Dopo il ritiro di Rick Santorum, lo sfidante di gran lunga più credibile, è ormai certo che Mitt Romney sarà il candidato repubblicano alle elezioni presidenziali negli Stati Uniti. Adesso l’attenzione si sposta sulla scelta dei ticket presidente-vicepresidente e sulle elezioni di novembre. Ma chi sarà il vincitore? Lo indicano i mercati predittivi. Che aiutano anche a rispondere a due domande: che effetti ha l’andamento dell’economia sul risultato elettorale? E che dire degli effetti del risultato elettorale sulle prospettive economiche future?
Forse non cè bisogno di scomodare il fortunato slogan di Bill Clinton del 1992 (Its the Economy, Stupid!) per mettere in evidenza il legame a doppio filo che esiste tra variabili macroeconomiche – ad esempio la disoccupazione – e variabili politiche, e in particolare lesito delle elezioni a livello nazionale.
DALLECONOMIA ALLA POLITICA
È verosimile che landamento delleconomia influenzi la probabilità che il governo in carica venga rieletto. In particolare, secondo il modello pane e pace (Bread and Peace) ideato da Douglas Hibbs, la percentuale di voti che negli Stati Uniti va al partito del presidente in carica è largamente spiegata dallandamento del reddito reale disponibile pro capite durante i quattro anni dellultimo mandato e dal numero di soldati Usa uccisi in azioni militari, nellambito di una guerra iniziata dal (partito del) presidente in carica. (1)
Naturalmente, la maniera tradizionale di prevedere (non di spiegare) il risultato di una gara elettorale consiste nelleffettuare un sondaggio di opinione su un campione rappresentativo della popolazione. Una maniera alternativa, per cui specialmente negli Usa vi è un interesse solido e crescente, si basa sui cosiddetti mercati predittivi (prediction markets), cioè un meccanismo intermedio tra un sistema di scommesse e un mercato finanziario vero e proprio. Su questi mercati (ad esempio su Intrade o sugli Iowa Electronic Markets, Iem) si scambiano titoli che pagano un importo fisso di dieci dollari (ad esempio su Intrade) se un dato evento si realizza, e nulla in caso contrario. Il prezzo del titolo stesso rappresenta la probabilità che, secondo il mercato, levento sottostante si realizzi. Agli estremi, un prezzo di zero significa che levento è giudicato impossibile, mentre un prezzo di dieci significa che levento è certo.
A prescindere da movimenti speculativi del breve termine, i fautori dei mercati predittivi sostengono che le informazioni dovrebbero finire incorporate nel prezzo del titolo. Il meccanismo è il seguente: chi dispone di informazioni che gli suggeriscano che il prezzo attuale del titolo sia troppo basso rispetto alla probabilità attribuibile allevento sulla base delle informazioni stesse troverà conveniente acquistare quel dato titolo, contribuendo così al rialzo della quotazione. Ebbene, già due settimane fa – ovvero prima degli esiti elettorali in Maryland, Wisconsin e nella città di Washington – il prezzo del titolo connesso allevento Romney candidato repubblicano alle presidenziali era di 9,3 dollari, pari a una probabilità implicita del 93 per cento. Dopo le tre vittorie la probabilità è arrivata al 95 per cento. All11 aprile (appena dopo il ritiro di Rick Santorum dalle primarie) siamo al 97,1 per cento. E che dire della vittoria di Obama alle presidenziali? Sempre su Intrade il titolo corrispondente vale al 18 aprile 6,08 dollari, a cui corrisponde una probabilità implicita del 60,8 per cento.
A conti fatti, una probabilità del 60 per cento è largamente superiore al fifty/fifty del lancio di una monetina – che non dà un vantaggio a nessuno dei due candidati – ma è certamente più bassa della probabilità che in media attribuiamo alla vittoria di Obama da questo lato dellAtlantico.
(1) Si veda qui la pagina web curata da Douglas Hibbs e dedicata allapplicazione del modello Bread and Peace alle presidenziali del 2012.
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Piero
un amico private banker è andato ad un meeting con una grossa banca d’affari americana di cui vende i fondi e gli han detto : la borsa Usa salirà (tra alti e bassi) almeno fino a fine ottobre.. quindi Wall Street (di gran lunga il più potente grande elettore, ormai determinante anche x decidere i governi Europei tra cui l’Italia) ha già deciso su chi puntare. Obama. Se volessero boicottarlo gli basterebbe programmare un bel crollo. Loro fanno previsioni che si Auto-Avverano.