Lavoce.info

Autore: Desk Pagina 49 di 188

Il desk de lavoce.info è composto da ragazzi e ragazze che si occupano della gestione operativa del sito internet e dei social network e delle attività redazionali e di assistenza alla ricerca. Inoltre, sono curati dal desk il podcast e le rubriche del fact checking, de "La parola ai grafici" e de "La parola ai numeri".

Il Punto

Per riaprire le attività bloccate da fine marzo, vale la pena analizzare per bene gli effetti del lockdown. Sicuramente utile nel limitare il contagio ed evitare il peggio. Nella fase 2 dell’emergenza riapriranno attività con bassa componente di lavoro giovanile e femminile. Giovani e donne che stanno a casa, le due categorie già ai margini del lavoro anche prima. E non è certo una consolazione che al Covid-19 siano più vulnerabili i maschi. Come conferma un’attenta lettura dei numeri.
La ripartenza delle attività esige cambi nell’organizzazione del lavoro e nelle competenze. Un’occasione per investire in formazione. E davanti all’emergenza per i lavoratori irregolari sarebbe da considerare una grande sanatoria. Nel 2002 produsse effetti a lungo positivi.
Visto che è tanto difficile la nascita dei corona bond, si può provare con le corona shares. Azioni invece di obbligazioni. Appetibili al mercato se accompagnate da benefici fiscali. Per permettere alle imprese che in questi mesi subiscono erosione di patrimonio di non fallire o di non consegnarsi a soci poco raccomandabili, gioverebbe cambiare alcune regole contabili. Vediamo quali.
Sui bilanci di comuni e regioni la pandemia colpisce duramente. Forse l’istituzione di un fondo speciale li può salvare dal dissesto.

Continuano le puntate de lavoce in capitolo, il podcast de lavoce.info. Questa settimana: “Terapie anti-Covid per il mercato del lavoro“, con Tito Boeri.

Il Punto

Crollo quest’anno e ripresa (ma senza recupero di tutte le perdite) nel 2021: sono le stime del Fondo monetario sull’economia mondiale. L’Italia, tra i maggiori paesi, è quello messo peggio. Intanto il Consiglio europeo affida alla Commissione Ue la definizione dei (fondamentali!) meccanismi di sostegno per fronteggiare la crisi. La risposta europea al virus è un cerino che passa di mano in mano. Mentre la scelta dello strumento – Mes, Eurobond, Recovery Fund – richiede comunque di trasferire risorse dal Nord al Sud dell’Europa. E così rimane solo la Bce che nei fatti monetizza parte dei debiti pubblici. In netta crescita ovunque a causa della recessione, peseranno sulla ripresa.
Emergenza nell’emergenza è quella di 3 milioni di lavoratori stranieri irregolari. L’Italia deve legalizzarli per ragioni sanitarie prima ancora che economiche e di ordine pubblico. E se si vogliono riaprire le attività del paese occorre – come mostra uno studio – tener conto di tutto, della salute e dell’economia. Arginando pressioni lobbistiche e spinte emotive.
Il grave crollo dell’attività spinge anche sempre più giù il prezzo del petrolio che è sceso anche sotto zero fino a un tweet del presidente Usa. Che sempre via twitter ha annunciato il taglio dei fondi all’Organizzazione mondiale della sanità. Vediamo come si regge e come spende questo organismo internazionale di vitale importanza
Rinviata al 2021 l’entrata in vigore del Codice delle crisi d’impresa, nello stato di emergenza si presenta l’occasione per ripensarne alcune norme in vista di un drammatico aumento dei crac aziendali. Si può fare il processo penale in videoconferenza? Sì, ma soltanto alcune sue fasi, altrimenti si rischia di snaturarlo.

Continuano le puntate de lavoce in capitolo, il podcast de lavoce.info. Questa settimana: “Eurobond o Mes comunque è debito“, con Tommaso Monacelli.

Il Punto

Scelte operative e modelli di sanità diversi tra regioni confinanti hanno assegnato alla Lombardia il triste record di morti per Covid-19. Intanto il governatore Fontana – in concorrenza con il governo centrale – sforna una app per tracciare la salute dei lombardi, contro un virus che non vede confini. Per capire meglio i dati sulla mortalità, bene utilizzare anche quelli dell’Istat. Soprattutto per quanto riguarda le aree più colpite. Rimane che l’inaffidabilità dei dati impedisce di stabilire il reale numero dei contagiati. Per ridurre i rischi della fase 2 servirebbe un monitoraggio su un campione della popolazione. E comunque a pesare su quando riaprire e quali attività economiche ci sarà la ricerca di un equilibrio tra i costi per salvare vite umane e i costi del blocco. E sempre prima di riaprire andrebbero valutati con precisione gli effetti del lockdown sulla diffusione del coronavirus, anche se in assenza di dati dettagliati.
Sensibili gli effetti sociali dell’emergenza. Con la scusa della crisi, torna sotto attacco, in Italia, il diritto delle donne di interrompere la gravidanza e si riaffaccia il rischio di tornare agli aborti clandestini. E anche se, da casa propria, si offrono lezioni online a tutti gli studenti, una loro effettiva fruizione che non allarghi le esistenti disuguaglianze formative dipende dal background familiare.
La Corte Ue ha condannato tre paesi che hanno evitato la redistribuzione dei profughi. Atto poco più che simbolico ma proprio per questo importante.

Continuano le puntate de lavoce in capitolo, il podcast de lavoce.info. Questa settimana: “Eurobond o Mes comunque è debito“, con Tommaso Monacelli.

Il Punto

Le opposizioni e una parte della maggioranza (M5s) sono contro il Mes e per i coronabond. Che sono comunque debito da restituire. Ci vorrà tempo per predisporre strumenti di indebitamento comune nella Ue come il Recovery Fund di cui discute l’Eurogruppo. Intanto, sotto i colpi della crisi in Europa vacilla il tabù del divieto di aiuti di stato. Oggi consentiti ma con alcuni rischi di distorsione concorrenziale. La recessione si legge chiaramente nei dati dei consumi di elettricità: crollati nel mese di marzo come non succedeva dal 2009.
In vista della “fase 2” con la riapertura graduale di varie attività, bisogna cominciare a formare i lavoratori in base a procedure si sicurezza precise. Inoltre ci vuole una strategia di uscita dall’emergenza che tenga in considerazione differenze territoriali, di settori di attività, di età delle persone, dell’esposizione al contagio.
Gli italiani hanno perso le prime posizioni tra i popoli risparmiatori. Alle famiglie serve un sostegno per far fronte alla crisi da pandemia. A questo servono il bonus di 600 euro distribuito in questi giorni e le prossime misure allo studio. Sarebbe meglio però creare un sussidio permanente da attivare nelle emergenze. Tra le rinunce dei cittadini, anche quella alla privacy, per tracciare spostamenti e frequentazioni e individuare le infezioni. A condizione che sia temporanea.

Continuano le puntate de lavoce in capitolo, il podcast de lavoce.info. Questa settimana: “La recessione che verrà“, con Francesco Daveri.

Il Punto

Cerchiamo rassicurazioni nei test sierologici per il Covid-19 che si vanno diffondendo. Con il rischio, però, che inducano false speranze e comportamenti pericolosi. Vediamo invece l’uso che si è fatto dei tamponi nel Centro-Nord. Anche per questi ci sono benefici e limiti.
Nel lockdown si moltiplicano le violenze domestiche in Italia come tutto il mondo. Peggio: con minore possibilità di denuncia. Ci sono invece attività che sarebbero bloccate senza il lavoro degli immigrati. Molti in nero. Gioverebbe a tutti regolarizzarli durante questa emergenza. In vista della (prudente) uscita dal lockdown, bene definire quali sono i settori a rischio per vicinanza fisica dei lavoratori e quali per esposizione alle malattie.
Nel sistema educativo italiano i nodi vengono al pettine mostrando le debolezze di una società incapace di investire nelle nuove generazioni. Per non creare un dannoso vuoto di apprendimento converrà che a scuola si mettano a frutto anche i mesi estivi, anche pensando a forme di valutazione adatte al momento (al di là del “tutti promossi”). E la didattica online può diventare un’opportunità se si investe di più in infrastrutture e si promuovono le competenze digitali.
La Banca d’Inghilterra finanzia la spesa del governo contro la pandemia emettendo nuova moneta. Va bene una volta ma non sempre in tempi normali.

Continuano le puntate de lavoce in capitolo, il podcast de lavoce.info. Questa settimana: “La recessione che verrà“, con Francesco Daveri.

Il Punto

A un mese dalla dichiarazione di pandemia da parte dell’Oms, ripercorriamo le tappe della diffusione del virus che ha cambiato il mondo. Per fronteggiarne l’impatto economico in Italia, il governo ha messo a disposizione delle imprese un bazooka di liquidità intermediato dalle banche. Sufficiente in volume, a patto che funzioni da subito. Intanto qualche errore di gestione operativa ha fatto emergere l’idea di riportare la sanità sotto il governo centrale. Con pro e (vari) contro. L’accordo anti-crisi da 540 miliardi raggiunto dai paesi Ue non basterà. È arrivato il momento che la Bce trovi il modo di monetizzare il nuovo debito.
Bloccati per decreto i licenziamenti, comunque ci sono i primi, drammatici effetti del lockdown sul mercato del lavoro. E così il governo ha esteso la cassa integrazione. Che potrebbe, a certe condizioni, essere cumulata con altri lavori. Ogni paese Ue cerca di aiutare il fragile settore della cultura in questo momento. L’esempio migliore arriva dalla Francia.
Non è semplice capire dove sono stati fatti davveropiù tamponi. Bisogna rapportarli anche alla dimensione dell’epidemia e alle risorse disponibili. Tra le falle della risposta alla pandemia, tragica quella delle residenze per anziani che accolgono 285 mila persone. E sono troppo poche. Non è vero che le donne siano meno contagiabili dal Covid-19 rispetto agli uomini. Le più giovani e attive sul lavoro purtroppo si ammalano anche loro.

Riccardo Calimani, ex-consigliere della Fondazione di Venezia, commenta l’articolo “La crisi sociale e la garanzia delle fondazioni” di Tito Boeri e Luigi Guiso.

Continuano le puntate de lavoce in capitolo, il podcast de lavoce.info. Ci potete ascoltare ogni mercoledì su tutte le app per i podcast e sul nostro sito. Questa settimana: La scuola in quarantena, con Andrea Gavosto.

Fondazioni, un patrimonio di proprietà degli italiani*

In Italia, lo riconoscono tutti, ci sono due emergenze. Dopo quella, ben nota, sanitaria, si annuncia una pesante crisi economica cui bisogna far fronte con decisioni difficili e coraggiose che possano servire di esempio e conquistare la fiducia dei cittadini.
In anni differenti, ben più opulenti, il Parlamento italiano, spinto da potenti gruppi di potere, dette vita alla fondazioni bancarie il cui valore oggi, un poco più un poco meno, si aggira sui 40 miliardi di euro.
Sono ben conscio che per vari motivi non sarà possibile disporre di simile cifra anche perché nei decenni passati molto le fondazioni hanno speso non sempre con criteri ineccepibili. L’emergenza impone tuttavia che, con decreto del governo da convertire in legge, il denaro delle fondazioni, che in origine non è privato e che è patrimonio di tutti i cittadini, sia restituito ai cittadini.
Sono ben conscio che le resistenze possono essere enormi. Oggi, tuttavia, a fronte di una situazione di rara difficoltà occorre dar fondo a risorse di ogni tipo rompendo schemi di pensiero resi obsoleti dalla realtà. Sono ben conscio di essere un piccolo Davide contro Golia, ma, con l’aiuto di tutti, Davide può vincere e il nostro paese può trarre beneficio da risorse insperate e del tutto legittime. Sarebbe un bell’esempio per tutti.

Riccardo Calimani, ex-consigliere della Fondazione di Venezia

Il Punto

La pandemia offre alle fondazioni bancarie l’occasione per concentrarsi sul loro compito fondamentale, il sostegno del sistema economico e sociale. Una simulazione con dati dettagliati ci dice che l’impatto del lockdown sui redditi delle famiglie è molto pesante. Diamo anche un po’ di numeri su come si distribuiscono i lavoratori, per età e genere, nei settori chiusi o aperti per la crisi sanitaria. E facciamo vedere quanto l’esposizione e la vulnerabilità al virus dipendano (e non dovrebbero!) anche dalle diseguaglianze sociali.
Si discute molto su come (Mes o eurobond) si debba finanziare la ricostruzione post-pandemia. Meno controverso è cosa la Ue – più che i singoli stati – debba finanziare, cioè la ricostruzione di capitale umano e sociale. Intanto è utile riflettere sui ritardi e reticenze della Cina nel rivelare il contagio che ha facilitato la diffusione di Covid-19.
Una certa confusione sui dati dei decessi da Covid-19 domina i media più o meno tradizionali. Vediamo perché le cifre ufficiali siano difficilmente confutabili. A patto di imparare a leggere i numeri correttamente. Mentre restano all’ordine del giorno produzione, distribuzione e uso di mascherine, prima difesa dal virus.

Andrea Boitani e Roberto Tamborini rispondono ai commenti dei lettori al loro articolo “Coronabond, titoli di cittadinanza europea”.

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Il Punto

Continuiamo a raccontare e a proporvi riflessioni e calcoli sul coronavirus. Lombardia e Veneto, due strategie diverse nel gestire l’emergenza. Esaminiamole per imparare. Una app può essere l’alternativa al coprifuoco perché traccia chi ha il virus e con chi entra in contatto. E poi cerchiamo di capire perché da noi ci sono pochi posti letto ospedalieri. Rispetto a Germania e Francia costano di più. Intanto i dati ci parlano dell’impatto devastante del Covid-19 sul mercato del lavoro, in America e in Europa. La pandemia – con similarità e differenze – si aggiunge al cambiamento climatico per sconvolgere il mondo.
È controverso e potrà causare problemi l’invito della Bce a congelare i dividendi delle banche. Di cosa hanno bisogno i lavoratori autonomi, tra i più vulnerabili davanti allo shock del coronavirus.
Cerchiamo di capire perché i decessi calcolati dall’Istat non coincidono con le comunicazioni del governo. E anche quali sono i motivi dell’altissima mortalità in Lombardia.
Dalla diffusione virale dei messaggi sui social network, lezioni utili per contenere le epidemie dei veri virus. Per il dopo-pandemia, sul fronte finanziario non ripetiamo gli errori fatti dopo la crisi del 2008.
L’emergenza fa scoprire a tutti che i nostri destini di abitanti del pianeta sono strettamente intrecciati. Perché la Ue non diventi una vittima del coronavirus, le risposte vanno date a livello comunitario.
Resta molto da fare per rendere disponibili alla comunità scientifica i dati necessari per combattere la pandemia.

In questa home page abbiamo creato un Dossier “Emergenza Covid: tutti gli articoli”, aggiornato quotidianamente e organizzato per argomenti, con i contributi sulla pandemia pubblicati da lavoce.info.

Continuano le puntate de lavoce in capitolo, il podcast de lavoce.info. Ci potete ascoltare ogni mercoledì su tutte le app per i podcast e su questo sito. Questa settimana: Coronavirus: lEuropa al bivio” con Angelo Baglioni

Il Punto

Dall’inizio di Covid-19 lavoce.info riceve e pubblica tanti articoli per capire e misurare che cosa sta succedendo e quello che verrà dopo. Autori, redattori e collaboratori provano a offrire ogni giorno articoli di qualità ai lettori che sembrano premiare con visite e apprezzamento i nostri sforzi di precisione, puntualità e indipendenza nel fornire informazione. Per raggiungere gli obiettivi e soddisfare le attese, il sito è ora aggiornato quotidianamente con due o più pezzi, mentre “Il Punto” e le newsletter del martedì e del venerdì richiamano quanto uscito fino a quel momento, oltre ai pezzi del giorno.
Oggi parliamo di come gli italiani affrontano il coprifuoco e per quanto tempo ancora pensano che durerà.
E anche di quali scenari si prospettano per le banche dopo che la Bce ha chiesto loro di non distribuire dividendi per assicurare un maggiore flusso di credito.
Piace a molti europei (ma non a tutti) la proposta di coronabond per finanziare le spese aggiuntive da coronavirus. Potrebbero essere l’inizio di un’unione fiscale nella Ue senza creazione di nuovo debito dei singoli stati. Se no, ci sarà il Mes e l’intervento della Bei, con pro, contro e ostacoli di attuazione.
Buona parte del paese è passata allo smart working e ne scopre i vantaggi, da conservare anche in futuro. Il turismo ha immediatamente sentito il contraccolpo dell’epidemia. Cominciamo a contare i danni.
Come ottenere dati chiari e stime attendibili che aiutino davvero a capire la diffusione del contagio.

Tutto quello che avreste voluto sapere su Covid-19: informazioni, dati, grafici in oltre 80 slide.

Continuano le puntate de lavoce in capitolo, il podcast de lavoce.info. Ci potete ascoltare ogni mercoledì su tutte le app per i podcast e su questo sito. Questa settimana: “Coronavirus: l’Europa al bivio” con Angelo Baglioni.

Nel momento della scomparsa del padre di Massimo Bordignon, la redazione si stringe attorno all’amico e collega.

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