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IN RICORDO DI MARIA WEBER

Maria Weber, appassionata studiosa dell’economia cinese e nostra collaboratrice, è scomparsa pochi giorni fa. La sua grande vittoria professionale e umana è stata forse proprio quella di andarsene quando la Cina, nella crisi economica di oggi, afferma il suo ruolo di grande creditore del mondo. Nel giorno in cui Wen Jiabao può permettersi di manifestare qualche dubbio sulla solvibilità degli Usa. Nata nel 1951, Maria Weber si era laureata in Scienze politiche e sociali a Firenze, era professore associato di Scienza della politica all’Università Bocconi, research leader dell’ISESAO (Istituto di studi economico-sociali per l’Asia Orientale), responsabile delle ricerche sull’Asia all’ISPI. Ha diretto l’Istituto Italiano di Cultura a Pechino.

 

Che cosa fosse l’economia cinese, in Italia nessuno lo sapeva bene quando circa venti anni fa Maria Weber ha cominciato a studiarla. Allora la Cina era un fenomeno politico, una curiosità antropologica, un universo esoterico, quasi magico, fra la lettura del futuro con gli steli dello Yi Jing, le pozioni miracolose della medicina tradizionale e un buddhismo che poteva essere qualunque cosa, tantrico, mahayana o zen, tanto per gli italiani era tutto uguale. E chi vantava una conoscenza “sul campo”, leggeva la Cina attraverso la lente distorta dei suoi pregiudizi politici.

LA “SCOPERTA” DELLA CINA

In quegli anni, Maria cominciò a occuparsi di una materia nuova e inesplorata, l’economia cinese. Pochi, non solo in Italia, allora credevano che la Cina fosse un fenomeno economico, una potenza emergente. I più scommettevano sul rapido rallentamento del ciclo di sviluppo di Pechino e pensavano che dietro alla vertigine di cifre che arrivavano da lì si nascondesse un semplice fuoco di paglia. Questo era motivo sufficiente a spingere alla distrazione, alla sufficienza, rispetto alla Cina che si svegliava.
Maria invece, pur con prudenza, attenzione, e senza facili entusiasmi, senza ideologia, cercava, scavava nell’economia cinese. E per prima in Italia ne dava conto in maniera seria, documentata aprendo quello che poi con gli anni si è rivelato il vero grande fronte della ricerca.
Dura, testarda, curiosa, appassionata, altera, timida, il suo contributo umano, per noi che abbiamo avuto la fortuna di esserle amici, è stato grande quanto quello scientifico. La sua grande vittoria professionale e umana forse è stata proprio quella di andarsene quando la Cina, durante la crisi economica oggi in corso, affermava il suo ruolo di grande creditore del mondo. Nel giorno in cui Wen Jiabao poteva permettersi di manifestare qualche dubbio sulla solvibilità degli Stati Uniti d’America.

Foto: Ispi

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LA RISPOSTA AI COMMENTI

25 commenti

  1. Studente

    Un’ottima insegnante oltre che una grande studiosa. La ricorderò sempre con affetto.

  2. paola dubini

    Ci mancherà una studiosa tenace, una collega pacata, una signora sempre pronta a regalare "on demand" spunti di riflessione, attenzione e un sorriso.

  3. Silvia Piai

    Le ore di studio sui testi della Weber sono uno dei miei più bei ricordi dell’università. Sentiremo la mancanza della sua serietà e della sua coerenza.

  4. ex studentessa

    Una grande professoressa, una lente obiettiva sulla Cina.

  5. Pierangelo Martinelli

    Mi sono innamorato della Cina grazie all’erudizione, alla profondità e alla passione con cui la Professoressa Maria Weber ha saputo avvicinare, noi studenti della Bocconi, alla comprensione del gigante asiatico e della profonda trasformazione che ha vissuto negli ultimi anni, grazie anche al suo libro più famoso "Il miracolo cinese. Perchè bisogna prendere la Cina sul serio", un capolavoro di sintesi e chiarezza espositiva sui complessi temi della politica e dell’economia cinese. A lei il mio più vivo ringraziamento per quanto ha saputo donarci, con la dedizione della sua curiosità intellettuale e la passione del suo amore per la Cina, affinchè potessimo comprendere in modo più completo l’orizzonte, non solo occidentale, del mondo che viviamo.

  6. Redento Mori

    Un ricordo bellissimo, come la persona cui è dedicato, per una bruttissima notizia. Maria Weber ha rivelato l’economia e la stessa realtà sociale e politica cinese senz’altro meglio, in profondità e prima di tutti (e si può dire che il raffronto valga a livello internazionale). Colpiva, anche chi aveva con lei pochi contatti, la sua grande serietà professionale; un tratto subito indistinguibile per chiunque abbia conosicuto e già frequentato persone come lei: ad esempio, Claudio Demattè.

  7. Mario D'Astuto

    Partecipo al dolore per la scomparsa di una protagonnista della nostra vita economica e leader negli studi nell’ambito del mondo economico e sociale. Non posso altro perché non ho conoscenze specfiche. Desiero però intervenire, da uomo della strada e da ignorante di cultura economica, in merito alla notizia allegata sopra, cioè della "Cina grande creditore del mondo". Mi verrebbe da scrivere: chi è causa del suo mal pianga se stesso. Abbiamo accettato, in nome del libero mercato, di concorrere, non ad armi pari con la Cina, ignorando le minime regole dei rapporti di forza, come se nello sport del pugilato ammettessimo le gare fra pesi diversi. Sappiamo tutti quali sono le condizioni sociali dei lavoratori della Cina e degli altri paesi asiatici. Ma ciò faceva comodo al turbocapitalismo, come lo chiamava Lutwak, e alla finanza d’assalto, per tenere basso il potere contrattuale dei lavoratori dei paesi occidentali evoluti. Ora ne paghiamo tutti le conseguenze, purtroppo di più proprio il lavoro dipendente, le cui condizioni diventeranno sempre più precarie. I nostri economisti, che hanno assecondato ciò, facciano un po’ di autocritica e nuove proposte risanatorie.

  8. Studenti Bocconi

    Se la perdita di Maria Weber è per il mondo accademico un duro colpo, ancora di più lo è per il mondo studentesco. Una studiosa di grande acume che a portato contributi tuttaltro che trascurabili allo studio delle economie asiatiche non poteva che essere un’enorme risorsa per i giovani che, come noi, muovono i primi passi in questo ambito. Con grande rammarico apprendiamo della sua prematura scoparsa con la consapevolezza di quell’eredità intellettuale che tutti noi siamo chiamati ad assumerci. Speriamo di esserne all’altezza.

  9. alessandro

    Io personalmente non ho mai conosciuto Maria però, come se fossero passati solo pochi attimi, sento la sua voce al telefono e subito, girando il viso, con compiacente felicità guardo Marco che soffocato dai testi vari esegue diligentemente il suo compito di ricerca e quasi gridando dico: Marco, al telefono subito! C’è Maria Weber che ti vuole! Ricordi degli anni 70.

  10. ex-studente

    Mi unisco agli alumni che hanno avuto la fortuna di seguire il corso di relazioni internazionali nel ricordare con affetto una grande docente.

  11. Ex alunno

    Grazie Professoressa per aver aperto la mia mente (e il mio cuore) a nuovi orizzonti. È difficile nascondere la commozione per chi oggi vive e lavora in Cina cercando di percorrere un cammino che i Suoi insegnamenti avevano mostrato.

  12. Federica

    Prof.ssa Weber, Volevo ringraziarLa per aver creduto in me, per essere stata sempre gentile, per avermi aiutato in uno di momenti più importanti della vita e per avermi fatto conoscere le innumerevoli sfaccettature e sfumature di una cultura così lontana della nostra come quella cinese. Averla avuta come controrelatore, infine, mi ha arricchito soprattutto dal punto di vista umano. La ricorderò sempre con affetto. Federica

  13. ex studente

    Solo ora apprendo della scomparsa della Prof.ssa Weber ed oltre al profondo dispiacere per il vuoto che ha lasciato ho avvertito un non meno profondo rammarico nell’aver constatato che quelle in questo sito, sono tra le pochissime parole spese per la grande figura umana ed accademica che ha rivestito. L’Università Bocconi, l’istituzione che l’ha "ospitata" per tanti anni, e di cui io sono ex alunno, nel suo sito ufficiale non ha avuto l’attenzione di dedicarle un ricordo…cancellandola con un semplice colpo di spugna…

  14. studentessa

    Poco, troppo poco il tempo che abbiamo avuto per conoscerla e scoprirla. Solo un’ora, sì, l’ora della prima lezione del corso di Relazioni Internazionali di questo semestre accademico, ma quei minuti sono stati sufficienti per cogliere fino in fondo quanto ci avrebbe trasmesso nelle sue lezioni e sono sicura che, mentre studieremo sulle sue parole, la ricorderemo con la tristezza di non averla fra noi, ma con la gioia di poter godere dei frutti della sua infinita esperienza.

  15. alessandra del boca

    Maria, brava, intelligente coraggiosa, una cittadina e una collega esemplare. E’ andata in Cina sapendo di essere malata e facendosi curare come poteva.Maria sapeva cosa vuol dire il senso del dovere. Solo un paio di mesi fa ho ascoltato affascinata insieme agli amici Ferrera le sue storie cinesi, la sua analisi perfetta: ho passato con lei e con Marco momenti memorabili. Era ancora piena di progetti e di coraggio, ha combattuto fino alla fine. Ci mancherà. Alessandra del boca e Riccardo Chiaberge

  16. Giovanni Andornino

    Maria è stata per me un grande esempio di passione e dedizione allo studio della Cina contemporanea, tanto in chiave economica, quanto nel campo della politica internazionale. Non ci siamo incrociati spesso, ma in ogni occasione – fino alle più recenti a Pechino – sono stato colpito dalla grande ospitalità e disponibilità mostrate verso i colleghi, specie se più giovani. E’ molto triste aver prematuramente perso un interlocutore così esperto e una donna tanto generosa.

  17. EX-STUDENTE

    Un grazie alla professoressa Weber che mi ha fatto conoscere la Cina. Conservo tanti bei ricordi delle sue lezioni.

  18. Giuseppe Gabusi

    Maria Weber ha avuto la lungimiranza di iniziare a studiare e insegnare l’economia e la società cinese quando l’Italia, in colpevolissimo ritardo, era distratta e disinteressata a quest’area del mondo. La sua prematura scomparsa è una grave perdita per il nostro Paese, sempre più chiuso in se stesso, mentre altrove si elabora – che ci piaccia o meno – il futuro. In un’occasione, ho avuto modo di apprezzare la sua generosa ospitalità a Pechino, e mi conforta sapere, leggendo i commenti dei suoi studenti, che la sua curiosità intellettuale e il suo impegno sono rimasti intatti fino alla fine.

  19. Lorenzo Stanca

    Ho avuto la fortuna di avere Maria Weber come docente di scienze della politica nella prima metà degli ’80 alla Bocconi. Più recentemente ho avuto diversi incontri con lei a Pechino e ne ho apprezzato la grande sensibilità e intelligenza e l’enorme cultura. Non sapevo della sua malattia e non l’avevo più incontrata da diversi mesi. Diversamente da molti tra i tanti che oggi si propongono come "esperti di Cina", la professoressa Weber sapeva leggere gli sviluppi tumultuosi della cina di oggi alla luce di un’approfondita analisi della lunga e complessa storia di quel paese. Mi mancherà, sicuramente.

  20. Studentessa Bic

    Grazie Professoressa, non dimenticherò mai le parole che mi ha dedicato. La ricorderò per sempre.

  21. Ex studentessa

    Un affettuoso saluto e ringraziamento ad una professoressa che rimarrà sempre nel mio cuore! Con le sue parole durante le sue lezioni, sapeva catturare una grande attenzione, e personalemente mi ha trasmesso un forte interesse per la Cina e l’Asia tutta! Porterò sempre con me il ricordo di una magnifica professoressa nonché personalità nobile e carismatica, come poche!

  22. Leonardo Croci Weber

    Leggendo per caso dalla Cina i commenti, dalla sua Cina che ora sento anche un po’ mia, lasciando da parte la commozione, non puo’ non esserci che riconoscenza per tutte le persone che ancora la ricordano e a cui scopro solo ora che ha influenzato la vita. grazie a tutti voi. se si cammina sul bagnasciuga, il mare porta via le orme ma non i ricordi e i percorsi che i passi hanno lasciato ben impressi nelle persone. Grazie. Ci mancherai. Tanto.

  23. romano toppan

    Solo ora, in ritardo di mesi, vengo a conoscere la scomparsa di Maria. So che lei, che è fuori dallo spazio-tempo, mi perdona questo ritardo, che mi lascia senza parole, non solo per la ancora giovane età di Maria, ma perché l’ho sempre percepita come giovane e piena di creatività e di grazia. L’ho incontrata molti anni fa, con Mondo Cinese del grande Franco Demarchi, e abbiamo vissuto un periodo di grande fervore (era l’inizio degli anni settanta), quando ancora nessuno immaginava quello che ora tutti vediamo. Ma allora era quasi una pura utopia pensare ad un "ponte" con la Cina: se avessimo ascoltato Maria per tempo, ora noi saremmo in una posizione strategica formidabile. Ma le persone troppo intelligenti non hanno mai grande fortuna in questo paese. Io le manifesto questo riconoscimento e la penso ancora, come fonte di intelligenza, di emozioni e di amicizia profonda.

  24. olga alameda cornejo

    Vanno i miei pensieri ai ricordi della tua infanzia e della vostra famiglia e della tua cara mamma.

  25. olga alameda

    Guardando le foto della vostra famiglia mi è rimasto in mente la filosofia di vita di Maria Weber, un esempio da seguire.

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