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A CIASCUNO LA SUA RETE

Il dibattito sullo sviluppo delle reti di telecomunicazione è complicato da una scarsa conoscenza del settore. Così spesso non si comprende il ruolo che le diverse tecnologie disponibili possono giocare in un moderno sistema di telecomunicazioni. Il rischio è quello di bloccare investimenti vitali per il paese. Oppure di indirizzarli su scelte strategiche sbagliate o comunque non in grado di rispondere adeguatamente alle esigenze dei cittadini, delle imprese e della società nel suo complesso.

Il dibattito sullo sviluppo delle reti di telecomunicazione è spesso complicato da una carenza di conoscenza del settore e da una debolezza nell’analisi dei problemi e delle questioni sul tappeto. In particolare, può essere utile precisare il ruolo che le diverse tecnologie disponibili possono giocare nello sviluppo di un moderno sistema di telecomunicazioni.

STRUTTURA DI UNA RETE E TECNOLOGIE DISPONIBILI

Semplificando, una rete di telecomunicazione è composta da due parti: le dorsali e le reti di accesso. Le dorsali sono reti che trasportano informazioni lungo i principali assi del territorio, arrivando fino alle centrali di zona. Sono normalmente realizzate in fibra, anche se in alcuni casi si utilizzano ponti radio. Le reti di accesso connettono il singolo utente alle centrali di zona. Possono essere reti wireline o wireless (con filo o senza filo).
Le reti di accesso wireline sono quelle tradizionali in rame (il doppino telefonico) o quelle in fibra ottica.
Le reti di accesso wireless sono classificabili in due categorie:
1.     Reti di accesso wireless mobili: consentono all’utente di restare connesso alla rete anche quando è in movimento, attraverso il meccanismo dell’handover (il passaggio automatico da un antenna a un’altra quando l’utente si sposta). Esempi di reti wireless mobili sono quella 2G-3G (Gsm/Gprs/Edge, Umts, Hsdpa, Hsupa) e la futura rete 4G basata sulla tecnologia Lte.
2.     Reti di accesso wireless fisse: forniscono accesso a un utente sostanzialmente stanziale. Sono per esempio le reti WiMax, Hyperlan e WiFi.

COME SEMPRE, CONTA L’USO CHE SI FA DELLA RETE …

La scelta circa quale rete utilizzare dipende essenzialmente da due dimensioni, ovvero il tipo di cliente che si vuole servire e il tipo di prestazioni da garantirgli.
Gli utenti possono essere o stanziali o “in mobilità”. (1)
Un utente stanziale può accedere alla rete con tutte le tecnologie qui viste, ma l’utente in mobilità, che ad esempio usa i BlackBerry o gli iPhone, ha necessariamente bisogno di una rete 3G o 4G. Quindi, se si vuole servire questo tipo di utenza, occorre una rete wireless mobile, e a poco serve sapere che in quella zona, per esempio, è disponibile la fibra ottica o WiMax.
Una rete di accesso in fibra ha una capacità di trasferimento dati complessiva molto più elevata e scalabile di una rete wireless. Anzi, si può affermare con certezza che una rete wireless non potrà mai offrire prestazioni comparabili con quelle delle reti di accesso in fibra, sia come velocità di picco che come capacità complessiva di trasferimento dati. Una rete in fibra non pone limiti di utilizzo, specialmente (ma non solo) per gli utenti business: già soltanto l’utilizzo di poche sessioni di videoconferenza, accesso a servizi web con trasferimento dati o condivisione di informazioni multimediali, potrebbe saturare o mettere in difficoltà altri tipi di rete. Infine, lo sviluppo della ricerca sull’uso della fibra non pone al momento limiti alla crescita delle prestazioni.
Una rete wireless, sia fissa che mobile, ha limitazioni che derivano dalla fisica della trasmissione nell’etere, mezzo unico e condiviso da tutti i potenziali utenti. Quando si dice, per esempio, che una antenna wi-fi ha una capacità di 54Mbs, si intende che quella capacità viene suddivisa tra tutti gli utenti connessi a quella antenna. In funzione delle frequenze, inoltre, la comunicazione può avere problemi sia di passaggio in luoghi chiusi, sia di interferenze dovute a fenomeni meteorologici. Infine, esistono limiti fisici alla crescita delle prestazioni della comunicazione in etere.

QUALI STRATEGIE PER LE RETI?

Le reti di accesso in fibra offrono prestazioni molto elevate e scalabili, ma sono estremamente onerose dal punto di vista degli investimenti in conto capitale (anche se permettono di abbassare i costi di gestione rispetto alle reti in rame). Il costo totale per l’intero paese sarebbe dell’ordine delle decine di miliardi di euro. Le reti wireless sono più economiche da realizzare in quanto l’infrastruttura di rete termina con l’antenna e non richiede opere civili per raggiungere fisicamente il singolo utente finale. Ma, purtroppo, la capacità complessiva di una rete wireless è minore.
Un paese moderno ha dunque bisogno di una rete di accesso in fibra ottica che fornisca prestazioni di livello e “future-proof” all’utenza stanziale, sia business che privata evoluta. Allo stesso tempo, è necessario sviluppare le reti wireless mobili che permettano a ogni utente in mobilità di fruire ovunque si venga a trovare di servizi di accesso a internet. Le reti wireless fisse e mobili possono e devono certamente essere utilizzate per utenti stanziali localizzati in quelle aree del territorio dove l’investimento in fibra non è economicamente conveniente (per esempio, località montane a bassa densità abitativa) o per utenti che hanno limitate esigenze di connessione. Le reti wireless fisse e mobili possono e devono certamente essere utilizzate per fornire servizi all’utente nomadico.
Non è ovviamente semplice sintetizzare in poche righe una materia così complessa. Ma è essenziale che lo sviluppo del dibattito sulle nuove reti di telecomunicazione si basi su una valutazione attenta di tutti i fattori qui discussi. Altrimenti, il rischio è bloccare investimenti vitali per il paese o di indirizzarli su scelte strategiche sbagliate o non in grado di rispondere adeguatamente alle esigenze dei cittadini, delle imprese e della società nel suo complesso.

(1) Un caso intermedio è l’utente nomadico, che si sposta, ma opera solo da postazioni considerabili fisse, sfruttando “al volo” la connettività wireless presente (è il caso dei wi-fi bar o degli hotspot messi a disposizione da negozi e istituzioni pubbliche).

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PAREGGIO IN COSTITUZIONE? “VASTE PROGRAMME…”

  1. Antonio Capone

    Caro Alfonso, Sono perfettamente d’accordo con la conclusione principale del tuo articolo, ovvero sulla necessità per un paese moderno di investire nello sviluppo della rete d’accesso in fibra ottica. Nel tuo articolo, però, menzioni l’accesso wireless come una “alternativa”, sia pur precisando che presenta molte limitazioni. Io credo che non si possa realmente parlare del wireless come un’alternativa all’infrastruttura di accesso in fibra. Le connessioni fisse e quelle wireless sono, a mio modesto parere, solo due modalità di interconnessione dei terminali d’utente alla rete che non possono entrambe prescindere dallo sviluppo dell’accesso in fibra. I collegamenti in fibra serviranno sia per servire le utenze fisse, che per alimentare le celle wireless che con lo sviluppo delle reti e dei sistemi 4G LTE saranno sempre più piccole, presenti capillarmente sul territorio, e con maggiore capacità. E’ prevedibile che i terminali wireless saranno sempre più la modalità di accesso alla rete preferita dagli utenti, come dimostrano le statistiche degli ultimi anni. Ma senza lo sviluppo dell’infrastruttura di accesso in fibra ottica non c’è futuro neppure per le reti wireless. Ciao Antonio

  2. michele

    Il wireless ottico è una valida alternativa wi-fi, wi-max e reti hsdpa oppure 4G, elettrosmog zero, stessi costi, prestazioni nettamente migliori le tecnologie ottiche hannp da tempop battuto la radiofrequenza sia su cavo che wireless, pwer costi e prestazioni.

  3. Alfonso Fuggetta

    Caro Antonio, grazie per il commento. Due osservazioni. Per quanto riguarda la “rete di accesso”, con questo termine intendevo proprio la porzione di rete che interconnette i terminali “alla rete vera e propria” che genericamente ho indicato con il termine “dorsali”. So che è una semplificazione, ma credo accettabile per lo scopo che si poneva questo articolo. Anche perché è questa porzione di rete di accesso quella che genera nel caso della fibra la gran parte dei costi di cui si parla (la posa dalla centrale fino alla postazione dell’utente). Certamente le “dorsali” e tutto ciò che c’è a monte della rete di accesso in senso stretto devono essere sviluppate in fibra per garantire il trasporto di tutto il traffico generato dall’utenza. L’ho menzionato velocemente all’inizio dell’articolo dicendo che, a parte situazioni particolari, in questi casi si usa o si deve usare la fibra. Per quanto riguarda l’accesso in senso stretto, più che considerare wireless e wrireline come alternative, ho cercato di evidenziare quanto siano largamente complementari, in funzione delle modalità d’uso che volta per volta caratterizzano il comportamento dell’utente. La parte finale dell’articolo cerca proprio di identificare schematicamente queste diverse casistiche. Ciao e grazie, Alfonso

  4. Alfonso Fuggetta

    Gent. Michele, nell’articolo non volevo discutere l’evoluzione delle diverse tecnologie. Oggi le tecnologie wireless commercialmente disponibili sono sostanzialmente quelle che citavo. Se in futuro arriveranno sul mercato nuove tecnologie che offrono prestazioni superiori, saranno ovviamente più che benvenute. In ogni caso, rimane il fatto che le reti wireless (mobili) e wireline sono entrambe necessarie per lo sviluppo del mercato delle telecomunicazioni. Era questo il punto che mi premeva sottolineare.

  5. Osvaldo Forzini

    Riguardo la questione delle eccellenti prestazioni di reti wireless ottiche, noto che l’articolo citato dal lettore pare (non è molto chiara la data della notizia) essere del settembre 2008. Se dopo 3 anni tale tecnologia non solo non mi pare adottata, ma nemmeno se ne parla (non l’avevo mai letta, nemmeno sui magazine informatici che seguo regolarmente – Punto Informatico, Zeusnews – e le riviste che leggo – Pc Professionale, Computer Bild, Computer Idea), ho il forte dubbio che ci sia qualche problema. Non sono un esperto del settore, posso immaginare il problema delle interferenze sulle lunghe distanze (qual’era la distanza dei due ricevitori dell’articolo? si parla di due edifici di uno stesso quartiere). In gergo informatico, si dice “fuffa”!

  6. CRISTIAN

    Salve a tutti vorrei invitarvi a riflettere su un fatto importante telecom è propietaria di tutta la rete attuale (gli altri solo concessionari) soprattutto il rame, il classico doppino telefonico che arriva nelle nostre case. Ripensare al nuovo modello di rete impossibile sostituire tutto quel rame no non se ne parla causa il grosso investimento iniziale, ci sarebbero nuovi posti di lavoro ma a chi importa meglio buttarli in opere inutili come la TAV che sicuramente alla fine ci costerà di più, altro che banda larga rimaniamo in banda stretta!! Il WIMAX che fine a fatto? Le frequenze ex militari sono cadute nel dimenticatoio? Ma quanto siamo italiani.

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