La causa principale delle disparità di genere nel mercato del lavoro è avere figli. Il primo passo per superare i condizionamenti culturali è una riforma ispirata alla genitorialità condivisa. Che però ha bisogno di una diversa organizzazione del lavoro.
Autore: Alessandra Minello
Alessandra Minello è ricercatrice i demografia al Dipartimento di Scienze Statistiche dell’Università di Padova.
È autrice per Feltrinelli di “Genitori alla pari.Tempo, lavoro, libertà” (con T. Nannicini, 2024) e per Laterza di “Non è un Paese per madri” (2022). È PI nazionale del PRIN PNRR 2022 “FORTIES: Fertility over Forties”, sull'esperienza della maternità per le donne oltre i 40 anni. Cura per Save the Children il rapporto “Le equilibriste, la maternità in Italia”.
Il focus Anvur sull’equilibrio di genere nell’accademia italiana conferma alcuni cambiamenti positivi. Per migliorare ancora va però ampliata la riflessione, individuando le dinamiche che impediscono di raggiungere la parità, sempre a partire dai dati.
La maternità è il momento più critico nella carriera delle donne e l’accademia non fa eccezione. Abbattere il “muro della maternità” è un obiettivo prioritario nella lotta per le pari opportunità. Le università potrebbero dare il buon esempio con quattro azioni.
Il basso numero di omicidi di donne in Italia rispetto ad altri paesi non deve creare illusioni. Per le donne il rischio resta dentro le mura di casa. Come dimostrano anche i numeri di altri reati. Il fenomeno è complesso e i dati aiutano a comprenderlo.
L’Italia è il paese dove le donne corrono il minor rischio di essere uccise. Quando l’omicidio c’è, è molto spesso un familiare a commetterlo. Più in pericolo continuano a essere le straniere. E resta da capire perché il reato diminuisce meno che altrove.