Nella transizione energetica l’uso dell’idrogeno come vettore di energia ha assunto un ruolo di primo piano. La crescita di un suo mercato a basse emissioni comporta importanti sfide tecnologiche, economiche e sociali. Da affrontare, anche in Italia.
Autore: Andrea Ballabio
Economista, laureato con lode in Economics all'Università Cattolica di Milano, con una tesi sul Federalismo Differenziato dal titolo "Differentiated ways of differentiated federalism: an international perspective". Nella medesima università, ha conseguito anche la laurea triennale in Economia delle Imprese e dei Mercati, con una tesi sulla Spending Review dal titolo "Spending review: an international perspective". I principali interessi e le maggiori attività di ricerca concernono l'Economia Pubblica, in particolare la Finanza Pubblica, il Federalismo Fiscale e i Servizi Pubblici Locali, la Public Governance, specialmente le competenze e il funzionamento delle diverse Istituzioni pubbliche e i sistemi federali, la Transizione Energetica, i Trasporti e la Mobilità Sostenibile e l'Economia Circolare.
Con la pianificazione regionale, alcuni territori sono riusciti a dotarsi dell’impiantistica necessaria alla chiusura del ciclo dei rifiuti urbani indifferenziati. Quelli di altre realtà continuano invece a viaggiare tra regioni e verso l’estero.
L’introduzione di certificati del riciclo sui materiali dei rifiuti di imballaggio estenderebbe al settore rifiuti una strumentazione economica e di mercato già consolidata. Permetterebbe di realizzare nuovi impianti e di avvicinare gli obiettivi Ue.
La gestione dei rifiuti in Italia vale circa 25 miliardi l’anno. Sono risorse che il Sud perde perché non ha saputo programmare e investire, affidandosi a improvvisazione e discariche. Ma proprio da qui può iniziare un nuovo sviluppo.
In caso di larga vittoria dello Scottish National Party alle elezioni parlamentari, il governo di Nicola Sturgeon con ogni probabilità chiederà a Londra di indire un nuovo referendum sull’indipendenza dopo quello fallito nel 2014. Cosa aspettarsi?
In Italia solo l’1 per cento della tassazione ambientale viene speso in protezione dell’ambiente. Serve una riforma generale. A partire dall’ecotassa sul conferimento dei rifiuti in discarica, che va destinata alla costruzione degli impianti già previsti.
Il potere delle regioni si rafforza ovunque. L’aumento di forme di decentramento differenziato, a livello fiscale, politico e amministrativo, è una delle tendenze del federalismo. Lo testimoniano le esperienze di Italia, Spagna, Regno Unito e Canada.
Il combustibile da rifiuti avrebbe le carte in regola per essere un sostituto “pulito” delle fonti fossili e una risposta all’eccessivo ricorso alle discariche. Potrebbe anche ridurre la dipendenza energetica del nostro paese. Eppure è poco utilizzato.
Il federalismo differenziato è indubbiamente un argomento rilevante e spigoloso. Un’attenzione particolare dovrebbe essere dedicata all’effettivo potere di cui godono le regioni e al rapporto con alcune importanti variabili economiche e sociopolitiche.