I risultati delle prove Invalsi 2018-2019 sono la spia di un fallimento della scuola italiana. Le opportunità educative sono molto diverse a seconda delle regioni, della scuola e della classe frequentate, del genere e della famiglia di provenienza.
Autore: Andrea Gavosto
Andrea Gavosto è direttore della Fondazione Giovanni Agnelli dal 2008. Sotto la sua direzione la Fondazione ha concentrato le proprie attività di ricerca sui temi dell’education, pubblicando studi e rapporti sul sistema d’istruzione e l’università in Italia. Si è laureato in Economia all’Università di Torino, completando la sua formazione accademica alla London School of Economics. È stato Chief Economist in Fiat Group e Telecom Italia; ha inoltre lavorato presso il dipartimento di ricerca di Banca d’Italia. È stato Visiting Fellow di NBER. Ha pubblicato numerosi saggi in campo macroeconomico, dell’economia del lavoro e dell’istruzione.
L’accordo politico tra sindacati e ministero tocca temi importanti per la scuola: lavoro, retribuzioni e autonomia regionale. Ma lo fa in modo molto generico e senza considerare la qualità dell’insegnamento. E per i precari si prepara una nuova sanatoria.
Per gli studenti disabili certificati è previsto un insegnante di sostegno che collabora con i docenti curricolari. L’obiettivo della piena inclusione non è stato però realizzato. Ecco come ripensare il sistema, nel rispetto dei vincoli di bilancio.
Il passo indietro del governo sull’alternanza scuola lavoro è un brutto segnale verso le esperienze positive che erano emerse fra la pur tante difficoltà. È anche indizio dell’assenza di una visione chiara di scuola alla quale ispirare le politiche.
Sale il numero dei laureati e quello delle immatricolazioni, mentre calano gli abbandoni: sono le buone notizie del Rapporto Anvur 2018. Diminuisce così il nostro ritardo rispetto agli altri paesi europei. Mancano però dati sulla qualità della didattica.
Nel contratto-programma di governo ci sono diverse proposte condivisibili su università e ricerca, che però non definiscono un’idea organica dell’istruzione terziaria nel nostro paese. Bene partire da un aumento delle risorse, ma non basta.
Il contratto di governo tra Lega e M5s prevede il superamento della Buona scuola. Ma è probabile che continui la politica delle assunzioni. Mentre forse sarà abolita l’alternanza scuola-lavoro. C’è però un grande assente: il rinnovamento della didattica.
Così Eduscopio aiuta studenti e famiglie
Di Andrea Gavosto
il 19/10/2018
in Commenti e repliche
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