Avere compagni di scuola con un background migratorio non porta a disuguaglianze educative. Ma concentrarsi solo sugli effetti dei pari fa trascurare altre conseguenze delle scuole segregate. Tanto più laddove il contesto scolastico può variare molto. 

Effetto dei pari o differenze di contesto?

A partire dai massicci flussi migratori degli ultimi decenni, i paesi industrializzati dell’Europa occidentale hanno assistito a una stratificazione sociale lungo linee etniche. Gli scienziati sociali cercano costantemente risposte su come la stratificazione sociale nasca e i possibili interventi per combatterla.

Una linea di ricerca si concentra sul ruolo della segregazione scolastica, cioè sul fatto che studenti di diverse origini etniche o socioeconomiche frequentano scuole differenti. Questa letteratura propone evidenze che dimostrano come i compagni di classe influenzino i risultati scolastici di un bambino. Il meccanismo, chiamato “l’effetto dei pari”, è essenziale per comprendere le conseguenze della segregazione scolastica sulla stratificazione sociale.

Tuttavia, il contesto delle scuole con un’alta percentuale di immigrati potrebbe differire in modo sistematico da quello delle altre scuole, influendo esso stesso sugli esiti scolastici. Differenze di contesto possono verificarsi se gli immigrati tendono ad autoselezionarsi in scuole con tratti specifici, o se le scuole si diversificano come conseguenza della presenza di studenti immigrati. Pertanto, la segregazione scolastica degli immigrati potrebbe influire sui percorsi di istruzione degli studenti non solo per effetto dei pari con background migratorio, ma anche a causa delle caratteristiche contestuali delle scuole ad alta densità di immigrazione, come la qualità degli insegnanti e le risorse scolastiche.

Rispetto all’effetto dei pari, sappiamo poco di come le differenze di contesto tra scuole segregate possano influenzare i risultati educativi degli studenti.

Uno sguardo alla Norvegia

In due recenti articoli ho esplorato l’idea che la segregazione scolastica degli immigrati potrebbe influire sui risultati educativi degli studenti al di là degli effetti del gruppo dei pari. Per farlo, ho utilizzato dati amministrativi norvegesi e metodi che consentono una stima credibile degli effetti di frequentare scuole con una densità di immigrati elevata (effetti complessivi dei pari e delle caratteristiche della scuola).

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Attraverso analisi con effetti scolastici fissi è possibile isolare l’effetto dei pari con background migratorio da altre caratteristiche scolastiche correlate alla presenza di studenti immigrati. Le analisi mostrano che l’esposizione a gruppi di pari con background migratorio a scuola non porta a disuguaglianze educative, misurate attraverso punteggi oggettivi nei test nazionali. Al contrario, avere compagni di scuola con un background migratorio sembra migliorare i voti degli studenti con basso rendimento, mentre la probabilità di completare un percorso di studi superiore non sembra risultarne influenzata. Pertanto, l’effetto dell’esposizione a un gruppo di pari con background migratorio sembra essere, laddove presente, positivo. Se i compagni di scuola con un background migratorio hanno un ruolo nella stratificazione sociale, sembra essere quello di favorire una diminuzione più che un aumento delle disuguaglianze.

Nonostante non vi sia alcuna prova di un effetto causale dell’esposizione a compagni di scuola con background migratorio sulla probabilità di completare gli studi superiori, la segregazione scolastica degli immigrati potrebbe comunque contribuire alla persistenza della stratificazione sociale a causa delle differenze di contesto tra le scuole scelte dai migranti.

Per testare questo meccanismo, ho utilizzato un modello che permette di considerare congiuntamente l’effetto dei pari con background migratorio e quello del contesto scolastico. I risultati indicano che frequentare una scuola superiore con un’alta concentrazione di studenti immigrati può influenzare negativamente la probabilità di completare l’istruzione secondaria superiore.

Nel complesso, i risultati mostrano che una mera focalizzazione sugli effetti dei pari con background migratorio può nascondere altre conseguenze della segregazione scolastica: quest’ultima può concettualmente svolgere un ruolo nella stratificazione sociale anche in assenza di effetti dei pari.

E negli altri paesi?

È importante notare che questi studi sono stati condotti in Norvegia, dove le differenze di contesto tra scuole sono probabilmente modeste, poiché per la maggior parte sono pubbliche, finanziate dallo stato e senza tasse scolastiche. Ma il fatto di ritrovare anche in un paese come la Norvegia effetti derivanti dal frequentare scuole con alta densità di immigrati suggerisce che quegli stessi effetti possono essere notevolmente più forti in paesi dove le differenze di contesto tra le scuole sono maggiori.

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