Finora i programmi di ricerca e innovazione europei hanno di fatto escluso dalla partecipazione le piccole e medie aziende e in particolare le giovani imprese ad alta tecnologia. Ora l’Unione Europea introdurrà un meccanismo di incentivo per le Pmi molto simile al programma Small Business Innovation Research statunitense. I concetti chiave dovrebbero essere la forte competizione per l’ottenimento delle risorse, il finanziamento per fasi e la trasparenza. La mancanza di un committente pubblico europeo potrebbe però pregiudicare il successo dell’iniziativa.

L’Unione Europea si interroga continuamente sui problemi strutturali che la caratterizzano: bassa crescita e bassi tassi innovativi. I programmi di ricerca e innovazione degli Stati membri sono frammentati e si perde così la possibilità di perseguire economie di scala ed evitare duplicazioni negli sforzi. (1)

MECCANISMI DI INCENTIVO EUROPEI

Una carenza degli attuali programmi quadro per l’innovazione e la competitività (Cip) riguarda la difficoltà che incontrano nel parteciparvi le giovani imprese high-tech a elevato potenziale. È una criticità importante dal momento che le Pmi contribuiscono in maniera fondamentale alla crescita e all’occupazione della UE: rappresentano infatti il 67 per cento dei posti di lavoro privati e più del 58 per cento del fatturato complessivo.(2).
I programmi predisposti dalla Commissione Europea per il periodo 2014-2020 – Horizon 2020 e Cosme (Programme for the Competitiveness of Enterprises and SMEs) – vanno nella giusta direzione, destinando il 15 per cento del budget complessivo di 80 miliardi di euro alle Pmi e puntando sulla semplificazione nell’accesso ai bandi e sulla progettazione di strumenti che favoriscano il finanziamento esterno dei progetti innovativi delle Pmi.
Horizon 2020 prevede la creazione di uno strumento che si rifà al modello del programma Small Business Innovation Research (Sbir) statunitense. Le regole previste sono semplici: solo le Pmi possono partecipare al bando per un eventuale finanziamento; e il finanziamento avviene in tre fasi. L’impresa selezionata riceve un primo finanziamento per predisporre un’analisi di fattibilità tecnico-scientifica del progetto (fase 1). Se il progetto la supera sulla base del suo potenziale tecnologico e commerciale, l’impresa riceve un ulteriore finanziamento (fase 2) per sviluppare la propria idea/tecnologia fino alla fase di prototipo. (3) Il supporto alla fase di commercializzazione (fase 3) avviene tramite capitali privati.

IL SUCCESSO DELLO SBIR STATUNITENSE

Lo Sbir statunitense nacque con lo scopo di creare piccole imprese ad alta tecnologia al fine di promuovere la competitività e la crescita degli Stati Uniti. (4) Si fonda su tre idee base: i) il ruolo fondamentale delcommittente pubblico, attraverso il coinvolgimento delle principali agenzie governative nella valutazione delle proposte; ii) l’elevato grado di competizione per l’ottenimento dei fondi; e iii) il supporto a Pmi capaci di sviluppare soluzioni innovative di interesse per le agenzie.
L’evidenza empirica disponibile mostra ottimi risultati in termini di aumento della capacità innovativa degli Stati Uniti. Secondo R&D Magazine, tra il 2002 e il 2006, il 25 per cento delle migliori cento innovazioni provengono da imprese che hanno ricevuto un finanziamento Sbir. (5)
Anche le valutazioni fatte dal National Research Council nel 2005 su più di seimila progetti condotti tra il 1992 e il 2001 evidenziano in modo chiaro gli effetti benefici dello Sbir (6):

Leggi anche:  Il dilemma delle politiche di coesione *

– le imprese finanziate mostrano una crescita del fatturato del 98 per cento e una crescita occupazionale del 56 per cento; (7)
– oltre il 60 per cento dei progetti finanziati non sarebbero altrimenti iniziati a causa dell’incertezza, del rischio e di altre barriere all’innovazione. (8) Il 30 per cento ha ricevuto almeno un brevetto relativo alla ricerca finanziata; oltre il 50 per cento ha prodotto almeno una pubblicazione scientifica;
– l’impatto medio di lungo periodo sulla crescita occupazionale delle imprese finanziate è pari a 25 occupati (40 per milione di dollari ricevuti);
– nel 36,5 per cento dei casi, il finanziamento ha favorito il coinvolgimento di professori universitari o laureati o la collaborazione con università.

Inoltre la letteratura accademica mostra come le imprese finanziate siano cresciute più velocemente di imprese “simili” non finanziate nel periodo 1985-1995, sia in termini di fatturato che di occupati, e abbiano una maggiore probabilità di ricevere un finanziamento di venture capital: 3,1 contro 0,8 per cento. (9)

LE CRITICITÀ DELLO SBIR EUROPEO

Una prima criticità dello “Sbir europeo” consiste nella (in)capacità di riprodurre le tre idee base dello Sbir statunitense. Nonostante in Europa, come negli Stati Uniti, gli appalti pubblici rappresentino un mercato importante (17 per cento del Pil), non vi sono grandi committenti pubblici a livello centrale. (10) Se la valutazione dei progetti fosse affidata ad amministrazioni pubbliche (o agenzie) nazionali, vi sarebbe il rischio concreto che tali amministrazioni favoriscano le imprese nazionali, rendendo il processo di selezione scarsamente competitivo.
Una possibile soluzione al problema è offerta da un meccanismo che affidi alle amministrazioni degli Stati membri l’individuazione di problemi tecnici specifici a cui le Pmi possono trovare soluzione ma che, allo stesso tempo, affidi la valutazione dei progetti a un panel di esperti selezionati centralmente, il che consente maggior trasparenza e maggior competizione. Meccanismi di questo tipo sono già stati applicati in alcuni Stati, per esempio Gran Bretagna e Paesi Bassi.
Una seconda criticità riguarda la mancata definizione di alcuni settori ritenuti strategici. La mancanza di visione strategica può essere risolta tramite il recepimento delle necessità tecnologiche dei singoli Stati finalizzate alla risoluzione di problemi strategici e rilevanti per l’UE, come auspicato dalla Europe 2020 Agenda.

Leggi anche:  Se il robot fa valere i suoi diritti

(1) A titolo di esempio, sul settore delle nanotecnologie, la UE afferma: “despite these relatively high levels of funding, the EU is not as successful in deploying nanotechnology as for example the US, when looking at the ability to transfer knowledge generated through R&D into patents”. European Commission. 2011. Horizon 2020 – The Framework Programme for Research and Innovation – Impact Assessment Report. (http://ec.europa.eu/research/horizon2020/pdf/proposals/horizon_2020_impact_assessment_report.pdf#view=fit&pagemode=none).
(2) European Commission. 2011. Research, innovation and competitiveness package. Proposal for a regulation of the European Parliament and of the Council establishing a programme for the competitiveness of enterprises and small and medium-sized enterprises (2014-2020). (http://ec.europa.eu/cip/files/cosme/com_2011_0834_proposition_de_reglement_en.pdf).
(3) Nel caso statunitense, la fase 1 può durare al massimo 6 mesi e il finanziamento massimo è 100mila dollari. Per la fase 2 sono previsti, rispettivamente, 24 mesi e 750mila dollari.
(4) http://www.sbir.gov. Tra le imprese finanziate tramite Sbir si possono ricordare Apple, Intel, Compaq e Chiron. Per una storia dello sviluppo del programma si veda Tibbetts, R., 1999. “The Small Business Innovation Research Program and NSF SBIR Commercialization Results”, mimeograph.
(5) http://www.sba.gov/community/blogs/official-sba-news-and-views/open-business/25-billion-small-business-innovation-resea
(6
) A.N., Scott, J.T. 2012. “How the Small Business Innovation Research Program Matters”. The University of North Carolina, Department of Economics Working Paper Series No. 12-7 (June 2012).
(7) È bene tenere presente che indicatori di fatturato e di occupazione sottostimano l’effetto complessivo dello Sbir. Si dovrebbe infatti tenere conto di effetti indiretti difficilmente quantificabili quali l’apprendimento tecnologico da parte delle imprese non finanziate, l’aumento di produttività aggregata a livello paese nel lungo periodo, la quantificazione del valore di tecnologie con applicazioni inter-settoriali che favoriscono lo sviluppo di ulteriori tecnologie.
(8) Wessner, Charles (ed.), 2000, “The Small Business Innovation Research Program: An Assessment of the Department of Defense Fast Track Initiative”, National Research Council, Washington, D.C.: National Academy Press.
(9) Si veda ad esempio Lerner, J. 1999. “The government as venture capitalist: the long-run impact of the SBIR program”. Journal of Business, 72(3): 285-318.
(10) European Commission. 2009. “GDP and Beyond – Measuring Progress in a Changing World”, Communication from the Commission to the Council and the European Parliament. http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=COM:2009:0433:FIN:EN:PDF.

 

Lavoce è di tutti: sostienila!

Lavoce.info non ospita pubblicità e, a differenza di molti altri siti di informazione, l’accesso ai nostri articoli è completamente gratuito. L’impegno dei redattori è volontario, ma le donazioni sono fondamentali per sostenere i costi del nostro sito. Il tuo contributo rafforzerebbe la nostra indipendenza e ci aiuterebbe a migliorare la nostra offerta di informazione libera, professionale e gratuita. Grazie del tuo aiuto!

Leggi anche:  La competitività dell'Europa passa anche da Est*