Il cambio della guardia in via Nazionale è stato salutare. Ora servono nuovi segnali di discontinuità perché questa istituzione torni ad occupare il posto che le spetta. La riforma dello statuto approvata dal Consiglio superiore della Banca apre la strada a un ricambio anche nelle posizioni di vertice che è prevista dalla stessa legge di riforma (che lascia peraltro tempo fino al 2010 per rinnovare il direttorio). E’ bene che Mario Draghi e l’esecutivo diano subito l’avvio ad un ricambio deciso, scegliendo fra i non pochi dirigenti di grandissima caratura anche internazionale che la passata gestione aveva colpevolmente messo in ombra. E’ questa la mossa decisiva per riportare la Banca nel solco della sua grande tradizione. Dopo le vacanze bisognerà anche occuparsi di scelte cruciali per il sistema finanziario italiano che sono trattate negli articoli di oggi: dalla concentrazione in atto nei mercati di borsa, all’informazione fornita dalle imprese in occasione del collocamento dei titoli, alla razionalizzazione delle incursioni degli enti locali nelle insidie dell’innovazione finanziaria per finire con la prevenzione e la repressione degli abusi da parte delle autorità.

Pubblichiamo i messaggi di solidarietà a Francesco Giavazzi e Pietro Ichino nella rubrica Per un conflitto più tollerante.

Andrea Boggio replica all’intervento di Alberto M. Musy; Simone Landini e Renato Lanzetti ampliano la discussione sul pubblico impiego. 

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