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Il Punto

Scarse le risorse per i comuni nel disegno di legge di bilancio. Ci vorrebbe di più per mettere in sicurezza edifici e territorio. Almeno si potrebbero abolire i vincoli sul lato delle entrate. Invece, a parte Tari e imposta di soggiorno, rimane il blocco delle aliquote. Se un sindaco voleva dare nuovi servizi alla città dovrà rimandare. L’equo compenso ai professionisti è un modo per reintrodurre le tariffe minime professionali, già abolite senza rimpianti. Alla sua riproposizione nella legge di bilancio si oppone preventivamente l’Autorità garante della concorrenza. Nella “finanziaria” arrivata alla Camera c’è anche la web tax che anticipa la normativa Ue allo studio. Il rischio è che la norma scivoli proprio sulle regole europee generali perché potrebbe prevedere trattamenti diversi tra le imprese stabilite in Italia e quelle che operano dall’estero.
Con 85 euro mensili di aumento si chiude il contratto del pubblico impiego? No. Rimane in ballo la complessa parte normativa, dall’assenteismo al part-time. E in più, oltre ai 2,8 miliardi per l’aumento ai dipendenti delle amministrazioni centrali, se ne dovranno trovare altrettanti per quelli degli enti locali.
In un anno in Italia gli occupati a tempo indeterminato sono saliti dello 0,3 per cento, quelli a termine del 14. Tutto il contrario di quanto succede nel resto d’Europa. Se però la mobilità è oggi la prima caratteristica del mercato del lavoro, è arrivato il momento di rimodulare le protezioni dei lavoratori, come stanno facendo in altri paesi.

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Avvocati di tutta Italia, unitevi! Per l’equo compenso

  1. Giorgio

    Si vorrebbe togliere il blocco delle aliquote di modo che i Comuni possano avere più risorse per garantire i servizi ai cittadini. OK, ma perché il miglioramento dei servizi ai residenti lo devono pagare, come già succede in larga misura, i non residenti magari con lo sblocco verso l’alto delle già elevate aliquote IMU e TASi (oltre alla Tari pagata anche senza o lon scarsa produzione di rifiuti) e senza peraltro consentire ai medesimi di votare in quel determinato Comune per giudcare l’utilizzo dei propri soldi? E’ questo il federalismo fiscale? Perché non si ha il coraggio di chiedere la reintroduzione delle imposte anche sulle prima case, con opportuna franchigia per i redditi bassi, come succede pressoché ovunque all’estero? Misteri d’Italia…

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