Mentre era in corso la Conferenza Onu sul clima, il ministro dell’ambiente Costa partoriva un pacchetto frettoloso di misure green prive di coperture. Con “incentivi” a rottamare auto inquinanti in forma di abbonamenti ai mezzi pubblici e tagli a sussidi dannosi per l’ambiente con pesanti ricadute economiche su cittadini e imprese. Provvedimenti da ripensare. Più meditata la rivoluzione per l’ambiente da 54 miliardi di Angela Merkel: in sintonia con i piani della nuova Commissione Ue e presentata – non a caso – con l’economia tedesca in rallentamento. Controversa, ma potrà dare un impulso all’economia.
La convenzione stipulata da Confindustria, Cgil, Cisl e Uil con l’Inps assegna a questo istituto la raccolta dei dati sulla rappresentatività dei sindacati. Un possibile passo avanti per ridurre i disagi causati da scioperi dei “comitati di base” nei servizi pubblici. Ma è dubbio che porti a una più compiuta attuazione dell’articolo 39 della Costituzione sull’efficacia “erga omnes” dei contratti collettivi di lavoro.
Con l’accordo di Malta, si sono messe le premesse per la redistribuzione nella Ue dei richiedenti asilo. L’Italia esce dall’auto-isolamento e si parla di cambiare le regole europee sull’accoglienza. Per una svolta servirebbe il coraggio di rimborsare i paesi più accoglienti e dare ai rifugiati la possibilità di progettare la loro nuova vita.
Incentivare i pagamenti elettronici per scovare evasori fiscali non serve. Sia perché la profilazione dei cittadini è osteggiata da una pronuncia del Garante della privacy sia perché l’Agenzia delle entrate non ha risorse tecniche e umane per usare con profitto big data di questo genere. Solo cambiando le cose parte l’offensiva anti-evasione.
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Concetto Rossitto
Incentivare i pagamenti elettronici per scovare evasori fiscali non serve? Falso! O almeno errato! E che c’entra il Garante per la privacy? Forse il cittadino contribuente che deve precisare i dati contenuti nella sua dichiarazione dei redditi può invocare questioni di privacy? Utilizzando internet siamo tutti “profilati”; e dobbiamo invece pretendere di far valere la nostra privacy di fronte al fisco? Allo stato? Mi sembra una cavolata sesquipedale. Con tutto il rispetto per l’autore del Punto. No. Se si utilizzasse solo moneta elettronica, si risolverebbero molti problemi di evasione e di lavoro nero. Non tutti. Ogni carta dovrebbe essere in corrispondenza biunivoca con il codice fiscale. Lo stato potrebbe prelevare automaticamente e in tempo reale la quota IVA per ogni transazione. E il reddito di chiunque (a fine anno) sarebbe trasparente al fisco, che docrebbe tassarlo con la dovuta progressività. Cesserebbero vari trucchi su transazioni (IVA) e sul reddito (IRPEF). Tutto risolto? No. La mafia potrebbe sempre imporre l’assunzione (formale) di un suo dipendente come forma di pizzo cammuffato. E le transazioni “estero su estero” non cesserebbero. Ma si darebbe un bel colpo al sommerso. Buona riflessione.