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LA RISPOSTA AI COMMENTI

1. Situazione al Nord
Parlo del Sud perché ne ho esperienza diretta. Al Nord, almeno stando ai risultati PISA, credevo che la situazione fosse migliore.

2. Soluzioni
Non penso di avere la soluzione in tasca, e non penso che quello che succede all’estero sia sempre giusto. Sono sicuro solo del fatto che non è bene ignorare il problema.

3. L’Arte, il Bello e la Storia
L’asserzione sulle dieci materie come bene di lusso e’ per me estremamente sofferta. Quando piango ascoltando un pezzo di musica poi penso spesso Ma uno
che queste cose non le prova mai che vive a fare? I miei quattro piccoli figli studiano tutti musica anche se nessuno di loro è un talento. Penso anche che
uno che sa la Storia è diverso da uno che non la sa. Dico di più. Qual è oggi la differenza fra destra e sinistra? La mia risposta è: delle tre cose importanti della vita, Salute Amore e Lavoro, per uno di destra il Lavoro viene prima dell’Amore, per uno di sinistra è il contrario. Purtroppo la mia opinione qui ed ora è quella che ho espressa nell’articolo. Perché se non si comincia col sapere l’Italiano tutto il resto non arriva.

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A PICCOLI PASSI VERSO NUOVE REGOLE

  1. antonio gasperi

    Approfitto di questo spazio ancora intonso per riproporre emendato un commento all’articolo. Sarebbe interessante chiarire – visto anche il riferimento esplicito all’azionista-contribuente – chi è stakeholder del settore istruzione, considerati ad esempio le larghe fasce d’evasione ancora presenti nel nostro paese. A parte la metafora economicistica, la tesi dell’autore è coraggiosa nel denunciare il sovradimensionamento dell‘università, ma non è chiara quando chiede maggior investimento nella scuola meridionale per “riallineare le competenze reali a quelle dichiarate”: infatti l’auspicato write-down dei diplomi di maturità assegnati al Sud, dovrebbe avere come effetto immediato piuttosto il riallineamento delle competenze dichiarate a quelle reali, mentre l’assegnazione di fondi fatta col criterio “più fondi a chi ha risultati peggiori” parte dall’assunto non dimostrato più fondi = migliori competenze reali. allora si ripropone il problema del sovradimensionamento dell’università, dato che il mondo del lavoro regolare nel mezzogiorno non sembra assorbire nuova occupazione. ergo per constratare il degrado sociale non bisogna investire nella scuola, come sostiene il prof. Bottani.

  2. Filippo C.

    I soldi spesi dallo Stato per l’università sono spesi d sicuro male. A Palermo vediamo sempre male organizzazione, infinità di materie per una triennale ed altrettante per una specialistica invece di concentrarsi su poche ma buone (e questo è per salvare il posto a qualche suo collega) digitalizzazione dei servizi nel 2009 minima se nn per dire assente. L’unica cosa, pochi prof. che sanno veramente insegnare belle materie. Guardare altrove e prendere i punti d forza e portarli dentro le università italiane (anche a Palermo).

  3. BOLLI PASQUALE

    Egregio Professore la differenza tra la destra e la sinistra è solo sulle difese di propri interessi,opportunità e convincimenti. La nostra società ha elaborato il principio che "tutto è uguale a niente";cioè due termini con concetto opposto si identificano.Secondo questo principio tra comportamenti morali e immorali c’è identificazione.Il rispetto ed il non rispetto delle leggi e delle istituzioni dello Stato non è doveroso ma facoltativo. Gli evasori fiscali non sono diversi da quelli che le imposte le pagano. I poveri ed i ricchi sono tutti nullatenenti.I nostri parlamentari dovrebbero rappresentarci, ma non lo fanno. Gli anziani che dovrebbero essere saggi,composti e dignitosi non sono diversi dai giovani che dicono banalità, stupidità e barzellette licenziose. Nella scuola gli asini sono cavalli da corsa.I disonesti sono come gli onesti. La nostra società che non ha più punti di riferimento deve riacquistare spina dorsale, giusto equilibrio critico e consapevolezza che "tutto non è uguale a niente"e che gli asini non sono cavalli da corsa, ma asini. Con l’applicazione di questo fantastico principio la nostra società si avvia ad un decadimento devastante e senza fine.

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