Anticipato ai giornalisti da Renzi e Padoan, il Documento di economia e finanza (Def) 2015 dice che il Pil crescerà un po’ più del previsto a parità di obiettivi di bilancio. Senza nuove tasse e senza tagli alle prestazioni per i cittadini. Nella lunga lista di riforme annunciate, manca – ed è grave – la riforma del welfare. Un pezzo del quale, con 110 miliardi di spesa, è la sanità. Nella spending review di Cottarelli si legge come ridurre sprechi e corruzione soprattutto negli acquisti delle Asl. Individuando prezzi di riferimento che non ripetano la parodia dei costi standard del 2011. Ma evitando tagli indiscriminati a enti già virtuosi.
Hanno detto tutti “no” all’Opas su Rai way di Mediaset: la Rai stessa, l’Antitrust e – buona ultima – la Consob. Perché allora la tv privata ha speso soldi e credibilità in un’offerta impraticabile fin dall’inizio? C’è ancora da attendersi una mossa a sorpresa o la vicenda va archiviata come un clamoroso errore?
Nella scuola per le attrezzature didattiche poche risorse. In più, investite senza una verifica della loro efficacia. Da una ricerca su 156 classi delle medie che con uno stanziamento speciale si sono dotate di lavagne multimediali e altri strumenti informatici viene fuori che il miglioramento nell’apprendimento degli allievi è zero. Forse meglio spendere quei soldi per rimettere a posto qualcuno dei troppi edifici scolastici fatiscenti.
Reti di relazioni non gerarchizzate – basate su reciprocità e fiducia – spesso intrecciate a rapporti parentali e affettivi. Ogni membro del network ne conosce pochi altri e ad ogni crocevia un broker intermedia i contatti. Non è un nuovo social su internet: è la corruzione made in Italy che emerge dalle ultime inchieste giudiziarie.
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