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Una telefonata contro la violenza di genere*

Accanto ai numeri rilevati dalle indagini, c’è un altro indicatore che misura la portata della violenza di genere nel nostro paese: è il numero verde 1522. L’analisi su chi e perché telefona può aiutare a definire gli interventi più idonei per le vittime.

Il numero verde 1522

L’Istat e il dipartimento per le Pari opportunità della Presidenza del Consiglio attraverso il sito hanno fornito un quadro aggiornato e dettagliato del fenomeno della violenza sulle donne nei suoi aspetti sociali, culturali, penali, i cui numeri sono rimbalzati (più o meno correttamente) tra le varie testate giornalistiche. Meno risalto è stato invece dato a una fotografia scattata da un altro punto di vista: quello delle chiamate al numero verde 1522, che accoglie gratuitamente e in quattro lingue le richieste di aiuto e sostegno delle vittime di violenza e stalking.

Da dicembre 2012 a maggio 2018 – ma il numero verde è attivo dal 2009 – la helpline (che risponde a standard precisi definiti dalla Convenzione di Istanbul) ha raccolto 231.540 telefonate. Ne possono essere ritenute valide solo 124.557, in quanto quasi la metà (46,2 per cento) provengono da molestatori, chiamate errate e scherzi. Si tratta di un dato che può fornire una misura di quanto ancora sia diffusa presso l’opinione pubblica l’intolleranza e l’avversità verso forme di sostegno pensate per vittime di violenza.

Osservando solo il profilo degli utenti validi, emerge un mondo variegato che è composto da vittime, ma anche dalla loro rete sociale (9,1 per cento), dagli operatori (2,1 per cento) e dai servizi (1,3 per cento). Si chiama il 1522 non solo per chiedere aiuto (30 per cento), ma anche avere informazioni giuridiche o altre indicazioni più o meno direttamente legate al fenomeno (il 13,7 per cento delle “chiamate fuori target” riguarda, ad esempio, la richiesta di altri tipi di informazioni).

Figura 1 – Numero delle chiamate al 1522 per tipologia di motivo (valori assoluti). Dicembre 2012 – maggio 2018

Fonte: Elaborazioni Istat su dati dipartimento Pari opportunità- Pdcm, 2018

Una percentuale rilevante di casi di chi si rivolge al servizio lo fa più di una volta (26,2 per cento). Il dato può far pensare sia che il 1522 rappresenti per un numero rilevante di persone (32.561 chiamate) un servizio cui rivolgersi in mancanza di altre risposte alle richieste di aiuto, sia un servizio che dà una garanzia di continuità e affidabilità in risposta ai diversi bisogni.

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Sono le donne a chiamare maggiormente il numero verde (89,2 per cento) e sul totale delle telefonate il 10 per cento proviene da un’utenza straniera. Le chiamate arrivano da diverse aree del territorio italiano, confermando che non c’è una specificità regionale. Così come non c’è una specificità nell’appartenenza a una condizione sociale. Le vittime che si rivolgono al 1522 sono istruite e poco istruite, occupate e non occupate, giovani e anziane e la “mancata profilazione” conferma alcuni tratti che le indagini statistiche hanno rilevato nel tempo: la trasversalità e l’eterogeneità del fenomeno. Sono moltissimi i casi di violenza assistita (20.195 in termini assoluti) e di violenza subita dai minori (5.574). Il 1522 svolge anche il ruolo di connettore tra utenza e servizi: nell’89,5 per cento dei casi la telefonata si è conclusa con l’invio al centro anti-violenza più vicino territorialmente. Per il 49,8 per cento la violenza denunciata è di tipo fisico e per il 37,2 per cento è di natura psicologica.

Perché non si denuncia

Nel 90,2 per cento dei casi la violenza avviene tra le mura domestiche e, a conferma di un dato più generale, si tende a non denunciare (71 per cento) o a ritirare la denuncia (4 per cento). Ma cosa porta le vittime a ritirare la denuncia? Circa un terzo delle motivazioni ricade nella sfera delle pressioni (esplicite o implicite) da parte del contesto familiare (il 27 per cento non vuole compromettere la famiglia e l’1,6 per cento teme di esserne giudicata), mentre un altro 30 per cento circa ha paura (5.517 dei casi in cui “si ha paura del violento” e 6.916 casi in cui “si ha paura”). Ben 2.321 persone motivano il ritiro della denuncia perché invitate direttamente dalle forze dell’ordine a farlo. Ciò pone un serio problema di sensibilizzazione e formazione adeguata con le figure istituzionali che più di tutte dovrebbero ascoltare e rispondere adeguatamente al grido di aiuto delle vittime. Alla paura e alla sensazione di non essere tutelati si somma anche l’impossibilità concreta di un’alternativa di vita: sono molte le persone che dichiarano di non avere un posto dove andare (1.759 casi registrati), evidenziando in questo modo la necessità delle vittime di avere un maggior supporto.

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Tabella 1 – Motivi del ritiro della denuncia (valori assoluti e percentuali). Periodo dicembre 2012 – maggio 2018

Fonte: Elaborazioni Istat su dati dipartimento Pari opportunità- Pdcm, 2018

L’area della violenza non denunciata è molto ampia. L’andamento registrato evidenzia che la tendenza a non denunciare non si modifica particolarmente nel tempo.

La violenza raccontata al telefono interviene, con forme diverse, a interrompere un equilibrio psichico e fisico che evidentemente ha effetti sulle diverse sfere del comportamento della vittima, da quello affettivo a quello lavorativo e sociale. Si tratta di un campo di analisi che è ancora poco approfondito e che attiene al costo sociale ed economico della violenza. Il numero 1522 rappresenta una fonte particolarmente efficace per osservare tale aspetto in quanto fotografa e restituisce in tempo reale il fenomeno e nello stesso tempo consente di monitorarlo negli anni. In questo senso, rappresenta uno strumento utile di programmazione degli interventi più idonei a intercettare i bisogni dell’utenza cui il servizio si rivolge.

*Le opinioni espresse dall’autrice non coinvolgono l’istituzione di appartenenza.

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  1. Ermes Marana

    Il 6% di “E’ stata invitata dalle forze dell’ordine a non fare denuncia o ritirarla” é un dato che mette i brividi…
    Le FdO confermano di essere al servizio solo di alcuni cittadini.

  2. Ermes Marana

    Il 6% di “E’ stata invitata dalle forze dell’ordine a non fare denuncia o ritirarla” la dice lunga sui problemi culturali e strutturali ancora da superare anche solo per poter parlare apertamente di paritá di genere.
    Sarebbe stato interessante avere un commento dei vari sindacati di polizia, visto che normalmente sono sempre pronti a saltare sulle barricate alla prima critica sull’operato delle fdo.

  3. cosimo basilico

    E’ opinione dello scrivente che le ragioni della violenza non denunciata, anche quando si contatta un Centro Antiviolenza dipende da altri due elementi:
    – la mancanza di una rete di servizi in grado di intervenire con tempestività, con efficacia e in modo coordinato;
    – incerti e poco definiti ( chi fà che cosa?) i percorsi che una donna dovrà affrontare dopo la denuncia.

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