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Così il terrorismo cambia la vita di tutti i giorni

Quali sono stati gli effetti dell’attentato alla maratona di Boston del 2013 sul benessere e l’attività economica? Si è trattato di un atto terroristico isolato, ma la felicità degli abitanti del Massachusetts si è ridotta, mentre è aumentato lo stress. Però le ore di lavoro non sono diminuite.

L’attentato di Boston e il benessere soggettivo

Gli effetti degli attentati terroristici sull’economia sono stati studiati principalmente per i Paesi Baschi, Israele, l’Irlanda e altre regioni che a lungo li hanno subiti. Sono invece ancora poco conosciute le conseguenze economiche di atti terroristici sporadici. Eppure, attentati terroristici anche occasionali possono avere un effetto sull’attività economica e il benessere soggettivo della popolazione, perché agiscono sulla propensione al rischio degli individui e per questa via contribuiscono a cambiare i comportamenti di consumo individuale; oppure aumentano il sentimento di paura, che può diminuire il benessere individuale anche a consumo invariato. In un nostro lavoro abbiamo perciò misurato gli effetti dell’attentato alla maratona di Boston del 2013, che ha causato la morte di tre spettatori e di un poliziotto e il ferimento di altre 264 persone, mentre la città è rimasta paralizzata fino alla cattura dei terroristi da parte delle autorità. La nostra analisi si basa su dati raccolti dall’ufficio di statistica americano (Bureau of Labor Statistics) sulle attività giornaliere (lavoro retribuito, lavoro casalingo, attività ricreative) e su una serie di indicatori giornalieri (randomizzati) del benessere individuale (volti a misurare i sentimenti di felicità, pienezza della vita, stress, fatica, dolore e malattia) estratti dalla American Time Use Survey and Well-Being Module nei giorni vicini all’attentato. L’attentato ha diminuito significativamente la felicità e aumentato lo stress dei cittadini del Massachusetts e di altri stati limitrofi. L’effetto medio sul benessere soggettivo è ampio: l’indicatore è diminuito di circa 1,5 punti (su una scala da 1 a 6 punti); per le donne la caduta è stata di circa un punto. La perdita di benessere temporanea dovuta all’attentato appare superiore a quella che autorevoli stime associano alla disoccupazione o a una diminuzione di un punto di Pil, sebbene siano paragoni sempre difficili da fare. Gli effetti negativi sul benessere sono persistiti nel medio orizzonte, fino a qualche mese dopo l’attentato, ma sono spariti nel lungo periodo: ciò suggerisce che il terrorismo non ha un impatto permanente sul benessere economico in paesi in cui gli attentati sono poco frequenti. Le ore lavorative, invece, sono rimaste invariate anche nel breve periodo, mentre le attività sportive (spesso effettuate all’aperto) sono diminuite leggermente dopo l’attentato, confermando quanto anticipato da modelli teorici delle reazioni dei comportamenti individuali al terrorismo.

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Grafico 1 – Indice della felicità soggettiva nei giorni vicini all’attentato alla maratona di Boston

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Il grafico mostra la media della felicità soggettiva individuale nei giorni che hanno preceduto (indicati dal segno negativo) o seguito (segno positivo) l’attentato alla maratona di Boston. Il giorno zero corrisponde al giorno dell’attentato. Le linee in puntigliato illustrano la felicità media registrata nei dati non trattati, mentre la linea solida corrisponde alle stime ottenute col nostro modello e le linee tratteggiate sono gli intervalli di fiducia statistica (del 5 per cento di probabilità) intorno alle nostre stime. Tutte le misure sono ponderate con i pesi individuali forniti dal Bureau of Labor Statistics degli Stati Uniti.

Un’eco più vasta rispetto ad altre morti  

Per mettere in prospettiva l’impatto dell’attentato di Boston, abbiamo considerato anche un altro tragico evento, la strage di venti bambini e sei membri dello staff della scuola elementare Sandy Hook avvenuta il 14 dicembre 2012, che negli Stati Uniti ha ricevuto una risonanza mediatica altrettanto forte. Usando un approccio simile a quello utilizzato per la maratona di Boston e dati comparabili estratti dalla American Time Use Survey and Well-Being Module nei giorni vicini alla sparatoria, non abbiamo trovato alcun impatto del massacro della Sandy Hook sul benessere individuale e sulle attività giornaliere degli americani, né per i residenti degli stati vicini, né per le donne o i giovani. Il risultato può sembrare sorprendente, ma in realtà è coerente con altri studi precedenti, dove si mostra come le reazioni di una popolazione colpita sono molto più forti quando le morti sono dovute ad atti terroristici rispetto ad altre cause naturali, come terremoti o inondazioni. Gli attacchi terroristici sono probabilmente percepiti dalla popolazione come atti che potenzialmente potrebbero colpire chiunque e dunque hanno un effetto più forte sul benessere soggettivo. È anche possibile che l’attentato di Boston – molto più del massacro della Sandy Hook – abbia ricordato agli americani i drammatici eventi dell’11 settembre 2001, con l’attentato senza precedenti di Al-Qaeda in cui hanno perso la vita tremila persone.

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(Traduzione a cura de lavoce.info)

La versione completa e in lingua inglese di questo articolo è disponibile su www.voxeu.org

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  1. bruno

    buongiorno trovo interessante la misurazione statistica della felicita’ ma gli abitanti di boston cosa pensano degli attentati? e’stata fatta un indagine campione che tenga conto dii possibili cambiamenti nelle abitudini quotidiane dei cittadini di boston?cordiali saluti rb

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