Le lettere di referenze svolgono un ruolo chiave in tutti i passaggi della carriera accademica. Ma gli sponsor descrivono in modo diverso candidati uomini e donne. Sono differenze che spiegano una parte non trascurabile del minore successo delle donne.
Autore: Audinga Baltrunaite
Audinga Baltrunaite è ricercatrice presso il Servizio struttura economica della Banca d'Italia e Research Affiliate al CEPR. Ha conseguito la laurea in discipline economiche e sociali presso l’Università Bocconi nel 2009 e il dottorato in economia presso l’Università di Stoccolma, Institute for International Economic Studies, nel 2016. I suoi principali interessi di ricerca riguardano economia pubblica, corporate governance e economia di genere.
Grazie a due riforme che intervengono sulla governance societaria, nei Cda delle società a controllo pubblico è aumentata la quota di donne e diminuita quella dei politici. E anche i risultati aziendali ne hanno tratto beneficio.
L’alta velocità ferroviaria consente alle imprese un più facile accesso ad amministratori provenienti da località lontane dalla sede. Le aziende virtuose riescono così a migliorare la qualità dei loro consigli. Per la presenza di donne non cambia niente.
La proprietà e la gestione familiare incidono sui risultati aziendali. Gli effetti però mutano in modo significativo con la dimensione dell’impresa. Possono essere positivi per gli operatori piccoli, mentre diventano negativi per quelli più grandi.
Nell’ultimo decennio il nostro sistema imprenditoriale ha vissuto diversi cambiamenti, anche normativi. Alcuni tratti peculiari della governance delle società si sono però acuiti. Delineando un contesto poco adatto a raccogliere le sfide attuali.
Una maggiore discrezionalità permette alle amministrazioni di selezionare l’azienda più adeguata per realizzare una opera specifica. Ma non mancano i rischi, come una diminuzione della produttività e della trasparenza. Gli strumenti per evitarli.
In Italia il finanziamento pubblico ai partiti è stato abolito (o quasi) nel 1993. In altri paesi nel mondo, invece si pensa di vietare le donazioni private sostituendole con i finanziamenti statali. Qual è il modello più trasparente? Forse il caso della Lituania ci può dare qualche risposta.
I risultati delle elezioni comunali del 2013 dimostrano che gli elettori usano il voto di preferenza. E se la preferenza è legata al genere, eleggono le candidate donne. Le scelte sulla composizione del nuovo Senato rappresentano una opportunità per il riequilibrio della rappresentanza di genere.