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RIMASTI IN FONDO AL BURRONE

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Aggiorniamo il grafico dell’andamento del Prodotto interno lordo includendo i dati Istat relativi al quarto trimestre del 2011. Il grafico mostra i dati, ripresi dal sito Istat, relativi al livello del Pil trimestrale a valori concatenati (ossia depurati dall’inflazione) e destagionalizzati (depurati per l’effetto di calendario).

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UN’ANALISI RIGOROSA A ROMA

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LA RISPOSTA AI COMMENTI

18 commenti

  1. Emilio Odescalchi

    Non sarà un doppio dip. Dopo le misure di Monti sarà un grande duraturo profondo Dip. Contrazione dei consumi, aumenti delle tariffe, recessione disoccupazione sono collegati. Aggiungi il crollo del customer confidence index. Chi pagherà la parcella monti? I soliti noti, semplice. La manovra non combatte l’evasione e fatta di tasse e non riduzione dei costi del sistema klepto kratico.

  2. HK

    Un regime cleptocratico sa fare solo manovre recessive. Purtroppo è difficile da cambiare quando è supportato da una larga maggioranza di cittadini coinvolti. Quale sarà il nostro destino? Grecia o Bulgaria?

  3. Luigi Romano

    In un paese dove oltre 4 milioni di aziende hanno meno di 9 dipendenti, dove mentire e nascondere al fisco di tutto e di più, ho dei grossi dubbi che all’Istat vengano comunicati dati veri e veritieri. I controlli, se ci sono, sono pochi e le pene previste risibili. 0,2% di calo del Pil, risultato di miliardi di dati forniti da questionari compilati a mano (leggi digital divide) è un dato pochissimo attendibile e credibile.

  4. michele

    Si dovrebbe spiegare che la Germania ha imposto alla UE i criteri contabili che più le erano di comodo, che il debito pubblico non computa la spesa per assistenza, sanità, pensioni, ovvero sommando al debito in ititoli di Stato, quelli implicito, la Germania è il Paes epiù esposto, con la percentuale più alta di risanamento del debito nei prossimo 20 anni per arrivare al target del 60% sul PIL laddove l’Italia ha una montagna di titoli, ma una spesa sociale misera del 28%, per cui iè uno dei Paesi con i conti più in ordine al di là del fiscal impact e degli obblighi europei secondo i criteri contabili attuali, sono informazioni che valgono oroper la comunità finanziaria, e per l’interessi si titoli di Stato, che il mercato, premiando i tedeschi a scapito dell’Italia, sembra ancora non recepire.

  5. antonio gasperi

    mi riferisco al tema, ossia il dato Istat relativo al rallentamento della crescita del PIL nel terzo trimestre 2011, quando ancora non era cambiato il governo. si suppone che, se il dato ufficiale è sottostimato, lo era anche prima, quindi il valore di tendenza resta. si tratta allora di un segnale allarmante, con lo stato drammatico della nostra finanza pubblica. ecco perchè non ci resta che sperare nella capacità di questo che è un governo veramente tecnico (non come i finti tecnici alla Goria) di rilanciare l’economia italiana. auguri per il nuovo anno!

  6. marco

    Con tutto il rispetto per il governo tecnico, che senz’altro è molto meglio del precedente (ma ci voleva talmente poco!), penso sia stato fatto un grande errore- La manovra Salva Italia ha pensato solo ai conti pubblici e a mantenere gli impegni insensati presi dai predecessori; ma non si è pensato ai cittadini dei ceti medio bassi-Con i salari così bassi, ricordo che l’Italia in Europa è al 22esimo posto dopo la Grecia, è impossibile rilanciare i consumi e l’economia; si sarebbero dovute fare due operazioni; ridistribuire i soldi con tagli più seri alle pensioni e agli stipendi d’oro dei dipendenti pubblici oltre che della politica e con l’introduzione di una patrimoniale; obiettivo? Fare una seria riforma degli ammortizzatori sociali (non andare in giro a dire che i soldi non ci sono ; ma va?! Sei pagata apposta per trovarli!)-Spostare il dibattito sin da subito sul vero problema italiano: la produttività. Produrre in Italia costa troppo per vari motivi (non per l’articolo 18) non ultimo il costo dell’energia(vedi i costi in Germania e nei paesi del nord)

  7. guido petrangeli

    La realtà che bisognerebbe iniziare a spiegare ai contribuenti e all’opinione pubblica è che le nuove regole varare dal fiscal compact si compenetrano in maniera “diabolica” con la bassa cresicta del pil. L’austerity teutonica è uno dei fattori recessivi che provocherà una reazione a catena scatenata dalle misure del fiscal compact (riduzione del deficit e del rapporto pil/debito pubblico) attuate con questi livelli di non crescita. Vi invito a leggere questo pezzo: http://iltombino.blogspot.com/2012/02/la-favola-del-rigore-e-della-crescita.html

  8. Piero

    Finalmente qualcuno ha il coraggio di affermare che la strada iniziata da Monti su ordine della Merkel non porta alla salvezza dell’euro, o si crea una solidarietà con un bilancio europeo come afferma Luigi Guiso, o in alternativa si devono assorbire tutti i debiti dei paesi euro con una inflazione provocata da una monetizzazione dei debiti dalla bce di almeno il 4% all’anno, non si avrà la perdita di competitivita’ perché si avrà una contestuale svalutazione dell’euro con i pesi fuori area euro, mentre all’interno il cambio fisso non modificherà le relative bilancie di pagamento.

  9. Stefano Matteucci

    .. è l’unico termine che l’eloquenza tipica dei grafici onesti fa venire in mente. Evoca una mazzata che le pluridecennali ricette di sopravvivenza non riusciranno più a far smaltire.

  10. maurizio sbrana da lucca

    Si può discutere fino all’inverosimile sui dati economici e statistici dell’Italia… Ma una cosa è certa e dovrebbe essere chiara a tutti, per lo meno agli economisti…, che cioè il nostro Paese, con l’indecente sistema tributario che si ritrova e che subisce da decenni …, (per cui soltanto la parte più debole della popolazione è soggetta a forti prelievi e viene privata d’altro lato del proprio potere d’acquisto) non potrà mai più risollevarsi, se la classe dirigente non avrà finalmente il coraggio e l’impegno morale di varare una seria Riforma Fiscale, che stronchi, una volta per tutte, l’immane evasione attualmente permessa dalle Leggi tributarie in vigore! Altrimenti, si possono fare anche tre manovre correttive all’anno…, ma il risultato non potrà cambiare: caos e tensioni sociali sempre più acute… Fino a quando ?

  11. marco

    Non si può pensare di crescere solo con l’export: il mercato interno è troppo depresso e i salari negli ultimi anni hanno visto diminuire il loro potere di acquisto; Monti dovrebbe aumentare i salari e le pensioni medio basse facendo politiche ridistributive in modo da aumentare i consumi e rilanciare la crescita; ex mettere una aliquota irpef al 45 % e una al 47% per i redditi sopra i 150000 e i 250000 Euro e una patrimoniale per abbassare le aliquote più basse e creare ammortizzatori sociali più efficaci; tassare le rendire finanziarie ( non solo le transazioni) e la prostituzione; tagliare massicciamente la spesa pubblica improduttiva e renderela produttiva impiegando il personale in esubero nella lotta all’evasione e alla corruzione e i soldi risparmiati nella ricerca. Inoltre bisogna puntare sulla scuola, su prodotti innovativi e su settori che abbiano veramente potenzialità di crescita(ripsarmio energetico, domotica, energia pulita, banda larga e internet) Investire in energia pulita a basso costo sfruttando i nostri brevetti e favorire il ricambio delle auto con auto pulite in modo da rilanciare il settore…

  12. giusqui

    Attenzione. Senza la correzione delle giornate lavorative, la caduta sarebbe più forte. Credo che finora l’export abbia puntellato soprattutto il nord mentre il sud sta pagando come sempre il prezzo più alto. Qui i tassi di disoccupazione, soprattutto quelli giovanili e femminili, sono simili ai tassi vigenti in Tunisia. Eventuali provvedimenti di rilancio dovrebbero essere differenti su scala geografica, tra il nord industrializzato e il sud in cui il terziario pubblico e privato prevale su tutto.

  13. Vincent

    Questo governo di tecnici ha inciso sulla spesa pubblica in maniera veramente risibile.Ha preferito aumentre la pressione fiscale come avrebbe fatto un qualsiasi “govenuccio”politico stile prima Repubblica. Quando si avrà il coraggio di incidere sui 171 miliardi di stipendi pubblici…di incominciare a ridurre appunto gli impiegati pubblici per portarli, in numero, a quelli della media europea?

  14. Piero

    Mai questo governo agira’ sulle spese, non ha la forza politica, e’ il governo del Presidente Napolitano e della Merkel, il suo obbiettivo e’ salvare l’euro, quindi l’impalcatura europea cosi’ come organizzata, quindi il segnale piu’ efficiente per i mercati e’ l’aumento delle tasse, questo e’ solo un governo di emergenza per questi fini, se non ritorniamo ad un governo con mandato elettorale, non usciamo dalla crisi intena, dobbiamo ridurre le pese, ma nel contempo dobbiamo risolvere il problema dell’euro, che oggi dopo 10 anni ha dimostrato le sue debolezze, ieri si diceva che con l’euro l’Italia si avvantaggiava dei minori tassi, oggi abbiamo visto che non e’ vero, dobbiamo rivedere la nostra partecipazione al mercato europeo cosi’ come concepito.

  15. Giuseppe De Corso

    Anche se il mio nome è italiano sono nato nel Venezuela e sono professore ordinario di economia all’ Universita Centrale del Venezuela. Ho veramente sbagliato faccendo il mio anno sabbatico in Italia. Ho trovato un paese arretrato, povero, confuso, inefficiente, corrotto e devo dire che il Venezuela non è una maraviglia ed e probabilmente il peggio in America Latina. Altro che avanzato, in Italia per fare un semplice soggiorno , perdi un giorno intero paghi tantissimi soldi ed esci senza niente e devi di aspettare mesi. La stessa operazione e gratis nel Venezuela perdi 5 minuti ed esci con il documento in mano. L’ Universita italiane che ho conosciute sono piccole, male organizzate, ne anche vi sognate l’infrastrutture delle nostre, quando vedono sulla web la mia universita rimangono con la bocca aperta, purtroppo anche la gente è ignorante. La maggioranza della gente giovane che ho conosciuto vuole scappare, adesso capisco perche tutti i giorni arrivano italiani in Venezuela , sopratutto nell’ area turistiche a lavorare. Italia e un paese senza futuro per le generazioni giovani, il lavoro non è solo precario ma mal pagato e poco. Un paese che ha 60 milioni di cittadini all’ estero e tratta male gli stranieri in Italia. Un paese feudale , tutti raccommandati , tanta gente pigra. Il governo dei tecnici fa ridere quando dicono che aprire un forno la domenica portera a un grande sviluppo dell’economia. Invece di gardare ai modelli tedeschi , inglese . Vi raccomando di imparare dal Brazile, Cile , Colombia ecc.

  16. bob

    marco spettiamola con questa nomea dell’Italia esportatrice. Sono numeri artificiosi tra bilanci aggiustati e fatture finte per recuperare l’IVA ( vedi il sistema – Vicenza). Sono nell’alimentare giro l’Europa da 20 anni provi ad andare in un supermercato tedesco o a Londra e vede quanto spazio hanno prodotti italiani ( 3 mq). Provi a vedere in un ristorante la lista dei vini e vede che non siamo soli ,anzi ci sono liste del Cile e del Sud- Africa molto più presenti! Non si può prescindere da un mercato interno che è quello che non solo tiene in piedi l’aziende ma è quello che crea il volano dell’economia nazionale. Oggi ci dicono che la FIAT non vende in Europa io in 20 anni avrò viste 10 auto FIAT ( l’emigrante di turno). La Cina come l’ India fanno affidamento sui propri mercati interni. Il produttore di Prosciutti di Langhirano vive con i mercati della Campania e della Puglia altro che barzellette. Adesso con la benzina a 2 euro ci accorgeremo tra 15 giorni il mercato turistico del fine settimana che fine farà. Il senso della realtà si è perso questa è la cosa che fa terrore. L’economia con i soli divieti non si fa!

  17. nat

    Perchè Monti ed il suo governo non tagliano quella innumerevole miriade di spese inutili con l’accetta e preferiscono portare alla fame gli italiani del ceto medio con tasse insostenibili? Se il PIL del 2012 crollerà di almeno il 3%, come credo, aumenteranno ancora le tasse? Allora chi investirà ancora in questo Paese? E perchè i media non evidenziano continuamente questo pericolo?

  18. michele

    Siamo alla resa dei conti. Voglio vedere cosa succederà quando a Giugno i tecnici dovranno fare un’altra manovra da 20 miliardi e poi ancora un’altra e non basteranno più. Invito tutti a munirsi di contanti e sperare che almeno la rivoluzione salvi la prima casa, perchè proprio una rivoluzione ci sarà quando lo stato non sarà più in grado di pagare gli stipendi pubblici e i signori impiegati si risveglieranno dal pensiero unico di come organizzarsi il week-end. Non esiste oramai soluzione perchè tutto il sistema si basa proprio sul mantenimento del potere grazie all’elargizione dello zuccherino. Pensavo che tutto sarebbe crollato a fine 2010, ma evidentemente stanno cercando di spolpare tutto quello che è possibile e di andare avanti, ma i conti non sono giusti, la strada è sbarrata e i paesi che ci circondano non vogliono saperne di trattare con mafiosi, ladri e papponi.

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