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Kenneth Arrow, il rivoluzionario della teoria

Kenneth Arrow è stato un gigante dell’economia, è tuttora il più giovane vincitore del premio Nobel per l’economia. È stato un pioniere di molte discipline e il suo lavoro ha rivoluzionato il modo di fare teoria. La sua ricerca all’insegna di inesauribile curiosità e rigorosa onestà intellettuale.

Un grande contributo alla scienza economica

Il 21 febbraio si è spento Kenneth Arrow. È stato un gigante dell’economia – tuttora il più giovane vincitore del premio Nobel per l’economia. Lo vinse a 51 anni con John Hicks per il suo contributo alla teoria dell’equilibrio generale. Avrebbe meritato senz’altro un altro premio da solo per il teorema dell’impossibilità e probabilmente un altro per la sua teoria della crescita endogena, o per lo studio delle asimmetrie informative, o per il suo contributo alla teoria dei mercati finanziari. Almeno quattro suoi studenti – John Harsanyi, Eric Maskin, Roger Myerson, Michael Spence – hanno ricevuto il premio Nobel.
Tuttavia, l’influenza di Arrow sulla scienza economica va oltre la somma di questi contributi. Il suo lavoro ha rivoluzionato il modo di fare teoria. Prima di lui i modelli erano usati prevalentemente per formalizzare le relazioni tra variabili in maniera concisa e per dimostrare altre relazioni da poter successivamente testare empiricamente o utilizzare a scopi predittivi e normativi. Arrow invece ha dimostrato che la teoria può fare di più: può svelare importanti fenomeni economici che non riuscivamo a riconoscere senza la guida del modello giusto. Una volta identificati, questi fenomeni ci permettono di spiegare la realtà in maniera più soddisfacente, di elaborare nuovi modelli più calzanti e di usare meglio l’evidenza empirica.
Così, per esempio, dopo avere giocato un ruolo centrale nello sviluppo dei due teoremi fondamentali dell’economia del benessere (efficienza dei mercati concorrenziali e ruolo della distribuzione iniziale delle risorse), e mentre il resto degli economisti teorici celebrava e raffinava questi bellissimi risultati, Arrow iniziò a chiedersi qual era il loro punto più debole.
Se fossimo riusciti a creare una struttura concettuale così perfetta come la teoria dell’equilibrio generale, è probabile che molti di noi sarebbero stati tentati di trascorrere il resto della vita professionale ad ammirarla (e a farla ammirare ad altri). Arrow, invece, appena finito di costruire l’edificio, si mise a cercare il modo migliore di farlo cadere. È una profonda lezione per tutti gli economisti, e probabilmente per altri scienziati, sociali e non – una lezione di curiosità scientifica e di onestà intellettuale.
Arrow trovò il punto debole dei teoremi del benessere in un fenomeno a cui era stata dedicata poca attenzione: l’asimmetria informativa tra agenti: che cosa succede se A non osserva tutto quello che B sa o tutto quello che C fa?
In uno straordinario articolo del 1963, intitolato “Uncertainty and the Welfare Economics of Medical Care”, Ken Arrow mostra come la presenza di selezione avversa (A non osserva tutto quello che B sa) possa rendere un mercato inefficiente, riducendo il numero di transazioni e il benessere di chi vi partecipa. E lo dimostra in un contesto, quello della assicurazione medica, che è ancora di grande attualità. Obamacare va interpretata come un tentativo di riparare il “fallimento del mercato” creato dalla selezione avversa. Il premio Nobel del 2001 a George Akerlof, Michael Spence e Joe Stiglitz è un riconoscimento dell’importanza di questo tipo di modelli nello spiegare una serie di inefficienze di mercato e nel proporre rimedi contrattuali e legislativi.

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Curiosità e onestà intellettuale

In quello stesso articolo, Arrow discute anche l’azzardo morale (A non osserva tutto quello che C fa). Anche questa parte è l’inizio di qualcosa di molto importante: il premio Nobel del 2016 a Oliver Hart e Bengt Holmstrom per il loro contributo alla teoria dei contratti è il coronamento di cinquanta anni di ricerca sulle istituzioni che si sviluppano per ridurre l’effetto dell’azzardo morale.
Arrow, che era nato a New York nel 1921, partecipò alla seconda guerra mondiale nel servizio di meteorologia, utilizzando modelli matematici per predire le condizioni del tempo sulla Manica in funzione della sbarco alleato in Normandia. Ottenne il dottorato presso la Columbia University sotto la guida di Harold Hotelling (autore del modello di concorrenza spaziale). Trascorse gran parte della sua carriera accademica a Stanford, eccezion fatta per nove anni a Harvard, a cavallo tra gli anni Sessanta e gli anni Settanta.
Sempre la curiosità scientifica e l’onestà intellettuale avevano portato Arrow alla fine degli anni Quaranta al famosissimo teorema dell’impossibilità, che dimostra che non esiste un modo universale e ragionevole di determinare le preferenze della società sulla base delle preferenze dei cittadini. Arrow, che si professò sempre un simpatizzante socialista, era partito cercando di modellare la società perfetta. Non riuscendo a trovare un modello soddisfacente, iniziò a chiedersi se tale società esistesse veramente. Il teorema dell’impossibilità è la risposta, che Arrow accettò suo malgrado, e che diede origine alla teoria delle scelte sociali, una delle tante discipline di cui è considerato un pioniere.
Tutti coloro che hanno conosciuto Ken sono rimasti colpiti, oltre che dalle sue dote intellettuali, dal suo entusiasmo e dalla sua generosità. Ho avuto l’enorme fortuna di averlo avuto come relatore di dottorato a Stanford negli anni Novanta. Dopo l’iniziale terrore all’idea di rivolgermi a un mostro sacro dell’economia, scoprii una persona spiritosa, gentile e straordinariamente umile, che non voleva parlare dei suoi successi e preferiva ascoltare con pazienza le idee confuse di un dottorando italiano e dare consigli che si rivelavano sempre corretti.

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Il Punto

  1. Alberto Isoardo

    Grazie per aver condiviso le caratteristiche ed il ricordo di questo grande economista.

  2. Marco Orlandi

    Grazie di cuore per questo bellissimo ricordo!

  3. Henri Schmit

    Grande Kenneth Arrow! Enorme benché mal compresa l’importanza del teorema dell’impossibilità che riallaccia con le ricerche di Condorcet ma che gli ignoranti e i malintenzionati usano per escogitare procedure di selezione dei rappresentanti politici che violano TUTTI i cinque postulati individuati dal grande pensatore!

  4. Mario Saguatti

    Grazie per averci fatto conoscere un Uomo prima ancora che un economista di così alto livello.

  5. Luca Cipriani

    Davvero interessante. Non conoscevo (mea culpa) molto del professor Arrow. Grazie.

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