Lavoce.info

TORNIAMO A CHIEDERE: QUANTO COSTA L’ESENZIONE DEGLI ENTI RELIGIOSI?

Giovedì dovrebbe essere il click day del federalismo. La bicamerale voterà il decreto proposto dal Ministro Calderoli. Questo decreto prevede l’esenzione dall’Imu degli enti ecclesiastici e delle Onlus. I cittadini italiani hanno diritto di sapere quanto costa questa esenzione. Abbiamo posto la domanda al ministro dell’Economia senza ricevere risposta. Ci ha invece risposto Luca Antonini, presidente della commissione paritetica per l’attuazione del federalismo fiscale, dalle colonne di Panorama (!) chiedendo a noi di formulare una stima. Lieti di farlo se ci offre l’accesso ai dati di cui dispone. Ci basterebbero che ci dicesse a quanto ammonta il valore catastale degli immobili destinati "esclusivamente allo svolgimento di attività assistenziali, previdenziali, sanitarie, didattiche, ricettive,culturali, ricreative e sportive o per uso culturale". In altre parole a quanto ammonta la base imponibile sottratta al fisco. Singolare che nessuno dai banchi dell’opposizione si ponga il problema di chiedere questi dati. Su che base potranno esprimersi giovedi? O bisogna garantire queste esenzioni "a tutti i costi"? Torniamo a chiedere: Quanto costa l’esenzione degli enti ecclesiastici?

Lavoce è di tutti: sostienila!

Lavoce.info non ospita pubblicità e, a differenza di molti altri siti di informazione, l’accesso ai nostri articoli è completamente gratuito. L’impegno dei redattori è volontario, ma le donazioni sono fondamentali per sostenere i costi del nostro sito. Il tuo contributo rafforzerebbe la nostra indipendenza e ci aiuterebbe a migliorare la nostra offerta di informazione libera, professionale e gratuita. Grazie del tuo aiuto!

Leggi anche:  Per cancellare i debiti col fisco serve una strategia
Leggi anche:  Sanzioni tributarie: troppa tolleranza per chi non paga

Precedente

LA RISPOSTA AI COMMENTI

Successivo

LE PENULTIME SORPRESE DI UN DECRETO CHE CONTINUA A CAMBIARE

  1. francesco ferlin

    Il Vaticano è uno Stato 1 – l’Italia è uno Stato 2. Perchè uno stato deve agevolare un altro stato? E, ammesso che vi siano ottime ragioni, non sarebbe il caso di interpellare i cittadini con un referendum? Alla fine, tutto quello che viene regalato da uno Stato 2 ad uno Stato 1 vien comunque sottratto ai cittadini dello Stato 2. In democrazia non pretendo che il popolo sia sovrano (come spesso viene detto retoricamente) ma almeno che io cittadino "sia informato del perchè" mi si mettono le mani in tasca.

  2. Federico Fasoli

    Corsi e ricorsi storici. Adesso l’esenzione di fatto dei beni ecclesiastici. A quando l’esclusione dall’imposizione fiscale dei beni appartenenti alla "nuova nobiltà"?

Lascia un commento

Non vengono pubblicati i commenti che contengono volgarità, termini offensivi, espressioni diffamatorie, espressioni razziste, sessiste, omofobiche o violente. Non vengono pubblicati gli indirizzi web inseriti a scopo promozionale. Invitiamo inoltre i lettori a firmare i propri commenti con nome e cognome.

Powered by WordPress & Theme by Anders Norén