Lavoce.info

Autore: punto Pagina 22 di 36

Valutazione della ricerca

L’Anvur ha concluso la valutazione della ricerca delle Università e degli Enti di Ricerca: i problemi dell’università e della qualità delle attività che vi si svolgono rivestono un’importanza particolare e abbiamo deciso di riprendere alcuni degli  interventi che abbiamo pubblicato sul tema nella speranza che si apra un dibattito sul metodo di valutazione adottato dall’Anvur.

Come usare i dati Anvur negli atenei?

Ci sono molte utili informazioni sulla qualità della ricerca nei dati dell’Anvur, Agenzia nazionale di valutazione dell’università e della ricerca. Qui mettiamo a confronto i dati di facoltà, dipartimenti, centri di ricerca di Economia, Statistica e Management. Apriamo un confronto con i responsabili della ricerca.

Valutazione fa rima con generazione

Il Punto

Il Governo non ha ancora presentato la sua proposta di riforma dell’Imu. Eppure mancano pochi giorni alla data del 15 agosto, indicata dal ministro Saccomanni per trovare un accordo sul decreto da varare entro fine agosto. Ecco due ipotesi su come potrebbe essere riformulata l’imposta sugli immobili.
La buona notizia è che, dopo un lunghissimo stallo, il Governo ha designato i tre componenti dell’Autorità dei trasporti. Quella meno buona arriva alla lettura dei nomi. Che non brillano certo per competenza in materia, ma semmai per avere in passato bocciato candidati più competenti.
Che funzione devono avere i buoni-scuola alle famiglie che affidano i figli all’istruzione privata? Dovrebbero permettere a studenti bravi ma poveri di frequentare scuole migliori. Come succede negli Stati Uniti, nel Regno Unito e in altri paesi anglosassoni. In Italia no. Perché -dati Pisa alla mano-  qui la pubblica è migliore.
Ancora sottovalutati in Italia, l’apprendimento permanente e la certificazione delle competenze possono essere utili strumenti per far girare la ruota inceppata dei processi di transizione vita-studio-lavoro. Le norme ora esistono. Si tratta di attuarle in modo efficace, omogeneo e in tempi certi.
Lavoce.info ha compiuto questo mese undici anni di vita. Un’altra tappa che non si sarebbe potuta raggiungere senza il contributo finanziario di voi lettori. Per questo vi chiediamo ancora una volta di contribuire con le vostre donazioni. Chi ci ha finanziato con 100 euro nell’ultimo anno o cumulativamente con 200 euro negli ultimi quattro anni avrà la possibilità di partecipare al nostro convegno annuale a porte chiuse mercoledì 25 settembre all’Università di Pavia. 

Il Punto

Anna Maria Cancellieri è un ministro che finalmente ha il coraggio di denunciare apertamente le pressioni della lobby degli avvocati.  Ed è molto apprezzabile il suo impegno per la revisione della geografia dei tribunali. Una riforma fondamentale che attende da troppo tempo di essere completata.
Riprendono gli sbarchi sulle coste italiane e ritorna la domanda: quali limiti bisogna porre all’accoglienza? Per rispondere è necessario anzitutto evitare la confusione tra richiedenti asilo e migranti economici. E considerare alcune cifre.
Nel taglio della spesa pubblica c’è un risparmio da fare, utile e giusto: le pensioni ai falsi invalidi civili. Sappiamo che sono molti, se non altro per alcune situazioni sospette; ad esempio Campania, Puglia e Sicilia, da sole si dividono il 31 per cento delle prestazioni. E ne conosciamo l’origine: clientelismo politico, infiltrazioni mafiose, corruzione di medici e funzionari. Abbastanza per aggredire il fenomeno seriamente.Potrebbe farlo la “cabina di regia” se non servisse solo a preparare la campagna elettorale prossima ventura.
Viene applicata poco e male la legge del 2006 che prevede l’affido condiviso del figlio di genitori separati e divorziati. Una discriminazione a sfavore dei padri. Forse per l’eccesso di discrezionalità dei magistrati.
 
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Il Punto

Non è possibile avere una moneta comune con banche centrali nazionali. Dobbiamo ridisegnare l’Eurosistema prendendo esempio dalla Fed, evitando che la politica monetaria europea sia troppo condizionata dagli interessi dei singoli stati. Gli stessi interessi che hanno annacquato i contenuti dell’’accordo fra i governi dell’Eurozona sul funzionamento del Meccanismo europeo di stabilità (Esm) nella ricapitalizzazione delle banche in difficoltà. Percorso lento, rigidi paletti alla possibilità di utilizzarlo, risorse limitate.
Dei cento giorni che il Governo si era dato per riformare l’Imu ne rimangono 48. Anche il Fondo monetario ha sollecitato l’Italia a mantenere una tassa sulla prima casa, come avviene in tutti i paesi Ocse. E non è affatto dimostrato che l’imposizione deprima il mercato della casa. Caso mai riduce l’incentivo alla rendita immobiliare speculativa e indirizza il risparmio verso investimenti in settori più produttivi.
Quanti risparmi si potrebbero ottenere dalla riduzione del numero dei parlamentari e dal taglio dei loro stipendi? La risposta nel grafico che pubblichiamo.
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Il Punto

Quanta flessibilità abbiamo guadagnato nella gestione dei conti pubblici dopo la chiusura della procedura per disavanzo eccessivo? Molto poca. E non dimentichiamoci del vincolo del bilancio in pareggio introdotto nella nostra Costituzione.
Bene comunque utilizzare tutte le risorse disponibili per sostenere il mercato del lavoro. Il sussidio deciso dal Governo Letta per contrastare la disoccupazione giovanile ha molti limiti. A partire dalla breve durata: 18 mesi. Perché sia efficace e non diventi un regalo a imprenditori opportunisti dovrebbe essere a più lungo termine, accompagnato da misure di stimolo all’economia.
A un anno dall’avvio, l’Unione bancaria europea rimane ancora nel cassetto delle buone intenzioni. Solo il trasferimento della vigilanza alla Bce sembra un obiettivo raggiungibile (ma entro un anno e mezzo!) e un timido passo è stato fatto dall’ultimo vertice di Bruxelles sulla gestione delle crisi bancarie. Vediamo, in un Dossier quali sono gli ostacoli e cosa possiamo aspettarci. Tra le nuove regole, quelle emanate da Banca d’Italia su indicazione dell’Autorità bancaria europea sui requisiti degli amministratori degli istituti di credito rischiano di trasformare i Cda in orchestre stonate.
Si può capire da Twitter il grado di felicità di un territorio. Utilizzando l’indicatore iHappy che classifica le province in base al tenore dei tweet. In testa ci sono Oristano, Bologna e Modena.
Nel momento della scomparsa del padre di Daniele Checchi, la redazione si stringe attorno all’amico e collega.
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Unione bancaria europea

A giugno 2012 il Consiglio europeo riconosceva la necessità di spezzare il circolo vizioso tra crisi del debito sovrano e crisi bancarie. È così iniziato il lungo cammino verso una unione bancaria europea. Raccogliamo in un unico dossier alcuni contributi pubblicati su lavoce.info per comprendere a che punto è la difficile sfida che porta a un sistema bancario armonizzato.

Il Punto

A piccoli passi mentre la luce in fondo al tunnel ancora non si intravvede. Il vertice europeo definisce regole comuni per la gestione delle crisi bancarie che, anche per iniziativa dell’Italia, sono meno automatiche e quindi meno in grado di far pagare i salvataggi bancari non solo ai contribuenti ma anche agli azionisti. Le risorse necessarie rimangono nei confini nazionali, mentre il contributo del Fondo di stabilità europeo è soggetto a restrizioni che sembrano fatte apposta per evitarlo. Di comune, per il momento, c’è solo la vigilanza bancaria dei grandi istituti di credito affidata alla Bce.
Un miliardo e mezzo dall’Europa per il sostegno al lavoro giovanile da spendere in due anni anziché in sette. È un’opportunità da non perdere: il Governo Letta deve stabilire velocemente regole e meccanismi di distribuzione di queste risorse. Con problemi di non facile soluzione, a partire dal ruolo di Province e Regioni.
A corto di soldi, i Comuni spendono meno per i servizi alle famiglie. E ne patiscono i nidi per l’infanzia, con un’offerta di posti generalmente inferiore alla domanda. Così la selezione dei bambini ammessi rischia di vanificare i due ruoli del nido pubblico: la conciliazione famiglia-lavoro e la funzione educativa.
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Sgravi fiscali per i giovani da assumere

Gent.mo Professore Boeri,
mi consenta di scriverle due righe a proposito di quanto in oggetto, con riferimento al Suo articolo apparso su Repubblica
Credo di avere qualche titolo per farlo (in calce chi sono) in particolare come datore di lavoro con 110 dipendenti regolari, di cui 105 sotto i trentacinque anni.Premesso che condivido pienamente le  perplessità da Lei espresse nell’articolo citato e ciò che sottendono, devo dirle francamente che le motivazioni che lei porta sono sicuramente tutte giuste, ma decisamente carenti e poco incisive rispetto alle reali disastrose dinamiche che i provvedimenti di sgravi “mirati” provocano nelle aziende e nel sistema.

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