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Italia e Germania dopo la crisi: l’andamento del Pil

 

 

Aggiorniamo il grafico dell’andamento del Prodotto interno lordo includendo le stime preliminari Istat relative al quarto trimestre del Pil dell’’Italia (linea blu) e confrontandolo con i dati analoghi della Germania pubblicati dall’Ufficio federale di statistica (linea rossa). Il grafico mostra i dati relativi al livello del Pil trimestrale a valori concatenati (ossia depurati dall’’inflazione) e destagionalizzati (depurati per l’’effetto di calendario) e consente di confrontare il livello attuale del Pil con quello prima della crisi.
Italia e Germania hanno subito una recessione più o meno della stessa entità. Ma, dal punto più basso della crisi (primo trimestre 2009 per la Germania secondo trimestre 2009 per l’’Italia), la Germania è ripartita tornando quasi ai livelli pre crisi. L’’Italia, come ben evidenzia il grafico, no: dal punto minimo il nostro Pil è risalito solo dell’’1,6 per cento. Come mai? Un’’ipotesi è che, trattandosi in entrambi i casi di economie molto aperte la cui crescita è sospinta dall’’export, il nostro paese continui ad avere una organizzazione e specializzazione produttiva che non la mette in grado di intercettare la forte domanda che viene dai paesi emergenti.

a cura di Davide Baldi e Ludovico Poggi

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  1. Marina

    Mettiamo anche gli altri, e quanto hanno messo per salvare le banche.

  2. claudio leonardi

    Da un decennio a questa parte, le retribuzioni per dipendente e il costo del lavoro per unità di prodotto  crescono in Italia più del valore aggiunto per occupato .  Mentre in Germania  è accaduto esattamente il contrario.  Per questo il livello dei prezzi in export e’ cresciuto deteriorando la competitivita’ del sistema Italia a parte qualche isola protetta (fashion, grandi marche).

  3. nuttyprofessor

    Non c’è anche una questione di cambio reale? La Germania in questo è un po’ come la Cina; ha una moneta deprezzata in termini reali nei confronti dei partner europei e del resto del mondo. Una parte del boom tedesco (e dei paesi della vecchia area del marco) dipende anche da questo.

  4. Roberto Boschi

    Le statistiche dicono che l’italia ha ancora una peso rilevante dell’industria manifatturiera, quasi quanto la Germania. La bilancia commerciale è, invece, profondamente divergente: i tedeschi sono in attivo da almeno 10 anni, noi dal 2001-2 siamo passati prima in pareggio e poi in passivo conuntinuativamente. Il primo problema è quindi il cambio: l’Euro si sta rivelando sempre più una manna per i tedeschi e una condanna per noi. Attenzione però, quasi i 2/3 dell’export tedesco sono intra-euro e quindi è da qui, più che dalle aree emergenti, che viene il surplus. E’ poi vero anche che nel decennio trascorso i salari reali tedeschi sono cresciuti molto poco e ben al di sotto della crescita della produttività e questo ha dato sicuramente competitività ai loro prodotti. Da noi è esattamente l’opposto (ma molta parte del salario se ne va in tasse e quindi non c’è neppure il contributo atteso dei maggior consumi). Se aggiungiamo l’enorme differenza nei due paesi nelle spese in R&D e nell’Istruzione il quadro è completo. Segnalo il sito della soc Natixis dove sono presenti questi dati e molti report di ricerca macro

  5. Alessandro Sciamarelli

    ..risultato: gli unici paesi Ue che hanno conosciuto una caduta cumulata del Pil nel periodo Q1 2008-Q4 2010 superiore all’Italia, a parte la Grecia, sono, appunto, i tre baltici (LT, LV e EE) e l’Irlanda: tutti paesi che hanno conosciuto la famosa bolla immobiliare e hanno dovuto salvare le banche. L’Italia è dunque l’unica economia Ue che è stata in recessione per due anni consecutivi senza aver dovuto subire un tracollo del proprio sistema bancario. A maggior ragione, la recessione non ha avuto nulla a che vedere con lo scoppio della bolla creditizia e immobiliare ma si deve a fattori "endemici" (bassa produttività, scarsa competitività internazionale ecc.). Riporto solo i dati di caduta cumulata del Pil di alcuni paesi a noi paragonabili: Francia -1.4%, Germania -1.5%, Ue15 -2.8%, Spagna -4.4% , UK -4.5%, Italia -5.3%. Nemmeno la Spagna è cresciuta meno di noi. Tra l’altro, già negli anni 90-2000, ben prima della recessione del 2009-2009, l`economia italiana cresceva gia`meno delle altre. Come si spiega? C’è poco da fare: hanno perfettamente ragione gli autori.

  6. Miami

    Scusate l’ignoranza… mi spiegate una cosa? In questo sito ci sono anche gli altri Stati: http://www.istat.it/grafici_ra/crisi/pilue.html. Ma se noi rispetto alla Germania facciamo schifo, la Germania fa schifo rispetto a tutti gli altri. E la Spagna è la migliore! Come si dovrebbero interpretare questi dati? Non è un po’ riduttuivo prendere un singolo indicatore? Grazie e buona giornata.

  7. Riccardo Puglisi

    I telegiornali, specialmente quelli allineati con il governo ma non solo quelli, hanno una particolare predilezione a raccontare di quanto salga il PIL o la produzione industriale rispetto al periodo precedente. E a dimenticarsi del fatto che il PIL salga oggi e di poco rispetto ad un livello iniziale che è basso a motivo della crisi stessa.

    Quindi c'è tantissima strada da percorrere prima di tornare ai livelli pre-crisi, soprattutto se si cresce molto lentamente. Il benedetto grafico che mostrate voi permette invece di capire tutte queste cose con una semplice occhiata.

    Si dovrebbe istituire un premio per il primo TG che mostra il vostro grafico!! Temo che nessuno lo ritirerebbe, anche se fosse generoso come solo il premier sa essere…

  8. Giorgio Roncolato

    Sarebbe possibile confrontare anche il PIL dei paesi europei più piccoli (es. Slovenia, Irlanda, Repubblica Ceca, Danimarca, Svezia, Austria ecc.). Secondo me anche quelli hanno trend di crescita molto superiori all’Italia. Grazie Giorgio Roncolato.

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