La presentazione del Piano strutturale di bilancio per i prossimi anni poteva essere l’occasione per una riflessione seria sui conti pubblici. Ma forse non ci sarà, anche per un testo scritto solo per addetti ai lavori. I problemi sono comunque impellenti.
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Per la prima volta il governo italiano ha redatto il Piano strutturale di bilancio, un nuovo documento di finanza pubblica richiesto dalla recente riforma delle regole europee sui conti pubblici. Il piano si estende su un orizzonte di sette anni, dal 2023 al 2029, e offre una prospettiva più ampia rispetto ai documenti tradizionali.
In questa analisi, abbiamo mostrato alcune tendenze chiave. Innanzitutto le proiezioni di crescita del Pil reale, sia secondo le leggi vigenti sia nello scenario programmatico. Abbiamo poi preso in esame alcune variabili del bilancio dello stato, che mostrano una significativa normalizzazione dopo la pandemia e gli anni della crisi energetica e dell’inflazione: la riduzione prevista del deficit, il miglioramento del saldo primario, la dinamica del debito pubblico e della spesa per interessi. Infine abbiamo ricordato lo stato di avanzamento dei “milestone e target” del Pnrr, suddivisi in cinque grandi aree di riforma, evidenziando le differenze nei livelli di realizzazione degli obiettivi prefissati.
La nuova contabilità ci regala qualche miliardo di Pil in più, che arriva soprattutto dalle costruzioni. La nota positiva è il miglioramento dell’andamento della produttività del lavoro. Aumenta la domanda di lavoro, ma la caduta dei salari reali è forte.
In un mondo sempre più frammentato, nel quale il commercio internazionale ha smesso di crescere, la quota delle esportazioni cinesi sul Pil mondiale continua ad aumentare. A renderlo possibile è un sistema inefficiente, ma dinamico.
La spesa sanitaria in Italia è inferiore a quella di altri paesi perché più basso è il nostro Pil. Senza crescita economica, le risorse per il sistema sanitario possono arrivare da un recupero dell’evasione, da un aumento delle tasse o da nuovo debito.
Il 13 novembre ci ha lasciato Gianni Toniolo. Ripubblichiamo l’ultimo articolo che ha scritto per lavoce.info, presentando il suo intervento al Festival dell’Economia 2021.
Il governo Draghi ha presentato la Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza (Nadef) 2022. In questa serie di grafici, riassumiamo le previsioni macroeconomiche per i prossimi tre anni.
In Italia si ricicla molto. Ma la produzione di rifiuti delle attività economiche rimane saldamente “ancorata” all’andamento del Pil, a differenza di quanto accade in altri paesi europei. Mancano infatti impianti adeguati alla chiusura del ciclo.
La delega fiscale prevede la tanto attesa e mai realizzata riforma del catasto. A trarre più vantaggi dallo status quo sono le grandi città e le zone costiere di Sardegna, Toscana e Liguria. Intanto la legge di bilancio anticipa un’altra parte della delega: la riforma dell’Irpef. Un primo passo verso la razionalizzazione del sistema tributario. Così come avviene in altri paesi che hanno scelto il calcolo contributivo, anche in Italia si può garantire una maggiore flessibilità nell’età di pensionamento senza rinunciare alla sostenibilità del sistema. Se il Pil da solo non è più sufficiente per dar conto del benessere di una società, va affiancato da altri indicatori capaci di cogliere la generazione di ricchezza in senso multidimensionale. Le percentuali di vaccinati e non vaccinati ricoverati nelle terapie intensive dimostrano l’efficacia del vaccino: basta prendere in considerazione i numeri corretti per comprenderlo. Un esercizio.
È online il secondo episodio de L’anno che verrà, il nuovo podcast de lavoce che racconta i temi più importanti tra quelli trattati dalla legge di bilancio in discussione. Questa settimana, abbiamo parlato di reddito di cittadinanza con Massimo Baldini. Potete ascoltarlo sul nostro sito e sulle principali app di podcast.
Spesso un grafico vale più di tante parole: seguite la nostra rubrica “La parola ai grafici”.
Save the date! Convegno annuale de lavoce
Giovedì 16 dicembre dalle 17 alle 19.30 si svolgerà, in presenza e in diretta Zoom, il convegno annuale de lavoce: si parlerà di vaccini e delle sfide del Pnrr. A breve tutti i dettagli.
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Capire i limiti del Pil non significa abbracciare la prospettiva della decrescita. Ma servono nuovi indicatori per dar conto di società generative, capaci di fornire opportunità di realizzazione, in senso ampio, al più alto numero possibile di persone.