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Otto grafici per la festa dei lavoratori

Il primo maggio viene celebrata la festa dei lavoratori, nata per ricordare gli obiettivi sociali ed economici raggiunti dai lavoratori negli anni.

In questa serie di grafici abbiamo ripercorso le dinamiche italiane di salari e occupazione degli ultimi anni.

In sintesi, il numero dei lavoratori sia autonomi sia dipendenti è aumentato, a differenza dei salari reali, che sono rimasti stagnanti.

Il tasso di irregolarità in alcuni settori è molto alto ma non è l’unico problema dell’Italia: anche la precarietà resta elevata, con una quota consistente di lavoratori con contratto a tempo determinato; sono critiche anche la mancanza di un salario minimo legale e le disparità di genere nel mercato del lavoro.

Anche il lavoro autonomo festeggia il primo maggio

I dati sul lavoro autonomo segnalano un declino quasi ventennale. Ma negli ultimi tempi il calo sembra riguardare solo gli autonomi senza dipendenti. Questo suggerisce che sia in atto una “maturazione” del fenomeno del lavoro autonomo e una convergenza verso la media europea.

Un primo maggio dai bersagli sbagliati

Se il governo emana un “decreto lavoro” con agevolazioni sulle assunzioni nel momento in cui sono a livelli record, il sindacato risponde con referendum che guardano al passato. La lettura miope del mercato del lavoro fa perdere di vista i problemi veri.

Quali sono le professioni a rischio con l’intelligenza artificiale *

La struttura industriale italiana potrebbe rallentare gli effetti dell’intelligenza artificiale sul lavoro. Tutte le professioni saranno interessate dall’IA. Ma quelle che richiedono livelli di istruzione medio-alti subiranno le conseguenze maggiori.

Bilancio positivo per l’occupazione nel 2023

I dati mostrano un bilancio dell’andamento dell’occupazione nel 2023 sostanzialmente positivo, grazie anche ai buoni risultati delle imprese. Quanto alle prospettive future, occorre eliminare gli ostacoli all’incontro tra domanda e offerta di lavoro.

Occupazione senza crescita, il puzzle del 2023

La crescita dell’occupazione in un periodo di rallentamento dell’economia ha varie spiegazioni. Un ruolo ha svolto la politica economica, che però in Italia ha sostenuto soprattutto gli investimenti in costruzioni. Ora però ci sono segnali di cambiamento.

Più lavoratori, ma più vecchi

L’occupazione è in aumento: più 520 mila occupati a novembre 2023 rispetto a novembre 2022. Lo indica l’Istat. Se però a crescere è soprattutto il numero dei lavoratori con più di 50 anni, si apre la questione della formazione dei lavoratori di domani.

Trasparenza retributiva, un aiuto contro i divari salariali di genere

Le politiche retributive delle imprese possono influire sul divario salariale di genere, come mostra uno studio. Ora, se applicata correttamente, la direttiva sulla trasparenza retributiva può avviare un processo virtuoso di informazione e cambiamento.

L’occupazione tiene, nonostante inflazione e crisi energetica*

L’aumento dei prezzi e dei costi dell’energia non sembra aver influenzato in modo particolare la dinamica dei posti di lavoro, neanche nelle imprese energivore e gasivore. La cassa integrazione è rimasta su livelli simili a quelli pre-pandemici.

Occupazione e stipendi: che effetto fanno gli incentivi per le imprese

Largamente utilizzate negli ultimi anni, le politiche di incentivazione al lavoro danno buoni risultati di occupazione se prevedono sgravi consistenti e si rivolgono a target specifici. Sulla retribuzione incidono di più le misure rivolte ai lavoratori.

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