Il particolare sistema elettorale degli Stati Uniti rende estremamente difficili le previsioni su chi vincerà le elezioni presidenziali. E’ necessaria una continua e attenta analisi della distribuzione geografica dei voti. Che si può ottenere utilizzando i sondaggi statali per calcolare simulazioni della distribuzione statistica di ogni possibile risultato del collegio elettorale e le probabilità che ciascuno Stato risulti a favore di Bush o Kerry. Un metodo alternativo guarda invece al mercato delle scommesse. E il vincitore non è lo stesso.

Le previsioni sulle elezioni presidenziali americane sono estremamente complicate a causa del sistema elettorale. In queste elezioni, infatti, non vince il candidato con la maggioranza del voto popolare, ma quello con la maggioranza del collegio elettorale.

Il sistema elettorale

A ogni Stato è associato un numero di grandi elettori che costituiscono il collegio, per esempio cinquantacinque elettori alla California, trentuno a New York, tre al Montana. I voti riflettono in modo impreciso la popolazione relativa di ogni Stato, penalizzando i più popolosi. In totale, i voti del collegio elettorale sono 538 e, per essere eletto presidente, un candidato deve vincerne almeno 270. Esiste inoltre un complicato meccanismo di risoluzione in caso di parità. (1)
In quasi tutti gli Stati, un candidato vince tutti i voti elettorali aggiudicandosi la maggioranza relativa del voto popolare nello Stato stesso. Solamente Maine e Nebraska (oltre al Colorado, in caso di vittoria di un referendum costituzionale) ripartiscono proporzionalmente i rispettivi voti elettorali.
È quindi possibile ottenere la maggioranza dei voti del collegio elettorale senza avere la maggioranza dei voti dell’intera nazione: in altre parole, il sistema del collegio elettorale favorisce candidati i cui sostenitori sono distribuiti geograficamente.
Questo succede raramente: per esempio, quattro anni fa George W. Bush vinse il collegio elettorale con cinque voti di margine ottenendo il 47,9 per cento del voto popolare, contro il 48,4 per cento ottenuto da Al Gore.
La figura indica la ripartizione dei voti del collegio elettorale fra i due candidati.





Come leggere i sondaggi

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Anche quest’anno tutto lascia prevedere un paese equamente diviso tra George Bush e John Kerry, e quindi una elezione in cui il meccanismo del collegio elettorale potrebbe avere un ruolo determinante. Accurate previsioni elettorali quindi richiedono una attenta analisi della distribuzione geografica dei voti. Per questo, uno di noi, Andrea Moro, ha sviluppato un metodo di analisi dei sondaggi elettorali statali, con un software che permette il costante aggiornamento delle previsioni sulla pagina web, http://www.econ.umn.edu/~amoro/research. (2)
Il software usa i risultati dei sondaggi statali per calcolare con il metodo Monte Carlo simulazioni della distribuzione statistica di ogni possibile risultato del collegio elettorale. L’analisi tiene conto dell’errore di campionamento riportato dai sondaggi statali per calcolare le probabilità che ciascuno Stato risulti a favore di Bush o Kerry. Queste probabilità vengono poi usate per simulare i risultati di 100mila collegi elettorali. La percentuale delle simulazioni favorevoli a Bush fornisce una possibile valutazione della probabilità di una sua vittoria del collegio elettorale. La figura 1 mostra l’andamento di questa variabile. Si noti l’impatto dei dibattiti televisivi (3) tenuti dai candidati durante le prime settimane di ottobre, ritenuti dai media marginalmente favorevoli al candidato democratico.



FIGURA 1

Negli ultimi giorni l’analisi prevede una maggiore probabilità di vittoria di Kerry. La figura 2 riporta la percentuale di simulazioni corrispondente a ogni margine di vittoria di Bush nel collegio elettorale. Margini negativi, a sinistra dello zero, corrispondono a una vittoria di Kerry. La figura rivela quanto tutto sia ancora possibile, cioè quanto il margine statistico di errore sia ancora molto alto.



FIGURA 2

Queste simulazioni assumono che ciascun elettore abbia la stessa probabilità di venire campionato dai sondaggisti. Vengono dunque ignorati errori sistematici che potrebbero essere compiuti nei sondaggi. Per esempio, nel cercare di predire quali elettori voteranno il 2 novembre.

Le scommesse

Un metodo alternativo per la previsione dei risultati elettorali utilizza invece il mercato delle scommesse sul vincitore delle elezioni.
Il sito tradesports.com vende titoli che pagano 1 dollaro in caso di vittoria di Bush in un certo Stato. Il prezzo di questi titoli è una misura della probabilità soggettiva che gli scommettitori associano alla vittoria di Bush in quello Stato: per esempio, il titolo che paga 1 dollaro nel caso di una vittoria di Bush della Florida viene dato a circa 60centesimi.
Una metodologia che aggrega i termini delle scommesse Stato per Stato è stata proposta da “Chris” (un noto economista che pubblica anonimamente il blog noteconomics.blogspot.com), ed è utilizzata da Moro sulla sua pagina. In Figura 1, le previsioni con questo metodo sono rappresentate dalla riga azzurra, e danno la vittoria a Bush con una probabilità vicina al 60 per cento.

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(1) Per maggiori dettagli vedi http://www.cnn.com/ELECTION/2004/special/president/electoral.college/index.html)

(2) Data l’incertezza del risultato a pochi giorni dal voto, il sito sta ricevendo grande attenzione. Si veda, per esempio, l’articolo sulla prima pagina del Wall Street Journal del 26 ottobre, http://online.wsj.com/public/article/0,,SB109875812196655605,00.html?mod=todays_free_feature).

(3) I dibattiti televisivi si sono svolti nelle date del 30 settembre, 8 ottobre e 13 ottobre.

Siti utili per seguire le elezioni americane:
http://www.econ.umn.edu/~amoro/
http://www.electoral-vote.com/

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