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Dal tesoretto nascosto al Dpef

Sull’entità e destinazione del tesoretto si sono sentite le ipotesi più disparate. Ma al di là della girandola di richieste, l’andamento dei saldi di bilancio offre notizie molto meno rassicuranti. Nei primi quattro mesi del 2007 il fabbisogno del settore statale è stato addirittura superiore a quello registrato nello stesso periodo del 2006. La strategia migliore sarebbe quella di legare l’utilizzo delle maggiori entrate alla dimensione della manovra del prossimo Dpef. Che dovrà essere condotta sul lato del contenimento delle spese.

La girandola delle richieste

Sull’entità e destinazione del tesoretto se ne sono sentite di tutte e di più. La dimensione “delle risorse disponibili per interventi straordinari” da effettuare nel 2007 varia da un minimo di 3 miliardi, come suggerito in via XX settembre, a stime superiori ai 10 miliardi, come affermato da diversi ministri. Per soddisfare tutte le richieste non ne basterebbero invece 25 di miliardi di euro. Nell’ultimo incontro a Palazzo Chigi si è fatto riferimento a cinque priorità: i) sostegno alle pensioni più basse, precari e ammortizzatori sociali, ii) sostegno alle famiglie a basso reddito, iii) piano casa, iv) innovazione e ricerca, v) infrastrutture. Solo queste cinque priorità costano più di 10 miliardi di euro. Nel frattempo il ministro della Funzione pubblica ha affermato che le risorse aggiuntive per il contratto del pubblico impiego sono state trovate e la trattativa sulle pensioni sembra in alto mare. In palio uno scalone che vale a regime fino a 9 miliardi di euro. Incombono inoltre gli effetti della censura da parte di Bruxelles degli sgravi selettivi del cuneo fiscale, che potrebbe costare all’erario fino a un miliardo e mezzo.

Ma quanto è grande il tesoretto?

Al di là della girandola di richieste, la confusione legata alla dimensione del tesoretto è legittima. Bene ha fatto il ministro D’Alema, nella sua intervista di domenica al Corriere della Sera, a sottolineare la vaghezza di queste stime. Perché a noi, in effetti, il tesoretto non risulta, non lo vediamo proprio. Stando al Sole24Ore, il viceministro Visco ha ricevuto durante la riunione di domenica un sms rassicurante sulle entrate di maggio (!). Ma ai comuni mortali non rimane che discutere i dati oggi disponibili. Il bollettino trimestrale delle entrate tributarie conferma un incremento nelle entrate del 5,5 percento rispetto ai primi tre mesi del 2006. Questo equivale a 4,3 miliardi di euro in più rispetto al primo trimestre del 2006. Continua, dunque, l’andamento positivo sulle entrate. Ma un tesoretto è tale se a maggior entrate non corrispondono maggiori uscite. Sui saldi oggi si dispone di minori informazioni. L’andamento delle necessità di cassa di via XX settembre offre notizie molto meno rassicuranti. Nei primi quatto mesi (aprile compreso) del 2007 il fabbisogno del settore statale è stato addirittura superiore a quello registrato nei primi quattro mesi del 2006: 33,8 miliardi di euro nel 2007 contro 33,2 miliardi nel 2006 (si veda il grafico qui sotto). Dodici mesi fa, commentando questi numeri si parlava seriamente di rischio collasso. Oggi si discute, invece, di cosa fare del tesoretto. Al di là della retorica politica, è evidente che la spesa ha continuato a correre. Al ministero si sostiene che l’andamento poco soddisfacente del fabbisogno sia legato ad anticipi di spesa. Dobbiamo ovviamente credere a questa tesi, ma rimane il fatto che la differenza con il 2006 non si vede pressoché più.

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Consigli a un ministro accerchiato

In queste condizioni, il ministro dell’Economia è rimasto solo a difendere il bilancio dello Stato. Capiamo anche che ormai, dopo mesi di promesse, sia difficile tornare indietro. Ma c’è forse una via d’uscita.
Avvicinandosi ormai la scadenza istituzionale per il Dpef, la strategia migliore sarebbe quella di legare l’utilizzo del tesoretto (che non si vede) alla dimensione della manovra del prossimo Dpef. Secondo gli accordi europei, l’Italia nel 2008 dovrebbe procedere a un aggiustamento strutturale pari allo 0,5 percento del Pil, vale a dire circa 8 miliardi di euro. Il ministro dell’Economia dovrebbe allora aumentare la dimensione della manovra del 2008 in rapporto all’utilizzo del presunto “tesoretto”. Per ogni miliardo regalato nel 2007, via XX settembre dovrebbe aumentare l’aggiustamento netto del 2008 di altrettanto. Se si vogliono spendere 3 miliardi nel 2007, l’aggiustamento nel 2008 sarà di 11 miliardi. E così via.
Certo non contano solo i saldi, ma anche il modo con cui verranno ottenuti. Il nostro paese ha raggiunto nel 2006 il record storico nella spesa pubblica e la parte del leone negli impieghi proposti del tesoretto risiede in ulteriori aumenti di spesa. Bene, allora, anche affermare il principio che ogni incremento nella dimensione della manovra 2008 avverrà sul lato delle spese. Ci sembra l’unico modo di mettere i ministri e il Parlamento di fronte alle loro responsabilità.

 

Risposta ai commenti

Grazie per tutti i commenti. Il senso del nostro articolo era in effetti duplice.
1) mostrae che, al di là della retorica politica, l’esistenza del tesoretto non e’ ovvia
2) legare l’utilizzo del tesoretto (se esiste) alla programmazione pluriennale che viene fatta in sede di dpef.
Ormai manca un mese alla presentazione del dpef alle camere.

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10 commenti

  1. Marco Fusi

    L’unico uso sensato del famoso tesoretto è quello di usarlo per ridurre il debito pubblico.
    E’ incredibile come nessuno si scandalizzi che ogni anno si dabba pagare interessi sul debito pubblico per una cifra pari al 5% del PIL!
    E’ altrettanto incredibile che il dibattito sui costi della politica non affronti il vero punto: il costo delle mancate scelte per rendere la spesa pubblica utile a qualcuno: per esempio facendo funzionare la pubblica amministrazione, i tribunali, le università, ecc..

  2. Federico Guidi

    Vi ringrazio per la sollecitazione ad acquisire una cultura economica, ma non rinuncio a pensare che , da cittadino, posso anch’io suggerire come utilizzare il “tesoretto”, che c’è e che il grafico conferma. Perchè non parlate mai di ridurre il carico fiscale per la via larga e praticabile, sotto ogni punto di vista, delle imposte indirette? Perchè non provate a quantificare il risparmio che andrebbe ad ogni famiglia con la riduzione dell’aliquota I.V.A. sulle bollette energetiche, sui medicinali e su quei servizi di immediato accertamento? Personalmente considero che questi risparmi
    ricadrebbero totalmente sui consumi con grande beneficio della produzione e del tenore di vita dei meno abbienti. Inoltre una parte considerevole di questi soldi rientrerebbe comunque nelle casse dello Stato. Devo aggiungere che sono meravigliato come di questa idea non si facciano paladini i Sindacati e le organizzazioni dei consumatori.

  3. Luigi Bernardi

    1) Non sono sicuro che il tesoretto ci sia nella misura di cui si vodifera (12,5 Mld. €), per due ragioni. Primo l’accelerazione congiunturale dell’inizio 2005 si è stabilizzata ad inzio 2006, da allora si procede su un trend più piatto, per cui le previsioni di crescita 07/08 per me sono da abbassare a non più di 1,5%, tenedo anche conto che l’Euro forte è destina a stabilizzarsi strutturalmente. 2) L’extragettito 2006 è stato dovuto a una nolteplicità di fattori favorevoli e convergenti, non destinati a ripetersi, specie se gli studi di settore non vengono stretti. Per prudenza, non per obblighi Ue, ormai largamente soddisfatti, il tesoretto da distribuire andrebbe qundi posto cu circa 5 MLD d €. Evitare interventi a pioggia che non danno niente a nessuno. Credo che sia ancora da privilegiare l’efficienza sull’equità, quindi per me 50% a rifuzione della tassazione dei redditi societari e da lavoro dipendente e 50% ad incentivo di interventi home o produttivi di conservazione dell’enegia. Priviligerei i pannelli solari, sia fotovoltaici che a condensazione. Chi non crede, faccia un giro in Israele. Elezioni amministrative permettendo.

    Luigi Bernardi
    Università di Pavia

  4. Salvatore

    Leggo sempre con molto interesse gli articoli de lavoce.info ma ho sempre il dubbio che siano parole sprecate. Purtroppo si dimentica che in parlamento ci sono 80 persone condannate per diversi reati compreso la corruzione. Poichè con l’ultima riforma elettorale questi personaggi sono stati scelti, ritengo gli altri complici. Come è possibile sperare che facciano qualcosa di buono (se non per le loro tasche)?
    Scusate lo sfogo, ma non è possibile discutere di 7 euro lordo/mese per gli statali quando in Francia si costruiscono 200.000 appartamenti pubblici all’anno e qui da noi 1.000.

  5. Giuseppe

    A mio giudizio il buon senso e un minimo di lungimiranza dovrebbe indurre i governanti a destinare il “tesoretto” alla riduzione dell’ enorme debito pubblico, come del resto caldamente consigliano molti organismi economici internazionali (BCE, FMI, OCSE ).I vantaggi sarebbero evidenti per le future politiche economiche, per la stabilità e credibilità del nostro Paese, e fininirebbe questa indecorosa girandola di ipotesi alternative fonte solo di dissapori o conflitti.

  6. Angelo

    Concordo: che sia possibile parlare di tesoretto con un debito pubblico e un deficit quale quello italiano rientra tra i più raffinati miracoli dell’inventiva lessicale… Ma soprattutto, trattandosi di un evento in qualche modo straordinario (posto che sia effettivamente un evento…) come si possono utilizzare queste somme per impegni di spesa permanenti?

  7. Alex Armand

    Nell’ultima parte dell’articolo si fa riferimento alla correzione strutturale necessaria per il 2008 per porre l’accento sulla responsabilità dei ministri e del Parlamento di fronte all’utilizzo del cosiddetto “tesoretto”. Ritengo, invece, sarebbe più opportuno parlare di responsabilità del paese: come può una classe politica dal supporto così sottile, poter sostenere un utilizzo diverso dalla spartizione dell’inaspettato surplus? Se l’opinione pubblica non riesce a comprendere i problemi strutturali dell’Italia, è compito di una classe politica seria e dignitosa mettere i propri cittadini di fronte ai problemi del futuro. E invece si insiste sui benefici di breve periodo, che portano voti, ma non raggiungono nessun risultato di lungo periodo. Insomma, un paese ed una classe politica che riescono a denominare “tesoretto” un tanto gradito avanzo nei conti pubblici, sono un paese e una classe politica che hanno già perso in partenza.

  8. pasqualeandreozzi

    Egregi boeri e garibaldi, non capisco, davvero non capisco, perché, tra le opzioni possibili per la redistribuzione di quello che al momento può essere solo definito un aumento delle entrate in relazione alla “piccola” crescita, non si pensi a redistribuire il drenaggio fiscale patito in questi anni dai redditi da lavoro? capisco le obiezioni: in un paese a forte evasione, finirebbe per avvantaggiare gli evasori; forse l’aumento dei redditi peggiorerebbe la bilancia dei pagamenti; forse darebbe una spinta all’nflazione, visto che qui nessuno par in grado di contrallare i prezzi…però sarebbe una misura chiara, che in attesa di un futuro radioso riguardo a famiglie, merito, qualità, e sprechi, darebbe un poco di respiro alle famiglie e anche per i singoli, per carità.

  9. Francesco Scarpetti

    Pongo questa domanda perchè mi sembra di fondamentale importanza, sapere se questo extra-gettito sia dovuto alla crescita economica che l’economia italiana ha avuto negli ultimi mesi del 2006, oppure se si tratta di un risultato dovuto alla politica contro l’evasione fiscale, messa in atto dal Governo Prodi.
    Personalmente penso che l’esistenza che questo “tesoretto” sia da attribuire alla prima ipotesi 8quella della crescita economica)perchè in nemmeno 6 mesi (o quelli che sono) ritengo difficile che il Governo sia riuscita ad applicare una politica contro l’evasione fiscale, di cui l’Italia ha sicuramente bisogno, così forte da riuscire a procurare quasi 10 miliardi di €, visto che i tempi del Concordato se non erro si aggirano sui 5 anni.
    La mia domanda che può sembrare banale, è invece importante anche per fare delle ipotesi sulla destinazione del Tesoretto. Infatti se si trattasse di entrate straordinarie, la destinazione del Tesoretto dovrebbe essere indirizzata verso “spese correnti”.
    Al contrario se si trattasse di entrate strutturali, il tesoretto potrebbe essere destinato a investimenti e spese strutturali.

  10. Dario Gallo

    Ci sono stime anche approssimative di quanto si risparmierebbe se l’intero tesoretto accertato fosse utilizzato interamente per ripagare parte del debito, anche in vista del futuro aumento dei tassi di interesse previsto per l’estate?

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