retta, non perché avete ottenuto che la retta è il migliore fit possibile di quei dati (cosa peraltro probabilmente indimostrabile). Un fit con una parabola probabilmente è pure meglio.
owluca
Una cosa bisogna ammetterla: di fantasia ne avete.
ma le statistiche che contano sono sempre e solo quelle realtive alle percentuali dei voti.
p.s. sulle prime credevo 0.47 % si nferisse la differenza alla camera fra gli schieramenti
amegighi
Lei ha capito il significato degli articoli pubblicati in questo giornale online ?
Le percentuali sui voti non sono statistica, forse la significatività nelle differenze può essere statistica. Ma se invece Le chiedessi di valutare il numero assoluto dei voti, e di valutare la differenza statistica tra quelli presi da centrosinistra e centrodestra (e anche Lega) nelle scorse e nelle presenti elezioni, allora parleremmo veramente di statistica. Anzi quella sarebbe la vera analisi statistica dei voti elettorali, poichè la percentuale non dice niente, se non in termini puramente elettorali.
Qui invece si cerca di analizzare, i voti elettorali….definire “fantasia” un tipo di analisi applicata normalmente in letteratura, mi sa molto di partito preso. Almeno provi a leggerla, questa letteratura. Poi può essere daccordo o meno. Ma almeno la rispetti.
Matteo
Ma quale correlazione? Ma quale significato statistico?
Non vedete che i punti sono distribuiti su un campo molto ampio?
Almeno presentate il coefficiente di determinazione (R quadro).
L’analisi proposta é decisamente di minore qualitá rispetto ai contenuti che questo sito offre.
Per altro, definire la donazione di sangue come capitale sociale é decisamente opinabile.
Perché non predere allora la percentuale di persone che fanno volontariato?
Il nord é pieno di gente che fa volontariato e che pure vota Berlusconi.
Luigi
A Matteo: definire l’atto del donare il sangue un comportamento che entra a far parte del capitale sociale di una comunità o di un individuo è più che corretto.
In secondo luogo, la percentuale di individui che “fanno” volontariato sarebbe, essa si, opinabile: che tipo di volontariato? In quale misura? A favore di chi? E i dati disponibili, possono essere verificati? Viceversa, le donazione di sangue sono registrate ufficialmente da autorità pubbliche e indipendenti.
Molte persone, anche a nord, svolgono attività che comunemente e impropriamente vengono definite volontariato per ragioni diverse, anche per tornaconto personale di medio e lungo periodo.
Margherita
Sono d’accordo con Matteo: la correlazione e`veramente minima, con un r quadrato di 0.41, che e`francamente un po’ridicolo. Apprezzo la volonta`di utilizzare metodi statistici per spiegare effetti ampi, ma qui si rischia di piegare la metodologia al risultato.
Laus
ho 27 anni e dono sangue da 9 anni. Quindi i miei moti anarchico rivoluzionari comparsi di recente sono dovuti al fatto che neanche da diciassettenne avrei mai votato il pagliaccio?
Magades
Carina l’idea di correlare voti al pdl con la donazione di sangue però concordo con i commenti precedenti, indice di correlazione troppo basso. In ogni caso per contrastare il berlusconismo davvero
ci si deve dissanguare!