Fonte: Banca d’Italia, Indagine sulle imprese industriali e dei servizi 2009-2012
Elaborazione dati a cura di Chiara Santantonio
Su questo sito abbiamo recentemente documentato come la produttività italiana sia particolarmente bassa in confronto ai nostri principali partner economici (Produttività, un problema italiano). I motivi di un risultato tanto deludente sono molteplici ma numerosi studi sottolineano che le imprese più produttive sono generalmente anche quelle che esportano di più.
Il grafico qui sopra (1) mostra l’evoluzione temporale dal 2009 – anno di inizio della grande recessione – al 2012 – ultimo anno per il quale i dati sono disponibili – delle percentuali di imprese italiane che esportano molto (oltre il 30% del loro fatturato proviene dall’estero) e che esportano poco (meno del 30% del loro fatturato proviene dall’estero). I dati indicano che la crisi ha prodotto una forte polarizzazione delle imprese italiane. La percentuale delle imprese esportatrici è aumentata di circa 3 punti percentuali, da circa il 30% al 33%, mentre la percentuale delle non esportatrici è scesa dal 70% al 67%.
Le imprese che operano sui mercati internazionali sono generalmente più produttive ma sono anche in grado di sopportare meglio la crisi rispetto a quelle che vendono solo o principalmente sul mercato interno e che sono quindi più esposte alla riduzione dei consumi interni. Le imprese che hanno chiuso i battenti durante la crisi sono quindi soprattutto le non esportatrici e quelle che resistono sono invece soprattutto quelle che esportano, da cui il fenomeno di polarizzazione evidenziato dal grafico.
L’export può svolgere un ruolo cruciale per permettere all’Italia di superare la crisi, soprattutto in questo momento in cui la crescita economica sembra ripartire in molti paesi mentre da noi resta ancora al palo.
(1) La linea blu mostra la percentuale di imprese il cui export rappresenta meno del 30% del fatturato, mentre la linea rossa quelle che esportano più del 30%
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Vincenzo Scrutinio
Si potrebbe disaggregare l’impatto dovuto all’uscita delle imprese che non esportano dal mercato e quello del incremento di imprese esportatrici?