Gli ingaggi più alti in assoluto sono in Arabia. In Italia non si registrano picchi scandalosi. Ma ciò significa che il campionato di Serie A non è capace di attrarre grandi talenti. E occupa una posizione di secondo piano rispetto a Spagna e Inghilterra.

Stipendi in sette campionati

Come sono distribuiti gli ingaggi dei calciatori nei principali tornei professionistici? Il tema è complesso: i contratti sono di natura privatistica e, per questo motivo, anche la letteratura scientifica utilizza come fonte i quotidiani che pubblicano, ogni anno, la situazione squadra per squadra. In Italia, lo fa la Gazzetta dello Sport.

Prendetelo come un divertissement estivo, ma abbiamo deciso di analizzare un ricco dataset disponibile liberamente su Kaggle e che attinge a un’altra fonte: il videogioco Football Manager 24. I dati sono interessanti perché è possibile esplorare più di 40 mila ingaggi suddivisi tra i principali campionati.

Per la nostra analisi, abbiamo considerato solo gli stipendi che superano il milione di euro l’anno e ci siamo limitati a considerare Serie A, Ligue 1 (Francia), Bundesliga (Germania), Liga (Spagna), Premier League (Inghilterra), Mls (Stati Uniti) e Roshn Saudi League.

Il fatto di concentrarci sugli ingaggi più elevati è legato a una considerazione: il mercato dei giocatori può essere letto come una nicchia particolare, in cui la remunerazione più elevata riflette una produttività marginale più alta e segnala l’unicità del talento.

Un’ulteriore premessa è d’obbligo: oltre alla natura privatistica dei contratti, nel corso degli anni è diventata più complicata la struttura degli incentivi degli ingaggi, con l’aggiunta di bonus legati alle prestazioni, una tantum alla firma, commissioni per i procuratori, sponsorizzazioni.

Il dataset disponibile considera un ingaggio annuale fisso e contiene anche informazioni sull’età del giocatore e sulle sue prestazioni: in particolare, è disponibile una variabile sulla reputation, che può essere considerata una approssimazione della qualità del giocatore e della sua appetibilità sul mercato: l’indicatore assume un valore tra 1 e 10.

Serie A più “ugualitaria”

Che cosa ci dicono i dati?

Non sorprende che la Saudi League abbia tutta la top ten degli ingaggi più elevati. Se si guarda al coefficiente di Gini degli stipendi, che misura il livello di disuguaglianza nella distribuzione, il dato è confermato con un altissimo 0.69.

Tabella 1

La Serie A ha il coefficiente di Gini più basso, ma l’ipotesi è che sia un campionato non in grado di attirare i migliori talenti e, di conseguenza, neppure di pagare ingaggi molto elevati.

Figura 1

Anche le curve di Lorenz, rappresentazioni grafiche utilizzate per mostrare la distribuzione degli ingaggi all’interno della popolazione dei calciatori (quanto più la curva si allontana dalla linea di equidistribuzione, tanto maggiore è la disuguaglianza), mostrano plasticamente la “anomalia” della Roshn League: sarà interessante seguire nei prossimi anni la capacità di questo campionato di attirare i migliori calciatori.

Se si prova a legare il livello di ingaggio con la qualità del giocatore, la correlazione è positiva, con una maggiore concentrazione di punti per la Serie A, che conferma una distribuzione più omogenea e, tuttavia, con pochi “top player”.

Figura 2

Il caso Mbappé

Spicca l’outlier della Ligue 1: si tratta però degli ingaggi della scorsa stagione e il dato si riferisce a Kylian Mbappé che, letteralmente, gioca un altro campionato rispetto a tutti i suoi colleghi: secondo le fonti disponibili, il suo ultimo contratto prevedeva un ingaggio di quasi 40 milioni in quota fissa più bonus e assegno alla firma di 180 milioni di euro. Vedremo se e quali effetti a breve e medio termine avrà, sugli ingaggi della Liga, l’acquisto di Mbappé da parte del Real Madrid.

La matrice di correlazione tra età, qualità del giocatore e ingaggio mostra per l’intero dataset i valori seguenti.

Tabella 2

Questi invece sono quelli per la serie A.

Tabella 3

Età e qualità del giocatore sono inversamente correlate in Italia, mentre la correlazione tra qualità e ingaggio è elevata.

Guardando le statistiche descrittive, Spagna e Inghilterra sono campionati con più giocatori top: l’Inghilterra ha l’età media bassa dei giocatori (26,2 anni), mentre la Spagna mostra la qualità media più alta (7,24).

A livello di ingaggio medio tra i giocatori che guadagnano più di 1 milione di euro, Spagna e Inghilterra viaggiano intorno ai 4,5 milioni contro i 2,9 dell’Italia.

Naturalmente, servirebbe un’analisi più fine e con dati ancora più robusti, ma anche i nostri risultati sembrano confermare una caratteristica consolidatasi negli anni: il campionato di Serie A, da leader europeo indiscusso degli anni Novanta del secolo scorso, occupa oggi una posizione di secondo piano, con un divario significativo rispetto a Spagna e Inghilterra. Per il calcio, l’analisi della distribuzione degli ingaggi superiori al milione di euro sembra evidenziare una situazione più omogenea per l’Italia che, data l’alta correlazione con la qualità del giocatore, mostra più che altro l’incapacità del nostro sistema di attrarre i migliori talenti.

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