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Se la felicità è tagliare l’Imu

L’idea di eliminare l’Imu sulla prima casa suscita molti entusiasmi. Ma è una tesi populista. Perché bisognerebbe indicare con chiarezza dove trovare le risorse per recuperare il gettito perduto. O quali spese si intendono tagliare. E queste somme non potrebbero avere utilizzi più proficui?
TUTTI I NEMICI DELL’IMU
L’Imu ha tanti difetti, a cominciare da una base imponibile mal definita perché costruita a partire da un catasto antico e dunque ormai poco rappresentativo dei valori di mercato delle abitazioni. È poi non chiaro di chi sia la responsabilità dell’imposta, visto che una parte del gettito va allo Stato e non al comune. Non è neppure ovvio se il presupposto giuridico dell’imposta debba essere solo il possesso del patrimonio, oppure debba configurarsi come una “service tax” e perciò almeno in parte estesa anche ai non proprietari, visto che il suo scopo fondamentale è finanziare i servizi indivisibili offerti dai comuni, i cui benefici sono solo parzialmente correlati al valore delle abitazioni.
Saggezza vorrebbe che di questi problemi e di come superarli si discutesse in sede di riforma dell’imposta e che su questo il nuovo governo prendesse un impegno esplicito. Invece il dibattito politico ha assunto i toni di una crociata ideologica, tant’è che il Pdl pare faccia dell’eliminazione dell’Imu sulla abitazione di residenza la condizione essenziale per la sua partecipazione al governo Letta. E Silvio Berlusconi non è il solo politico a mostrarsi iper-refrattario all’Imu. Durante la campagna elettorale, tutti i leader si sono dichiarati favorevoli a una riduzione dell’imposta sulla abitazione principale, inclusi, tanto per dire, Mario Monti e Beppe Grillo. E perfino Susanna Camusso, la segretaria della Cgil, ha indicato (nelle sue consultazioni con l’ex segretario del Pd) nell’abolizione dell’Imu fino a 1.000 euro sulla prima abitazione, il principale suggerimento di politica economica della sua organizzazione al nuovo governo.
È L’IMU IL VERO PROBLEMA?
Questo accanimento sull’Imu, in un paese che ha perso 8 punti di Pil in cinque anni e che ha un tasso di disoccupazione giovanile attorno al 40 per cento, lascia francamente basiti. È ovvio che in un paese di proprietari di abitazioni, proporre l’eliminazione dell’imposta susciti consensi diffusi ed entusiasmi bipartisan. Ma si deve tener conto anche delle alternative: dove trovare le risorse per finanziare l’eliminazione dell’imposta, in primo luogo, ma anche chiedersi a quali altri utilizzi, diversi dall’abolizione dell’Imu, si potrebbero destinare quelle stesse risorse.
A questo proposito, è bene anche ricordare i vantaggi dell’Imu. In primo luogo, come dimostrano le stime, con tutti i suoi difetti, l’Imu sulla prima abitazione se la cava benino in termini redistributivi. Circa la metà delle famiglie italiane non la paga o perché non possiede un’abitazione (e questi sono generalmente i più poveri) o perché la detrazione annulla l’onere di imposta. Poi, il pagamento dell’Imu, in misura maggiore della vecchia Ici, è concentrato prevalentemente sugli scaglioni di reddito più elevati, come è ovvio visto che esiste un correlazione positiva tra il reddito e il valore del patrimonio immobiliare.
In secondo luogo, si devono considerare le alternative. Per recuperare i quattro miliardi di gettito dell’Imu sulla prima casa (che diventerebbero otto se, come vuole il Pdl, si restituisse anche l’imposta già pagata) , bisognerebbe aumentare le tasse sui redditi, dei lavoratori o delle imprese, o sui consumi. Ed è difficile argomentare che nelle condizioni di crisi economica attuale, tagliare un’imposta sul patrimonio per aumentarne una sui redditi o sui consumi sia la cosa migliore da fare da un punto di vista di crescita o di distribuzione del carico fiscale. Si può senz’altro cercare di ridurre, invece, la spesa pubblica. Ma in questo caso vorrei si dicesse esattamente quali spese si intende tagliare. E di nuovo, se si trovano quattro o otto miliardi riducendo le spese, forse sarebbe meglio spenderli per tagliare il costo del lavoro, fiscalizzando gli oneri sociali sui nuovi assunti, o per finanziare interventi di welfare più sensati a protezione delle nuove povertà. E se invece si intende semplicemente aumentare il debito pubblico, ammesso che si possa fare, è bene ricordarsi che questo vuol dire soltanto nuove e maggiori tasse in futuro (ci sono da pagare anche gli interessi), di nuovo sui redditi o sui consumi, visto che l’imposta sulla proprietà immobiliare verrebbe abolita.
In conclusione, il dibattito sull’Imu mostra un tasso di populismo davvero preoccupante. Se le forze favorevoli alla sua abolizione dovessero prevalere, sarebbe il caso di renderne almeno espliciti i costi alla opinione pubblica. Se, per dire, si decide di abolire l’Imu finanziandola con un incremento dell’Iva o dell’Irpef, oppure con un bel taglio alle pensioni, lo si faccia scrivendo esplicitamente “contributo straordinario per finanziare l’abolizione dell’Imu”. Vediamo se il consenso straordinario e bipartisan a favore dell’abolizione dell’imposta resterebbe a quel punto invariato.
PS L’articolo è stato scritto e pubblicato tre giorni prima del discorso programmatico del neo-premier. Che in tale occasione ha annunciato lo stop dei pagamenti dell’Imu a giugno “per dare il tempo a Governo e Parlamento di elaborare insieme e applicare rapidamente una riforma complessiva che dia ossigeno alle famiglie, soprattutto quelle meno abbienti”. Non è chiaro a cosa questo preluda; se a un azzeramento tout court dell’imposta sulla prima casa o ad una sua revisione a gettito più o meno invariato. Se la seconda, può trattarsi di una buona idea e consiglierei al Governo di concentrarsi in particolare su una revisione rapida del catasto che, se svolta utilizzando i dati dell’Agenzia del Territorio invece dei metodi tradizionali, potrebbe essere fatta presto e bene, eliminando così la principale distorsione dell’imposta e migliorandone l’efficacia distributiva. Se invece s’intende solo abolirla, non si può che ribadire quanto già affermato nell’articolo. L’imposta sugli immobili, incluse le abitazione principali di residenza, è non a caso centrale in quasi tutti i sistemi esistenti di finanziamento municipale; una volta abolita, andrebbe sostituita con trasferimenti finanziati dalla fiscalità generale e quindi con maggiori tasse su redditi e consumi o con minori spese. Si osservi anche che in un altro punto del suo discorso, il Presidente del Consiglio pone come obiettivo prioritario del suo governo sul piano tributario “ridurre le tasse sul lavoro, in particolare su quello stabile e per i giovani neo assunti”. Condivido, questa è l’emergenza vera. Ma allora non sarebbe più sensato utilizzare a questo fine i 4 miliardi che servirebbero per eliminare del tutto l’Imu sull’abitazione di residenza?
 

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79 commenti

  1. M. Tropea @magistro42

    Le argomentazioni dell’articolo sono corrette e condivisibili, ,a mi sembra esistere un propblema oggettivo: Berlusconi in campagna elettorale ha promesso abolizione e restituzione nel caso il PDL fosse andato al governo (incidentalmente con lui anche ministro dell’economia). Ora, di riffa o di raffa, il PDL va al governo e, se non riuscisse a fare una legge nei termini promessi, scatterebbe l’avallo personale di Berlusconi. Naturalmente potrebbe accampare la scusa che gli elettori non gli hanno dato la maggioranza assoluta, ma ai “furbetti” che votano solo di pancia la faccenda non sarebbe comunque gradita.

  2. luca

    l’IMU sulla prima casa equivale a 4 miliardi, ovvero meno dello 0.5 % delle spese pubbliche italiane: se non riusciamo a taglaire lo 0.5 tanto vale dichiare default stasera.
    tra l’altro 4 miliardi è una cifra evocativa:
    no, non solo dello scandalo MPS, ma anche dei maggiori costi dovuti al maggior spread nel 2012 pari appunto a 4,3 miliardi (fonte istat).
    peccato che solo nell’ultimo anno, nel 2012 ne abbiamo persi almeno 10 volte tanto causa riduazione del PIL pari a quasi il 3 %

  3. Carlo Cipiciani

    Purtroppo caro Massimo il tasso di populismo dell’intero dibattito politico-economico ha da tempo oltrepassato il livello di guardia. E non stupisce che il nostro Paese sia così malridotto: provvedimenti-tampone, nessun filo logico nell’azione amministrativa, temi che vengono lanciati solo per fabbricare slogan vuoti (pensiamo al “federalismo”).
    Un caro saluto

  4. Luigi Zoppoli

    Caro Professore, la sua logica e la fondatezza delle sue considerazioni cozzano contro l’analfabetismo economico dei cosiddetti uomini politici e contro decenni di governi inadegiuati, kincompetenti quando non cialtroni. Questi non sono capaci di seguire il processo logico che lei ha disegnato per quando nitido e semplice sia. Meglio la demagogia da pochi centesimi alla tonnellata e sudditi contenti.

  5. matteo

    applausi, nessuno dei politici che cianciano sull’abolizione dell’Imu si ricorda che fra poco scatta l’aumento dell’ Iva che darà la mazzata finale ai consumi di questo povero paese …

  6. Daniele

    O un piccolo appartamento in campagna ma vivo altrove non capisco perché devo pagare limu come seconda cas

    • Claudio

      perché non esistono esenzioni o agevolazioni sulla prima casa (né con l´ICI né con l´IMU): si parla erroneamente di prima casa, ma il termine corretto é abitazione principale, che prevede residenza e dimora del propietario. Se io non ho la residenza e la dimora in quel determinato immobile, non puó essere considerato abitazione principale

  7. Jonnysicilia

    L’imu è importante per B. Perché darà credibilità alle sue promesse e darà un colpo di mazza da 20k sulla testa dei pl-l

  8. donni7

    ho appena fatto un mutuo …dopo ho perso il lavoro e non riuscendo a pagare il mutuo mi arriva anche l’imu da pagare su una casa che gia la banca si sta prendendo.. perchè pago l’imu per una casa ancora non mia ?

  9. Helmut

    Analisi debole. Una tassa sulla proprietà può essere buona o cattiva. È certo cattiva quando si aggiunge anziché sostituire una imposizione fiscale che fa rimpiangere la decima, il pizzo e la mezzadria sommati assieme.
    Nessuna osservazione sul calo dei consumi e del valore delle case? Non si riesce a vedere che un calo del 30% del valore di un appartamento di 100.000 € (corrispondente ad una residenza principesca..) significa alleggerire di uno o due anni di lavoro o pensione il patrimonio del normale cittadino?

  10. Mario

    Imu è una tassa stupida perché non hanno alcuna razionalità. L’Imu sulla prima casa ha dato il colpo di grazia ai consumi delle famiglie e all’edilizia. Con l’effetto paradossale di causare il calo degli incassi delle altre imposte (calo gettito Iva e Ires). l’Imu sulla prima casa vale 4 miliardi, lo 0,5% della spesa pubblica. Non mi sembra impossibile individuare dove tagliare.

  11. ataualpa

    Articolo condivisibile ma, a mio avviso, impostato in modo poco chiaro se rapportato alla parte politica che propone l’abolizione, con contestuale restituzione della prima rata, dell’IMU. Fu Berlusconi a tirar fuori questa ennesima proposta nell’ultima campagna elettorale. Lo fece dicendo solamente una cosa che nell’articolo viene citata appena; ovvero: la riduzione degli sprechi da parte della Pubblica Amministrazione. Tutte le cose che il prof. Bordinon cita, badiamo bene, quali ad esempio aumento IRPEF ecc.ecc. non sono mai state “tirate in ballo” da il sig. Berlusconi. Possono, semmai, esserne una conseguenza (e ne condivido gli effetti elencati nell’articolo).
    A mio parere il tema verte sul fatto: “Il debito pubblico è una spada di Damocle che ostacola la crescita economica”? Questo è il dibattito. Siamo di fronte, o meno, ad un fallimento palese della teoria economica dominante, ovvero quella neoclassica ? Perché non si attuano più politiche neokeynesiane ?
    Cordialmente

  12. Guido

    Abolizione IMU come classico “specchietto per le allodole”: a Berlusconi il potere, alle allodole la fregatura della perdita “altrove” del presunto vantaggio. Costo zero dunque? Non ne sarei tanto sicuro.

    • alessandro zadra

      Certo l’abolizione totale è uno specchietto per le allodole. Penso però che un tetto sopra la testa sia un diritto e quindi un appartamento “adeguato” non sia da tassare. Le ville, i castelli, le seconde e successive case sono un “patrimonio”, e quindi debbono essere tassate!

  13. Cincera Giancarlo

    La Casa E’ una Evidenza Fondamentale E’ contro ogni logica tassare le evidenze fondamentali Chi sarebbe d’accordo di tassare il numero dei figli di una Famiglia?

  14. giancarlo

    pagare le tasse? OK paghiamo. Ma eliminiamo le sperequazioni causate dalla mancata riforma del catasto. Ci vuole molto a farlo?

    • alessandro zadra

      Parrebbe di si!
      Io ho un appartamento di 80 mq degli anni 70/75 nella prima periferia di Torino: ho pagato 1.162€. C’è chi ha appartamenti + grandi e lussuosamente ristrutturati in centro città e paga meno di me.
      Ho provato a rivolgermi al catasto…..si immagina la risposta?

  15. Giuseppe Scarpino

    Personalmente, pur essendo in buona parte d’accordo con le osservazioni del Prof. Bordignon, non concordo sul punto di partenza espresso già nel cappello dell’articolo: e queste somme non potrebbero avere utilizzi più proficui?
    A mio modesto avviso, per esperienza personale e per conversazioni avute, liberare milioni di famiglie dalla preoccupazione di dover sostenere il pagamento della rata dell’Imu di prossima scadenza dovrebbe essere un impegno di un governo che voglia essere veramente politico.
    Il fatto che il risultato promesso possa essere concretamente realizzato sarà inevitabilmente oggetto delle valutazioni degli elettori quando saranno richiamati alle urne, e parlare di populismo in relazione alle necessità delle persone mi lascia sempre abbastanza perplesso. Infatti, soprattutto oggi, alla ormai inveterata urgenza di riforma delle strutture politico economiche del Paese si associa una nuova urgenza, quella dell’illiquidità della larga parte dei cittadini, che deve essere immediatamente risolta.
    Soprattutto in questo momento e dopo l’evidente fallimento in termini macroeconomici (se non si vuole ridurre l’analisi macroeconomica, come oggi pare essere in voga, alla mera analisi della stabilità finanziaria e contabile di un paese) delle politiche di austerità ammanniteci e imposteci da soggetti dall’opaca rappresentatività, sempre secondo la mia sommessa opinione, cercare di vedere le cose dal punto di vista microeconomico delle famiglie italiane non è un vizio od un peccato, ma un impegno che giustamente, come anche osservato nell’articolo, sembra che tutte le parti politiche abbiano ben presente.

  16. Carlo956

    Finalmente una discussione chiara del tema… Speriamo che qualcuno venga illuminato.

  17. jorge

    La proposta PDL prevede di sostituire strutturalmente l’IMU prima casa con imposte aggiuntive sui “vizi” (tabacco, alcool, giochi). La misura avrebbe a mio avviso un impatto regressivo significativo. Anche dal punto di vista della teoria economica e sulla base del confronto internazionale la permanenza dell’IMU prima casa sembra più che giustificato. Tuttavia devo ammettere che la reazione che il pagamento dell’IMU ha suscitato in milioni di persone, anche a causa degli adempimenti richiesti a volte per poche decine di euro, è stata veramente molto forte e negativa. Alla luce di ciò, ritengo utile la sua eliminazione per le prime case, anche in considerazione del limitato onere economico e dell’effetto psicologico di liberazione da qualcosa evidentemente percepito come oppressivo.

  18. PMC

    Analisi a mio avviso debole, perché che i soldi che lo stato non ricava più dall’Imu li deve prendere da qualche altra parte tagliando è scontato. In realtà l’Imu è una tassa “cattiva” per diversi motivi. Primo il valore della prima casa (soprattutto in tarda età, quando si è pensionati da molti anni e la casa è ciò che rimane di sacrifici passati distribuiti nell’arco di 20/30/40 anni) non è indicativo della capacità contributiva. Secondo tassando la prima casa penalizza uno dei punti di forza della patrimonializzazione delle famiglie italiane che in crisi si è rivelato utilissimo. Terzo (last, but not least) in un paese poco liberale come l’Italia dove si “socializza” già molto la proprietà aggiunge un’ulteriore ennesimo disincentivo al lavoro e all’accumulo di ricchezza. La realtà è che l’unica salvezza passa per una riduzione del ruolo dello Stato e delle sue spese. Il che è doloroso, non piace neppure a me, ma è inevitabile.

  19. Maurizio Cocucci

    Attenzione: ricordiamo sempre che il gettito IMU sulla prima casa è destinato ai Comuni e quindi chi propone la sua abolizione deve indicare una fonte alternativa di entrate per gli enti locali. Perchè invece non si propone un’abbassamento delle imposte destinate allo Stato (Irpef o IVA)?

  20. Filippo Orso Mazzanti

    In conclusione, questo articolo mostra un tasso di ignoranza davvero preoccupante. Per favore studiamo l’economia prima di prendere in mano un pc e scrivere. Togliere l’Imu non sarà la ricetta per uscire dalla crisi, ma di certo continuare a chiedere il pizzo ai cittadini in cambio di tagli di spesa per raggiungere il criminale pareggio di bilancio dello stato rappresenta un modo semplice per aggravare la situazione. L’austerità non è la soluzione, è la condanna. L’unica cosa da fare è stracciare i folli trattati europei che si basano su teorie economiche sbagliate e riscriverli.

  21. marco

    Sono scioccato dai commenti all’articolo. Vivo all’estero e pago l’Imu in Italia, ma non l’irpef (che pago in Belgio). Ma nessuno si rende conto che la tassa sulla casa (anche sulla prima) esiste in tutti i paesi civili? Quale obiettivo ci si pone cancellando l’IMU? Rimettere piú soldi nelle tasche degli italiani? Quali italiani? Gli italiani che hanno una casa e che se la possono permettere? Chi guadagna 1.000 euro al mese ha meno di 35 anni, non possiede una casa, ma paga l’Irpef. Vogliamo togliere l’Imu al dirigente che ne guadagna 6-7.000 al mese? Se si possono ridurre le tasse queste vanno ridotte sul salario del primo e non sulle case del secondo. Quella di esentare la prima casa é una scemenza totale (chiunque é in grado di far passare la seconda e anche la terza casa come prima, usando intestazioni fittizie a coniugi e figli).
    Questo paese ha un disperato bisogno di recuperare in competitivitá del lavoro anche abbassando il cuneo fiscale (non solo aumentando il valore dell’output). L’edilizia non é piú fonte di sviluppo economico: innanzittutto é il settore con la maggiore evasione contributiva, maggiori incidenti sul lavoro (=costi sociali) e distruzione e deturpamento del territorio (costi ambientali). E’ questo il settore che vogliamo incentivare?
    Sono peraltro d’accordo a esentare dall’imu per chi perde il lavoro.

    • PMC

      Il fatto che una tassa si paghi in molti paesi “civili” non significa di per sé che sia una tassa giusta. Con questo ragionamento non si sarebbe mai arrivati all’abolizione della pena di morte visto che un tempo era praticata in tutti i paesi detti “civili”.
      Ricorderei inoltre che molti che hanno più di 65 anni e hanno una pensione di 1.000 euro al mese hanno una casa e magari, pur non essendo ricchi non vivono in una stamberga solo perché quando hanno iniziato il mutuo 40 anni fa erano parte del ceto medio. In più a differenza dei 35 enni con 1.000 euro al mese non hanno neppure la speranza di un recupero di reddito da lavoro essendo oramai al loro tramonto fisico.
      Il problema come giustamente dice un altro commentatore è stabilire se siano giuste le patrimoniali che sono poi una tassazione di qualcosa già tassato (i redditi passati che si sono cristallizzati in patrimoni), e di fatto una tassa sull’essere stati cicale e non formiche.

      • Disperato Civile

        Comprensibile, ma con questa linea di ragionamento allora in Italia un lavoratore dipendente (per dire) dovrebbe opporsi al 90% delle tasse extra irpef esistenti. Siamo in emergenza e tali finezze di ragionamento non ce le possiamo permettere.

      • marco

        Le patrimoniali sono un ottimo modo per avere una base fiscale piú certa, la casa non si muove e non fugge all’estero, né la si puó nascondere. La casa é un buon proxy della ricchezza (quando il catasto é aggiornato) inoltre immobili consumano risorse (suolo, infrastrutture di accesso e servizio, sicurezza, smaltimento delle acque etc, protezione civile etc). Il nostro sistema fiscale é il piú scangherato che esista (al pari di di altri paesi in-civili), non sottovaluterei il vantaggio di guardare fuori dal nostro piccolo giardinetto (quindi ad altri paesi civili), secondo il principio di “never re-invent the wheel”.
        Un pensionato ha un reddito soggetto a irpef, é logico quindi passivo di irpef come il 35 enne. Se diminuisco l’irpef avrá i soldi per pagarsi l’imu. Un gioielliere medio (secondo istat un gioielliere medio meno di 20.000 Euro annui) che ha 200 mq in centro a Milano almeno pagherá IMU, visto che di Irpef ne paga poco piú del pensionato. Se invece non ha la casa di proprietá beneficierá anche lui di una diminuzione dell’Irpef come i lavoratori dipendenti.

    • Disperato Civile

      Condivido in toto, complimenti per la chiarezza.

    • Enrico Fasani

      Concordo, ma faccio notare che il cuneo fiscal italiano è inferiore a quello tedesco e francese. il nostro problema è la produttività.

    • alberto baldazzi

      Caro Marco ,hai perfettamente ragione sul fatto che in tutti i paesi civili si paga l’IMU o l’imposta fondiaria corrispondente. Anch’io vivo in Belgio ,a Bruxelles e pago l’impot foncier. Ma quando lo spiego a mia sorella a Roma, mi sento rispondere :” Ma qui siamo in Italia!”
      Ergo bisogna rifare la testa agli italiani , o a larga parte di essi.

  22. VincenzoS

    L’IMU è una tassa sul patrimonio, su questo non ci piove.
    A questo punto la cosa da chiedersi è logico tassare il patrimonio.
    Può benissimo accadere che una persona abbia, nel corso degli anni e avendo un reddito elevato, risparmiato a sufficienza per acquistare una casa di elevato valore.
    Successivamente può essere andato incontro ad una riduzione del reddito e quello attuale essere ciò che è sufficiente per mantenersi e pagare le normali spese per la casa. Per pagare una tassa sul patrimonio dovrà procedere ad una liquidazione del patrimonio, ovvero nel caso specifico dovrà vendere la casa nella sua interezza, visto che ben difficilmente troverà qualcuno che gliene acquisti, che so, il 5 %. E non può certo trasferore all Stato la proprietà di una parte dell’immobile.
    Le uniche tasse logiche sono quelle sul reddito, ovvero sul flusso,in quanto le spese dello Stato si ripetono ogni anno. Le patrimoniali sono solo tasse sul reddito differite nel tempo che però colpiscono quando magari non si è più in grado di pagarle

  23. FabrizioD

    Prima casa. Villone con piscina olimpionica ed un ettaro di terreno. A ma parrebbe corretto pagare l’IMU……non far pagare l’IMU sarebbe un regalo bello e buono.
    Certo, sulla necessità di rimodularla, di rivederla, ampliare detrazioni, rivedere il catasto si può essere d’accordo.
    Molto meglio DETASSARE lavoro/imprese….ed andare a colpire appunto Patrimoni (immobiliari, finanziari) che non producono valore aggiunto.
    Quei famosi 4 miliardi….(riuscendo a trovarli senza aumento di Tax) li dedicherei immediatamente ad abbattimento IRAP (questa sì, imposta priva di ogni logica!!!dal mio punto di vista almeno).

  24. michele

    Rammento, per coloro che l’hanno dimenticato, che l’IMU è una patrimoniale applicata sul risparmio di anni di rinunce al fine di possedere una abitazione proporzionata al proprio reddito prodotto in passato o attuale ( lavoro e mutuo).
    Non riesco,poi, a comprendere l’accanimento aprioristico verso la prima casa.
    Coloro che la posseggono, si ritiene, abbiano versato le varie imposte e quindi, ripeto e chiedo il motivo perchè si debba pagare ancora ( è come l’iva che si paga sulle accise, tassa su tassa..).
    E’ vero, lo stato necessita di soldoni per far avanzare la “macchina”..ma perchè non taglia drasticamente lo spreco. Siamo uno dei pochissimi paesi al mondo nel quale la spesa pubblica -800.000 miliardi ca.-
    impegna una quota considerevole della nostra ricchezza -PIL-
    Basterebbe tagliare il 10% e potremmo eliminare l’Imu, Irap, ridurre il cuneo fiscale etc. etc…..
    Ma…loro… dovrebbero:
    Dimezzare il costo del nostro “amatissimo” re giorgio (ora ci costa ca. 622.000 euro al GIORNO.
    Eliminare tutti gli enti creati per sistemare con laute prebende parenti , amici ed amici degli amici.
    Ridurre i parlamentari a solo cento veri onorevoli…tanto le decisioni le assumono i soliti pochi, pochissimi furboni.
    Abolire il finanziamento pubblico ai partiti… entità inutili come sono e ridotte a miriadi di tribù mangia soldi.
    ETC.ETC:….
    Mi sembra solo un flash rapido e certamente non esaustivo di quante piccole grandi cose si potrebbero fare…. se noi smettessimo di chiacchierare come se fossimo al bar per dire del Milan o dell’Inter ed invece controllassimo un pò più i nostri cari dirigenti politici e non solo, insieme nell’interesse degli italiani tutti, compresi…loro!!!
    Un saluto michele

    • Marco

      Ma che discorso miope quello della tassa sul patrimonio ingiusta poiché si sono giá pagate le tasse sul reddito! Se avesse un minimo di senso allora anche l’Iva, i bolli, e qualsiasi altra imposta non sarebbe giusta. Leggete un minimo di teoria fiscale!

    • alessandro zadra

      L’IMU è sensata su ville e appartamenti di lusso, può essere aumentata su seconde e successive abitazioni. Ma far pagare quasi un mese di stipendio a chi ha faticosamente contratto un mutuo, o un mese di pensione a chi, in pensione, ha pagato un mutuo trentennale mi pare francamente assurdo!

  25. Andrea

    L’IMU come dice giustamente l’autore è priorità semplicemente per attrarre consensi elettorali dato che in Italia l’80% delle famiglie è proprietaria di abitazione (considerata sacra aggiungerei e quindi non tassabile). Il vero problema di questo paese è una tassazione sul lavoro del 12% superiore rispetto alla media OCSE. Cominciamo a togliere IRAP alle imprese (30 miliardi) e tagliere di qualche punto le imposte sui redditi più bassi. In questo paese c’è da creare lavoro, consumi, investimenti. Tagliare le tasse sul lavoro dovrebbe essere la priorità di qualsiasi governo, altro che IMU

  26. Antonio

    L’IMU ha fortemente ridotto il valore del risparmio pregresso dei cittadini, ha in parte causato una contrazione dei consumi, ha dato il colpo di grazia al settore dell’edilizia già malato grave (settore che ha un indotto non proprio trascurabile), ha impoverito chi dispone di un reddito da pensione ed è proprietario della propria casa, ha fermato le intenzioni delle giovani coppie che decidono di acquistare un’immobile da trasferire alla prole; il nostro PIL non ne ha certo tratto giovamento, è sotto gli occhi di tutti. Credo che una rimodulazione dell’IMU possa portare ad un miglioramento del rapporto deficit/PIL attraverso un aumento del livello di quest’ultimo. Non mi sembra una politica populista, mentre non mi sento di condividere il cieco e supino inchinarsi ad un pareggio di bilancio imposto da stati esteri con altri, e diversi, interessi rispetto ai nostri.
    Cordialmente.
    Antonio

  27. Federico

    Già le riforme iniziali dell’agenda Letta costano (stima di barbera, La Stampa) 20 miliardi. AUT SI taglia la spesa (TROPPO INEFFICIENTE) o si rivedono
    gli impegni presi con l’Europa. preferirei la prima strada

  28. Paolo

    Forse sarebbe opportuno rivedere il problema nel suo complesso e non per singole voci. L’Imu puó essere giusta, o ingiusta in virtú del valore complessivo delle imposte che, ritengo tutti possano concordare ha raggiunto un valore ingestibile per molti. L’Imu é l’ultima tassa che fa traboccare il vaso. Da anni il nostro sistema politico continua ad aumentere imposte e tasse a fronte di servizi che non mi pare stiano migliorando. Questo circolo vizioso dovrebbe essere interrotto. Il sistema stato deve diventare piú leggero. Altrimenti ridistribuiamo povertá invece che ricchezza.

  29. Savino

    Per tanti giovani, stremati dalla mancanza di lavoro e dalla precarietà, la casa in proprietà, anche la prima casa, è un lusso autentico, che non possono permettersi.
    Abolire o ridimensionare drasticamente un’imposta su un lusso vorrebbe dire dargliela vinta, al primo provvedimento, a coloro i quali impediscono, con tesoreggiamenti di varia natura, all’economia italiana di ripartire.
    Il programma del nuovo Governo è molto ambizioso, ma temo che, come il precedente, possa andare a sbattere contro i corporativismi di quelle categorie che, per difendere i loro agi, impediscono all’economia di camminare e ai giovani di trovare lavoro e avere un futuro.
    In Italia, chi ha i soldi e il benessere vero tra le mani, per evitare di pagare 500 o 1.000 0 2.000 Euro di IMU l’anno sul bene di sua proprietà, sta sottraendo l’avvenire a milioni di giovani.

    • michele

      Caro Savino, l’IMU è una tassa come le altre. E’ solo più odiosa, perchè colpisce proprio i giovani che stanno pagando il mutuo con immense rinunce ed anche coloro che alle rinunce si erano adattati già in passato!
      I 4 miliardi di Imu, e non solo, si possono e si devono prendere dalla drastica riduzione della spesa pubblica (ca. 800.000 miliardi)
      e, come scrivevo prima, riducendo gli sperperi..e sono tanti.
      E’ per questo che dobbiamo batterci tutti uniti e non tifare per quella tassa o per l’altra!!!
      Oggi, non ci sono alternative per ripartire…
      Un saluto michele

    • alessandro zadra

      E chi ha fatto un mutuo che stenta a pagare (e magari ne ha ancora per vent’anni, e fino a scadenza l’abitazione non è “sua”) e si trova a dover “devolvere” un mese di stipendio?

  30. Marco

    I piccoli proprietari, quelli che hanno investito i risparmi di famiglia o la liquidazione per comprare un alloggio per affittarlo, si trovano che sarebbe stato meglio “mangiarsi i soldi” oppure trovare soluzioni alternative: oggi sono visti come i “ricchi” anche se viaggiano in panda e si trovano un capitale bloccato e di sicuro non in crescita

    • walter

      si forse sarebbe stato meglio mangiarsi i soldi. O anche in alternativa trovare investimenti alternativi e “produttivi”. Sarò provocatorio, ma per me un patrimonio immobiliare non è produttivo, è semplicemente un modo per immobilizzare ricchezza. Tanto più grande il valore degli immobili, tanta più ricchezza sarà sottratta a consumi e investimenti “produttivi” – ancora scusi la provocazione – ad esempio azioni, titoli obbligazionari. Anche lasciare il denaro nel sistema bancario secondo me è più produttivo, visto che riduce il costo del credito alle imprese.

      • giovanni

        l’investimento immobiliare ai fini dell’affitto ha, o meglio dovrebbe avere, una importante funzione sociale, permettendo la mobilità all’interno del paese, alla ricerca di un lavoro che non sia a pochi chilometri dalla casa dei genitori. Purtroppo il peso delle tasse, che qualcuno che non sa di cosa parla vorrebbe ancora aumentare, la poca redditività e la scarsa tutela della proprietà rendono questo mercato asfittico e bloccato.

  31. Federico

    la domanda, semmai, è perche’ l’IMU, o 12 ministri…sulla cassa del morto
    qualcuno è sicuro di andare ad elezioni e vuole portare “in dote” l’abolizione totale dell’IMU da fare PRIMA della legge elettorale in modo da usare questa legge elettorale nelle prossime elezioni, a scanso di equivoci. Che dire…il PD ha fatto il governo con dei giganti della politica che fanno del bene dell’Italia la loro principale preoccupazione come hanno ampiamente dimostrato negli ultimi 20 anni (debito, disoccupazione, corruzione, evasione, precariato, economia ferma, ecc, o nelle mani dei soliti amici.).

  32. Alberto Baldazzi

    Da sempre cerco di far capire che l’Imu assomiglia alle imposte fondiarie gemelle che esistono in tutti i paesi europei e direi nel mondo ,ad esempio in USA ( a Miami una casa di 75.000 $ di valore di mercato paga 1250 $ all’anno). E che nessuno contesta.Anche negli altri paesi (salvo USA) tale imposta va i piccola parte allo stato e non solo al Comune.Questa eccezione tutta italiana della richiesta di esenzione per la prima casa non é considerata plausibile altrove,forse per assenza di mammismo retorico all’italiana. Come giustamente nota Massimo l’IMU é calcolata su valori catastali balordi perché ben lontani dai valori di mercato.Il suo livello fa sorridere in quanto é di circa due terzi inferiore a quello che pagano i cittadini UE.
    Se tali valori fossero un po’ più logici i proprietari pagherebbero assai di più, come pago io in Belgio (2.500 €), mio cugino in Inghilterra (3.500 €) e mia nipote in Francia (3.000 € circa) dove oltretutto c’é una patrimoniale pesante (ISF).
    Per favore cerchiamo di capire ai contribuenti italiani che tale imposta é assai più giusta che le imposte a tassi esagerati sulle imprese e sul lavoro. L’Italia, secondo i dati odierni dell’Eurostat, è al secondo posto, dopo il Belgio (dove vivo io), per l’imposizione sui redditi da lavoro. Che Berlusconi si dia una calmata,davvero!

  33. Gianluca

    Pronti, Via…. E abbiamo già speso 20 miliardi di Euro. Ma questi personaggi sono statisti o sparano panzane per conquistare cadreghe? E poi, per l’ennesima volta, il Paese in ostaggio del Caimano.
    Secondo me non ne abbiamo ancora per molto.

  34. alessandro zadra

    E recuperare l’IMU della prima casa (credo sia un diritto non vivere sotto un ponte) aumentandola sulla seconda, terza, ecc?
    E rivedere i redditi catastali sparati a casaccio? (si paga meno per un appartamento lussuosamente ristrutturato in centro città che per un appartamento appena decoroso in prima periferia!).

  35. antopetrina@libero.it

    «con l’Imu i cittadini sono più tassati ma i Comuni sono più poveri,
    perché ai nostri calcoli continua a mancare quasi un miliardo di euro di
    gettito” Del Rio, Il Sole 24 ore, 1302/2013

  36. Federico

    Solo un rapido Post scriptum, scusandomi per i toni accesi del precedente post. NON E’ L’IMU IL TEMA. il tema è semmai la Classification of the Functions of Government (COFOG) secondo OECD. Italy vs Germany.http://stats.oecd.org/Index.aspx?DatasetCode=SNA_TABLE11
    l’Italia (in termini relativi, ovviamente) batte la GERMANIA! + 40 billion!!

  37. Ritengo anch’io che l’abolizione dell’IMU sulla prima casa sia un errore e sia inoltre un provvedimento iniquo in quanto il comune sostiene costi per fornire servizi di cui in massima parte beneficiano proprio i residenti. Per conferire effetti sociali e perequativi è sufficiente applicare all’IMU sulla prima casa un’aliquota agevolata e consentire detrazioni in funzione del tipo di casa, dei redditi del proprietario, dell’esistenza di un mutuo, della presenza di minori o anziani fra i residenti. Sarebbe inoltre giusto consentire ai proprietari che pagano l’IMU di compensare, se privi di redditi IRPEF, con l’IMU le spese detraibili sostenute per ristrutturazioni e risparmio energetico. Oggi infatti molte persone anziane che riparano la loro casa anche disponendo di fatture regolari e di ricevute di bonifici ad hoc non riescono a recuperare la quota di spese prevista dalla normativa fiscale perchè prive di redditi. Vivono i loro ultimi anni attingendo ai risparmi di una vita.

  38. Giampiero Di Santo

    L’Imu deve essere corretta. Non è possibile che una persona con reddito basso (o un reddiito normale ma due o più familiari a carico) ma un patrimonio immobiliare consistente debba vendere tutto per pagare l’imposta o non possa compensare con l’IMU le spese detraibili sostenute per ristrutturazioni e altro. La repubblica tutela il risparmio, ricordiamolo

  39. Maurizio Cocucci

    Credo che molti (parlamentari) facciano i conti senza l’oste (Costituzione della Repubblica Italiana). Lo scorso anno il Parlamento ha modificato l’art.135 della Costituzione istituendo il Pareggio di Bilancio, ciò significa che occorre compensare l’abolizione dell’IMU sulla prima abitazione e la sua eventuale restituzione. Ergo, se si taglia qualche spesa o si aumentando altre imposte ma si recupera meno di quanto costa la sua abolizione, il governo è costretto ad operare una manovra, con molta probabilità un taglio ulteriore ai trasferimenti ai Comuni, il che significa ancora meno servizi ai cittadini. Oppure meno risorse per chi si trova ad esempio in CIG in deroga.

  40. Massimo Rossi

    La tassazione così forte sugli immobili sta provocando la caduta verticale del valore degli stessi .Per ottenere circa 20 miliardi di tassazione annua si sta dimezzando il patrimonio immobiliare degli italiani .Quanto valeva in origine 3000 -4000 ? Con questa bella operazione stanno andando in fumo qualche migliaio di miliardi.
    Inoltre i + penalizzati sono i ceti poveri con le quotazioni delle loro case quasi ridotte a zero mentre le case extra lusso tengono alla grande.
    Tra le altre cose come ha detto recentemente l’economista Paolo Savona l’Italia del dopoguerra è cresciuta con l’edilizia e con le esportazioni .Si sono fermate entrambe .Nel settore edilizio sono scomparsi 500.000 posti di lavoro.
    quindi occorre ridurre drasticamente la tassazione sugli immobili .

  41. GOSSNER JOHANN

    L’IMU, assieme all’IRAP, e da quest’anno la componente impositiva della TARES, sono l’evidenza dello sfruttamento fiscale attuato senza pudore dallo Stato Italiano per drenare le risorse necessarie ad alimentare un sistema inefficiente, clientelare e ormai impossibile da sopportare da parte dei cittadini italiani.
    La redistribuzione, assieme alla progressività, sono le due parole più amate da politici e dirigenti ministeriali perché ne giustificano l’operato, dando ad esso una parvenza di “giustizia sociale”.
    La migliore “giustizia sociale” è evitare corruzione e tassazione eccessiva.
    Le economie ad alta tassazione non hanno mai funzionato nella storia, se non per brevi periodi di tempo. La tassazione elevata alimentata dalla corruzione della classe dirigente è sempre stata la morte delle economie.
    Non vi è nessuna teoria economica in grado di confutare questa realtà lapalissiana.
    Da qui si deve sempre partire per ragionare di prelievo fiscale.

  42. mark

    In un periodo di crisi economica lo Stato dovrebbe fare politiche anticicliche: aumento della spesa pubblica e taglio delle tasse – Per essere seri e corretti dovremmo spiegare alla gente che togliere l’IMU diventa problematico a causa delle insensate politiche di austerità imposte da Bruxelles- Se l’Italia avesse la sovranità monetaria potrebbe tranquillamente spendere a deficit nella sua moneta (si veda il caso Giappone) non cedere ricchezza alle istituzioni europee senza aver nessun problema di sostenibilità dei conti pubblici- Uno stato che si indebita usando la moneta che crea non può fallire; il vero problema? Si chiama Eurozona, neoliberismo e clientelismo dei giornalisti populisti che non spiegano la verità alla gente

    • marco

      Insensante austeritá imposte a bruxelles? Ma lo vogliamo capire che i debiti vaanno pagati o si fa bancarotta? Come é possibile continuare a spendere piú di quello che si incassa?? Il debito continua a salire a chi lo volete lasciare??? Berluska aveva promesso a Bruxelles il pareggio nel 2013, oggi siamo invece al -3%. Non credete Bruxelles sia stata sufficientemente flessibile? Volete che li paghino gli altri i nostri debiti?? Immaginate un condominio, voi accettereste, perché avete ristrutturato il vostro appartamento con isolamento e doppi vetri, di pagare per il riscaldamento del vicino che invece con gli stessi soldi si é fatto la fuoriserie o le vacanze a Cuba? Spendere a deficit come il Giappone? Ma lo volete capire che non si crea ricchezza stampando moneta? Il Giappone ha tutto il debito domestico (noi ormai meno della metá) e ha una disoccupazione al 4.5%, e lasciatemi aggiungere una disciplina e fedeltá al proprio paese che noi non immaginiamo.
      L’Italia invece ha voluto l’unione monetaria per abbassare i propri tassi e adesso al contrario vuole tornare alla sovranitá monetaria per poter scaricare sul cambio e sull’inflazione il proprio debito? Uno stato che si indebita usando la moneta che crea non puó fallire, ma a un certo punto perde tutta la credibilitá per poter piazzare i propri titoli. Ve lo ricordate il 92? Oggi al 130% ce lo comprano ancora perché siamo nell’euro, ma nella nostra storia recente (almeno 30 anni) non siamo mai stati in grado di avere un avanzo. Che credibilitá abbiamo di ripagare il debito se non quella legata all’appartenenza all’euro?

      • Concordo su molti punti, ma non si deve dimenticare la solidarietà/sussidiarietà. Se l’Europa è un’unità politica devono essere possibili trasferimenti di risorse fra paesi ricchi e paesi in difficoltà così come già avviene all’interno delle economie nazionali. Altrimenti anche in Italia ogni regione dovrebbe fare da sola senza poter contare su aiuti, anche in caso di alluvioni o terremoti.

  43. Gianfranco

    Ho sempre pagato le imposte sulla casa che qualsiasi governo – centrale o periferico – mi ha chiesto. L’ IMU ha quasi raddoppiato la mia vecchia ICI. Ma non mi lamento. Vorrei che fosse rimodulata su redditi famigliari/personali possibilmente aumentando la quota di esenzione, anche in base al numero dei figli.E che venisse, dal 2014, interamente lasciata ai comuni per ridurre le varie voci locali, che senza farsi troppo “vedere” ci opprimono. So benissimo che la riforma del catasto é necessaria, ma non ho troppa fiducia nei tecnici del settore. Non vorrei che le abitazioni diventassero un altro argomento di scontri politici che alla fine si riversano sui contribuenti. Ad esempio una casa centrale di 70 anni é diversa da una recente in periferia o semi-periferia. Un appartamento ampio in un paese del nord, non é lo stesso nel centro o nel sud. Stesse cose per villette, ville, villoni. Seconde, terze, quarte case. Case all’ estero(?). Infine casi di persone che hanno una casa in affitto ed hanno una casa affittata a terzi, con forti problemi. Ed i sindaci? Quindi la riforma é necessaria, se ne parla da decenni. Perché é sempre ferma? Anche le imprese di costruzioni ed i patrimoni immobiliari (es. assicurazioni e vaticano) non dovrebbero incidere più di tanto.

  44. Roberto Saba

    Se i nostri politici guardassero tutti i post su questo articolo (molto interessante ) forse riuscirebbero a tirare fuori qualcosa di meglio di quello che si è fatto fino ad ora . La soluzione è una miscellanea dei parei sotto esposti

  45. gaetano romano

    A parte Brunetta -che non ricorda più gli esami sostenuti – c’è qualche fresco laureato in economia nel Pdl?

  46. Antonello

    Egr. prof. Bordignon, la seguo spesso perché sono interessato alle questioni che lei tratta, anche per motivi di lavoro. E sono sostanzialmente daccordo con quello che lei dice anche in questo caso. però le voglio esporre il caso concreto di mio padre, che dimostrerebbe che almeno alcuni correttivi (anche quelli che lei indica all’inizio) andrebbero attuati. Mio padre, vive nella periferia di roma, è pensionato integrato al minimo (630 € circa al mese) ed ha una casa del 1970. Allora: casa non antica, né di centro storico, per cui anche con la vecchia rendita, rivalutata del 160, al netto della detrazione, con aliquota al 5 per mille, ha pagato 548 euro!!! In precedenza con l’ici a roma esisteva una doppia detrazione (prima casa, come ora e una per l’età del proprietario/reddito) e lui era esente!!. I dati parlano da soli. Certo un caso non fa teoria rispetto alla migliore (presunta) distribuzione dell’imposta citata anche dall’agenzia delle entrate, però quanti pensionati sotto i 1000 euro si saranno trovati in questa condizione? Quindi: qualche correttivo in base al reddito va inserito; va rivisto il valore della rendita, perché casa di mio padre ha un valore di mercato di circa 1,7 volte quello derivante dalla rendita rivalutata, le case del centro storico di roma valgono anche fino a 7/8 volte la rendita rivalutata, ma hanno pagato meno di quella di mio padre, ecc. ecc. Cordialmente

  47. Fedestero

    L’insostenibile leggerezza dell’essere (Italiani). Come già scritto, perchè non si sente ancora/mai parlare di razionalizzazione della spesa pubblica inefficiente causa del debito colossale? Ancora sollecitati dall’Unione Europea a tagliare il costo del lavoro, perchè non si tratta dei 40 miliardi di euro di sprechi, all’anno (già da un raffronto con la Germania, by COFOGs)??. a leggere taluni commenti, viene da sorridere…

  48. giancarlo

    L’IMU è secondo me una questione centrale nel dibattito politico-culturale italiano perché cozza con uno dei caratteri principali della nazione (e penso anche di altri paesi del sud Europa) ovvero con quello che è stato definito ‘individualismo proprietario’ (che è poi uno degli elementi statutari delle destre conservatrici). Mi sembra di poter dire che è uno dei tanti segni del basso livello di capitale sociale (bassissimo nel sud Italia) il quale rappresenta – come si sa – una delle cause delle deboli performance economiche. Come disse un giornalista tedesco qualche tempo fa, la vera soluzione politica per l’Italia sarebbe ‘mettere le mani nelle tasche degli italiani’ (riempite prima dal boom economico e poi dal debito pubblico) e cercare di trasformare parte della ricchezza privata in capitale. Invece si fa il contrario. Se ci pensate, lo stesso livello di assurdo si raggiunge nel famigerato tema ‘aprire un’impresa in un giorno’, quando in Italia ce ne sono già 65 per 1000 abitanti mentre in Germania se ne contano 25 (Grecia e Portogallo ci battono, però…).

  49. Giacomo

    Vorrei innanzitutto ringraziare per la chiarezza sull’esposizione dell’articolo e successivamente apportare una considerazione forse banale ma che mi piacerebbe condividere con voi. ritengo che la politica con le sue varie appartenenze politiche persegua il fine ultimo di provvedere al benessere della nazione e per fare questo le singoli partiti e coalizioni pongono in essere determinate manovre ritenute più o meno giuste e più o meno importanti per le altre parti politiche; ma in una circostanza storica come questa ritengo sia assolutamente condivisibile da tutte le parti politiche l’obiettivo su cui convergere cioè il lavoro. ciò che può cambiare quindi non è l’obbiettivo ma il modus operandi e le manovre da compiere per ottenere quel fine.inoltre spesso vine citato il primo articolo della costituzione che al suo interno raccoglie non solo che il lavoro è fondamentale per l’uomo ma anche che questo è uno strumento per la propria realizzazione e dignità personale. Nonostante questo si continua a parlare di imu che a mio avviso è una sorta di placebo, un bicchier d’acqua in mezzo al deserto che sicuramente è utile ma non risolve in problema. Ho parlato con alcuni amici hai quali non dispiacerebbe non pagare più l’imu ma sicuramente preferirebbero un posto di lavoro, anche perchè coloro che hanno una situazione “diciamo” media con una casa di proprietà non pagano cifre inarrivabili. in più come è stato detto nell’articolo l’imu è importante per i comuni e colpisce in modo più consistente le fasce alte di reddito e di patrimonio e questo mi fa pensare che in realtà si voglia aiutare in modo inverso rispetto al patrimonio più i ricchi e meno i poveri. Per concludere voglio dire è che nonostante tutti convergano sullo stesso obiettivo, non su quello si stà lavorando. Grazie

    • Federico

      Buongiorno Giacomo, a mio avviso, meglio tagliare gli SPRECHI (15 billion della politica; 40 billion di spese generali) e una lotta vera, da terzo millennio DOPO Cristo a corruzione e sommerso. Cfr. P.Monsurrò, Istituto Bruno Leoni e Alesina (Harvard) su “Corriere della Sera” di oggi. Le cose da fare sono ovvie ad un bambino di 2 anni. Il tema è altro: chi? come? e, soprattutto: a cosa servono le elezioni politiche, in Italia? Saluti

      • Giacomo

        Buongiorno, Federico, sono convinto che la lotta agli sprechi e contro la politica corrotta sia indubbia, ma ritengo che la politica debba correre sempre su due piani separati, ovvero una parte deve reperire le risorse e l’altra deve impiegarle al meglio.
        Ciò che a me sembra è che in realtà, ciò che noi potremmo definire come scelte obbligate, quasi ovvie in realtà non lo sono per coloro che sono nella camera dei bottoni. inoltre per rispondere alla tua ultima domanda purtroppo hai ragione ma ritengo che in italia le elezioni siano l’unico modo di esprimere le proprie opinioni ed anche se alla fine si trova sempre il modo di far convergere quelle preferenze in un modo o in un’altro (vedi legge elettorale) rendendo di fatto poco espressivo il voto, alla fine almeno in memoria di coloro che hanno combattuto per questo diritto sia necessario utilizzarlo. aggiungo un ultima constatazione dicendo che anche se di fatto poco espressivo, questo debba essere maggiormente ponderato dai cittadini, cercando di informarsi maggiormente di ciò che accade rendendo il nostro voto almeno per noi stessi più consistente e dandoci la possibilità anche di difenderlo e di crederci maggiormente. grazie del tuo commento

  50. Fedestero

    Due scelte credibili per ridurre l’imposizione fiscale in Italia . Alberto Alesina (Harvard). Corriere della Sera. 2/5/2013.

    • Carmine Meoli

      Non tassiamo la casa ,non tassiamo il lavoro ,non tassiamo i terreni ecc.
      Non resta che un bel prelievo sui coni bancari . Ma questo almeno venga destinato interamente a ridurre lo stock di debito e non il deficit .

  51. Jack Sayan

    Ma che fine ha fatto l’abolizione delle province? Poi, se proprio volete obbedire ciecamente ai dettami dell Ocse e non togliere l’Imu, spiegateci almeno con quale fenomenale alzata d’ingegno vorreste far ripartire il mercato dei consumi interni ormai morto e sepolto. Se le proposte poi saranno clamorosamente sbagliate, non preoccupatevi. Tanto pagano gli italioti. Come sempre.

  52. Sull’IMU stiamo nuovamente cadendo nella trappola di Berlusconi, che è
    bravissimo ad imporre i temi in discussione. E’ inutile, anzi peggio è
    da sciocchi, mettersi a discutere nei dettagli sull’IMU perfetta, saremo
    sempre e soltanto quelli delle “tasse”.
    L’unica cosa seria da fare è trasferire e semplificare l’intera
    imposizione sugli immobili (l’IMU, ma non solo, penso alla TARES sui
    servizi locali, all’imposta di registro, etc..) agli enti locali,
    tagliando contemporaneamente i trasferimenti statali.
    Che sia ogni singola comunità locale a decidere come tassare e
    quanto la prima casa e siano i cittadini di quella comunità, insieme
    contribuenti ed utenti dei servizi comunali, a decidere se sia giusto o
    meno.
    In questo modo ridurremo in maniera strutturale la spesa corrente
    dello Stato ed avvicineremo il controllo degli elettori su come vengono
    spesi i loro soldi. Sono sicuro che ne guadagnerà anche l’efficenza dei serviz locali

    • Firmato Winston Diaz

      “Che sia ogni singola comunità locale a decidere come tassare e
      quanto la prima casa e siano i cittadini di quella comunità, insieme contribuenti ed utenti dei servizi comunali, a decidere se sia giusto o meno.”
      Buona questa, c’e’ ancora gente che pensa che le comunita’ locali, in quanto tali, siano piu’ al servizio del cittadino e piu’ facilmente controllabili. Le comunita’ locali, quando possono, esercitano il potere in modo ancora piu’ puntiglioso, lobbistico, parziale, vessatorio e arbitrario del lontano Stato centrale. Se lo Stato non ha nemmeno la forza, attraverso la Legge, di proteggere i suoi cittadini dagli arbitrii delle amministrazioni locali ponendo a queste dei severi limiti normativi e fiscali, non serve a nulla. Che ce lo dica subito, che ci arrangiamo da soli del tutto (a farci giustizia, intendo).

  53. Maurizio Cocucci

    Anziché trovare 4mld di euro per la restituzione dell’IMU e altrettanti all’anno per la sia abolizione, perché non usarli per pagare una parte delle fatture arretrate alle imprese?

  54. Trovo che il dibattito sulla questione IMU sia privo di un tassello fondamentale.
    Il vero interesse all’obolizione dell’IMU da parte del PDL (ma anche del PD), non deriva solo dal favore elettorale che si spera di ricavarne (più che altro il PDL).
    Deriva secondo me dalla volontà di continuare aproteggere la lobby dei costruttori che hanno goduto di un mercato drogato fino a pochi anni fà, con la compiacenza di amministrazioni senza scrupoli.
    Costoro hanno accumulato guadagni enormi tanto da potersi permettere di mantenere milioni di appartamenti invenduti senza che i prezzi calino.
    PDL e PD hanno già protetto costoro concedento 3 anni di abbuono per le nuove costruzioni, cosa profondamnte ingiusta nei confronti delle famiglie.
    Adesso PDL e PD vogliono semplicemente continuare a tutelare una lobby, spesso malavitosa, con cui sono ampiamente collusi a danno dell’Italia intera che di tutto ha bisogno meno che di nuove costruzioni.
    Siamo all’assurdo che la gente si è resa conto che abolire l’IMU non cambia la loro vita e allora adesso si sta spacciando la favola del far ripartire l’edizilizia come volano dell’economia.
    L’edilizia speculativa è invece un danno sostanziale, in tutti i sensi, anche economico, perchè ha danneggiato profondamente il territorio degradandolo e privandolo di un’identità che tutto il mondo ci invidiava.
    Grazie dell’ospitalità.

  55. serlio

    IMU, imposta ignobile che devo pagare su immobili vuoti e non vendibili per merito della stessa e della crisi e non affittabili perchè quello stesso stato che me la chiede non mi tutela efficacemente qualora l’inquilino non paghi la pigione.
    oltretutto è un capitale che costa anche come spese di mantenimento.
    in altri termini ogni anno divento sempre più povero per evitare che questo stato me li sottragga!
    Il povero inquilino non ha mai pagato la tassa di registro o l’iva all’acquisto ne mai sostenuto le spese di manutenzione
    Sarebbe sufficiente tagliare la spesa pubblica di 2.5 punti percentuali per evitarla e lasciare vivere anche le attività produttive, letteralmente massacrate anche da questa ennesima imposta.
    il fatto che serva ai comuni non mi interessa, si facciano dare i soldini che servono a loro mantenimento e ai pochi servizi che erogano dallo stato (sempre minuscolo per la scarsa considerazione che ho di questo).

  56. Franco

    Questa imposta sulla casa, sottolineo la prima e unica, mi sembra veramente una sorta di accanimento antiterapeutico. Sono un pensionato che ha lavorato per quasi 40 anni, ha comprato un pezzo di terra dove ha costruito una casa che definisco comoda ma giusta (avendo due figli – M + F – ho 3 stanze + accessori vari). Per costruire questa casa ho (abbiamo tutta la famiglia) fatto sacrifici, leggi debiti e assenza quasi totale di vacanze, qualunque cosa sia servita (allacci vari, permessi, ecc.) è stata pagata, non sono andato in piazza a reclamare la casa popolare (sebbene abbia pagato per decenni i contributi per la casa); ebbene il ringraziamento da parte dello Stato per essere stato tranquillo e aver pagato la mia Irpef + altre tasse/imposte varie è quello di farmi pagare l’Imu. Quando io ho fatto i debiti per la casa li ho onorati (altrimenti i creditori mi avrebbero me la vrebbero tolta) e dunque lo Stato faccia la stessa cosa: per pagare i debiti che ha fatto non per me, vendo il suo patrimonio e paghi i debiti.

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