La riforma fiscale del governo dovrà disegnare con attenzione le agevolazioni sul reddito di impresa, che potrebbero perdere efficacia con l’entrata in vigore della Global Minimum Tax a gennaio 2024. Un apparato burocratico complesso e inefficiente come quello italiano è un costo per cittadini e imprese, scoraggia l’attività imprenditoriale e rallenta gli investimenti pubblici e privati. Come dimostrano i vari interventi legislativi che si sono susseguiti, l’efficienza non si può imporre per legge. Serve invece un continuo monitoraggio e la capacità di individuare e sanzionare l’inefficienza. La riforma del Reddito di cittadinanza ha eliminato la misura universale contro la povertà, sostituendola con una categoriale: d’ora in avanti sarà protetto solo chi appartiene a una famiglia con un minore, un over-60 o una persona con disabilità. Il contrario di quanto avviene negli altri paesi europei. Sono ancora poche in Italia le comunità energetiche rinnovabili. Secondo le direttive approvate dal Parlamento europeo dovrebbero portare benefici ambientali, economici e sociali alle comunità che condividono energia autoprodotta. Ma il nostro paese ha faticato a recepirle e sul tema mancano ancora regole chiare e coerenti. Presentato il 1° maggio dal governo, il decreto “Lavoro” non alleggerirà di molto il peso del cuneo fiscale, che rimarrà fra i più alti d’Europa. A confermarlo sono i numeri sulle risorse destinate al provvedimento.

“Ripensare la globalizzazione” è il tema scelto quest’anno dal Festival Internazionale dell’Economia, che si terrà a Torino dal 1° al 4 giugno (qui il programma completo). Lavoce.info parteciperà al Festival con tre Forum su imprese globali, energia e nuovo patto di stabilità europeo.

Spesso un grafico vale più di tante parole: seguite la nostra rubrica “La parola ai grafici”.

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