Nei primi tre mesi del 2016 il Pil è tornato ad accelerare. La crescita congiunturale ha raggiunto un +0,3 per cento rispetto al quarto trimestre 2015 (era stata +0,1 nel trimestre precedente). La crescita tendenziale (quella misurata rispetto allo stesso trimestre del 2015) rimane invece ferma al +1 per cento (come nello scorso trimestre) perché il primo trimestre 2015 – la base del confronto per il tasso di crescita tendenziale – è stato un trimestre a crescita rapida (+0,4 per cento; mai vista dopo il quarto trimestre 2010).
Il dato del Pil del primo trimestre 2016 suggerisce quindi che l’anno è cominciato meglio di come si era chiuso. La curiosità che viene dopo è se il dato sia da attribuire alla domanda interna o alla domanda estera. È presto per dirlo con dati ufficiali (la stima preliminare non distingue tra componenti della domanda). Ma si può azzardare che, dopo trimestri di segno contrario, stavolta sia tornato il contributo positivo della domanda estera. Da un lato, infatti, i dati di vendita provenienti dalla grande distribuzione per i primi quattro mesi dell’anno indicano segni negativi (addirittura in valore), lasciando intendere che la domanda interna di consumo stia ancora soffrendo. Dall’altro, viceversa, i dati sul Pil dei grandi paesi europei vicini all’Italia indicano numeri molto positivi: +0,7 per la Germania, +0,5 per la Francia e +0,8 per la Spagna. È quindi presumibile che l’accelerazione del Pil italiano sia stata alimentata dalla ripresa dell’export verso l’eurozona che ha, a sua volta, beneficiato della rapida crescita del Pil degli altri. A fine maggio, quando l’Istat pubblicherà la stima definitiva, sapremo la verità.
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Marco
In realtà il comunicato istat, pur non riportando il dato puntuale, dice che il contributo della domanda estera netta é stato negativo.
CP
Dal comunicato Istat: “La variazione congiunturale è la sintesi di un aumento del valore aggiunto nei settori dell’industria e dei servizi presi nel loro complesso e di un calo in quello dell’agricoltura. Dal lato della domanda, vi è un contributo positivo della componente nazionale (al lordo delle scorte) e uno negativo della componente estera netta.”
Mario Rossi
Bel risultato! io per essere sicuro ancdrei alla seconda cifra decimale così un bel +0,09% suonerebbe come un risultato stratosferico. Mi domando di questo passo come facciamo ad arrivare a coprire il tenore di vita che hanno gli italiani. E già perchè a lavorare non ci va nessuno ma il telefonino da 1000 euro lo vogliono tutti. Mi sa che i conti non tornano, come in Grecia, e non torneranno per il semplice fatto che per fare PIL bisogna vendere fatturare e riscuotere, bisogna che le cose siano semplici e che chi lavora debba pensare solo a produrre e non ha produrre la stessa carta per una miriade di uffici che la richiedono benchè abbiamo già in funzione il mega computer Serpico che sa anche quando vai in bagno ma non sa quando sei nato perchè devi ancora produrre il certificato di nascita.Certo mi dirà il buon Renzi: ma se non devi più essere soppresso dalla burocrazia cosa gli facciamo fare ai milioni di votanti che mi mantengono al potere senza sforzo? Un bel dilemma solo che anche la FIAT ha lasciato l’Italia e tanti dietro a lei, chi può esce dal mercato del lavoro e lavora a nero visto anche come vengono investiti i soldi dei contributi pensionistici. Ma conviene pagare le tasse o in un periodo di deflazione conviene mettersi in tasca gli euro farsi un gruzzoletto e dare per scontato che quello che ti serve lo dovrai pagare?