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Autore: punto Pagina 34 di 36

Il Punto

Saranno illimitati ma temporanei gli acquisti di titoli di stato da parte della Bce. Si concentreranno infatti sui titoli destinati a scadere entro tre anni. È un modo di garantirsi di essere rimborsati prima di altri creditori che potrebbe avere effetti perversi sulla gestione del debito incoraggiando emissioni a breve, quelle che rendono maggiormente vulnerabile un paese a una crisi di credibilità. Vero che l’Italia non dovrebbe ricorrere agli interventi della Bce, ma, come mostra il grafico, sta diventando sempre meno costoso finanziarsi a breve che a lungo termine e le pressioni politiche per tagliare la spesa per interessi sono molto forti.
Che cosa vuol dire unione bancaria europea? Quale la differenza tra l’attuale Efsf e il futuro Esm, creati per dare stabilità? Quali altri tasselli mancano? Cerchiamo di capirlo.
Riparte a Milano l’Area C, dopo una sospensione inaspettatamente ordinata a fine luglio dal Consiglio di stato. Che ha avuto come effetto l’ingresso libero delle auto nel centro città. L’episodio permette di meglio valutare gli effetti di questa regolazione del traffico. Potrebbe averlo ridotto in centro fino al 30 per cento.
Nell’agenda di Monti non c’è una riforma dell’immigrazione. Peccato perché ci sono cose molto importanti da affrontare: dai meccanismi d’ingresso all’integrazione, dalla tutela dei minori ai diritti civili.
Marco Arnone -scomparso pochi giorni fa- ci ha lasciato in eredità un esempio di impegno civile e contributi da studioso su temi su cui si gioca il futuro dell’Italia: i costi della giustizia, l’economia della corruzione, la tutela della trasparenza, la riduzione delle disuguaglianze.

Il Punto

È una svolta quella sancita dalla Banca centrale europea. Per la prima volta c’è un’istituzione sovranazionale europea che interviene a sostegno dell’euro. Ma meglio evitare eccessivi ottimismi sull’uscita dalla crisi, anche perché ci si muove sul filo del rasoio. Infatti la Bce si limita a ributtare la palla nel campo degli stati membri: “agirò solo se avrete prima agito voi”. E i governi faranno di tutto per non dover sottostare a procedure molto pesanti. Altro che memorandum leggero! Quindi alla fine la Bce potrebbe essere chiamata a intervenire solo quando il paese non è più in grado di fare alcun aggiustamento strutturale e sono necessari piani d’acquisto di titoli ingenti.
Si apre il tavolo con le parti sociali con totale mancanza di idee. Eppure si potrebbero ridurre le tasse sul lavoro sfoltendo la giungla di sussidi alle imprese. Vediamo come, pubblicando anche il Rapporto al presidente del Consiglio su questo tema.
Il capo della vigilanza della Bank of England propone di abbandonare le regole di Basilea sulla supervisione bancaria. È vero che sono complesse, alcune esageratamente prudenziali, ma hanno bisogno di essere sfoltite e corrette, piuttosto che mandate in soffitta.
Per la prima volta, in estate, abbiamo visto una piccola guerra dei prezzi dei carburanti al distributore. Innescata dagli sconti dell’Eni e dalla campagna Fiat-Ip. Bene. Eni e Fiat, però, sono anche i leader nel metano. Perché non scommettere sul suo impiego nell’auto? I vantaggi sarebbero molteplici.
Instabile e incerta la regolamentazione dei servizi pubblici locali. È stata oggetto di un referendum l’anno scorso (per l’acqua), di interventi del Governo Monti, di una recente sentenza della Corte costituzionale. Occorre mettere ordine tra istanze diverse, spesso conflittuali, tenendo conto dei princìpi europei.
Che storia c’è dietro i quasi 2 mila miliardi di debito pubblico italiano? Cinquant’anni di governi spreconi con poche eccezioni. Ripercorriamoli passo a passo.

Il Punto

Ilva di Taranto e carbone del Sulcis: due vicende drammatiche ma due storie molto diverse in termini di numeri, di mercato dei prodotti, di effetti sull’ambiente, di esiti possibili. Entrambe rendono evidente la necessità di riconversioni industriali e territoriali, comune a molti altri luoghi produttivi del paese. Mentre si apre il nuovo confronto con le parti sociali bene ricordare che una buona politica industriale è quella che sa immaginare l’Italia fra dieci o vent’anni.
Davvero la povertà in Italia è rimasta ferma nell’ultimo decennio all’11 per cento come recitano i comunicati dell’Istat? In realtà, al netto dell’inflazione il numero di quelli che vivono con reddito inferiore alla soglia di povertà definita prima della recessione è aumentato di più di un milione. Anche i dati dell’Inps sulle ore di Cassa integrazione autorizzate vanno letti in controluce. Ecco perché.
Troppo investimento nel mattone rende finanziariamente fragili le famiglie italiane, soprattutto i pensionati che hanno messo tutti i loro risparmi nella loro casa e in quella dei figli. Perché hanno quasi sempre un mutuo da pagare e la ricchezza immobiliare non è liquida. Così, in questo momento di crisi, hanno difficoltà a far fronte ai debiti e alle spese impreviste.
Niente tasse sulle bevande zuccherate. La proposta del ministro Balduzzi non ha avuto seguito. Bene perchè era improvvisata: non ne era stato stimato l’impatto. Sul piano dei principi generali, aveva un fondamento nei costi imposti alla collettività da chi non sa badare alla propria salute.

La redazione de lavoce.info è vicina nel dolore alla famiglia di Marco Arnone, nostro affezionato collaboratore, scomparso prematuramente. Oltre alla passione civile e professionale, ci lascia ammirati il coraggio con il quale Marco ha affrontato la malattia.

Il Punto

I partiti si stanno accordando su una nuova legge elettorale se possibile ancora più complessa di quella attuale. Serve a lasciare loro le mani libere per il dopo elezioni. Rischia di consegnarci un Parlamento molto frammentato e rafforza le oligarchie. Con la doppia crisi di sfiducia (i mercati verso l’Italia e gli italiani rispetto alla politica), stanno giocando col fuoco. Vediamo cosa si può fare per migliorare l’accordo. Altrimenti meglio andare al voto con le regole attuali e prevedere una fase costituente prolungando il governo tecnico.
Le ricette per la crescita del Governo sono condivisibili ma troppo generiche e manca un’identificazione delle priorità. Bene concentrarsi sulle riforme strutturali che eliminino quei vincoli che rendono l’Italia un paese poco competitivo.
La riforma Fornero introduce per legge obblighi di attivazione dei disoccupati per stimolarli alla ricerca di un impiego. Ma si dimentica che oggi c’è un problema di domanda di lavoro e non precisa chi dovrebbe fare questi interventi. Non si sa neanche chi gestirà servizi pubblici per l’impiego dopo i tagli alle province della spending review.
La riforma dell’Isee approda in Parlamento. Molte le innovazioni. Migliorerà l’efficacia distributiva del welfare italiano, ma qualche dubbio rimane.
La ricerca sperimentale è utile per valutare le politiche di contrasto dell’evasione fiscale e così migliorarne l’efficacia? L’esempio cinese e quello inglese sembrano indicare di sì.

Il Punto

Il tema dell’immigrazione sembra scomparso dalle preoccupazioni degli italiani, ed è gestito fuori dai toni mediatici anche nell’agenda governativa. Eppure il governo Monti ha appena varato una sanatoria estiva e non intende riformare la Bossi-Fini, una legge anacronistica.
L’invecchiamento della popolazione italiana fa sì che gli anziani controllino una parte sempre più ampia della ricchezza (soprattutto immobiliare) che viene trasmessa sempre più tardi alle generazioni future. Ne consegue che i genitori controllano sempre meno le fonti per finanziare l’istruzione avanzata dei figli.
L’ultimo Earth summit dell’Onu si è concluso senza affrontare un tema cruciale: la contraccezione come metodo di pianificazione famigliare. Con severe implicazioni, per gravidanze indesiderate e diffusione del virus Hiv, soprattutto per i paesi del terzo mondo ma anche per le fasce più esposte, in primo luogo i giovani, dei paesi avanzati.
Come prevedere l’andamento del mercato immobiliare? Con Google, le cui sempre più ampie applicazioni consentono di migliorare la stima della domanda di mutui per l’acquisto di abitazioni.
Il medagliere delle Olimpiadi di Londra ci lascia due indicazioni di massima: la nazione ospitante ottiene sempre risultati migliori delle previsioni e la percentuale di vittorie delle nazioni sviluppate continua a diminuire. Tra i Brics, l’India rimane la pecora nera nel medagliere olimpico.

Il Punto

Terzo trimestre di fila di forte calo del Pil e mercato del lavoro che continua a peggiorare. Come mostra il grafico, siamo tornati al punto più basso della Grande recessione. Un’ulteriore accelerazione del consolidamento fiscale imposta dalla Germania sarebbe esiziale. Per questo l’Italia deve evitare il commissariamento prefigurato dalla Bce. Invece ci vorrebbe maggiore coordinamento della politica fiscale a livello europeo con un’autorità in grado di dialogare con la Bce.
Rating di legalità per le imprese che vogliono lavorare per le amministrazioni pubbliche. Dando loro una corsia preferenziale che incentivi i comportamenti virtuosi. Ora lo ha istituito la legge. Rimangono però molti dubbi d’interpretazione delle norme.
Mentre Fondazione Mps è costretta al cambio di governance, le fondazioni bancarie rischiano di cessare di svolgere un ruolo di sostegno al terzo settore proprio nel momento in cui ci sarebbe maggior bisogno. In un nuovo Dossier abbiamo raccolto gli interventi sul tema pubblicati su lavoce.info e su altri giornali.
Cresce il business del calcio a livello internazionale, ma non in Italia. Le nostre grandi società dovrebbero puntare sulle attività produttive (stadio, sponsorship, merchandising, diritti tv) e invece mostrano un’attenzione smodata per le operazioni di mercato dei calciatori per ridurre un folle monte ingaggi. Puntano a minimizzare i costi e non ad aumentare i ricavi come sarebbe possibile.

Pil, al punto più basso

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Il Pil (destagionalizzato, senza effetti di calendario e al netto dell’inflazione) è sceso dello 0,7 per cento nel secondo trimestre 2012 rispetto al trimestre precedente. E’ la quarta diminuzione trimestrale consecutiva, e la terza dello stesso ordine di grandezza in termini percentuali. E’ un segno che la recessione, iniziata nel terzo trimestre 2011, continua purtroppo a mordere con identica intensità. Rispetto al secondo trimestre 2011 (l’ultimo trimestre di crescita positiva), il Pil del secondo trimestre 2012 è diminuito del 2,5 per cento.

Il Punto

Approvato un decreto-manovra. Rimanendo in attesa di una spending review, vediamo perché è fondamentale tagliare la spesa pubblica in Italia, anche alla luce del dibattitto sulle politiche per uscire dalla crisi.
Mario Draghi non l’ha detto, ma l’ha fatto capire: la Bce che presiede dovrà diventare prestatore di ultima istanza. Lo hanno inteso chiaramente i mercati finanziari reagendo positivamente al suo impegno di difendere l’euro “facendo tutto il necessario”. Ora però dovrà dimostrare di stare facendo sul serio, a partire dal board di giovedi. Gli squilibri nelle bilance dei pagamenti nell’area dell’euro sono uno dei fattori alla base della crisi. Il riequilibrio richiederebbe nell’immediato svalutazioni fiscali nei paesi del contagio, vale a dire il recupero di competitività sui mercati internazionali attraverso la leva fiscale: aumentare l’Iva (pagata sulle importazioni) e possibilmente ridurre le tasse sul lavoro (dunque i prezzi delle esportazioni).
I dati sul mercato del lavoro sono già di per sè molto brutti. Nessun bisogno di aggravarli mal interpretando i numeri sulle assunzioni a tempo indeterminato.
Sta andando verso il collasso il trasporto pubblico locale in Italia. Perché quando si liberalizza un settore in strutturale perdita economica è indispensabile adottare anche provvedimenti di politica economicache rendano possibile la ristrutturazione e il miglioramento degli indici di produttività.

Il Punto

Le dichiarazioni del presidente della Bce Mario Draghi segnano una svolta nella comunicazione dellla BCE perchè annunciano che ci sarà il garante richiesto dai mercati. Un anno fa la Bce interveniva quasi senza dirlo, oggi riaffermando il suo ruolo nel contenere gli spread potrebbe anche non rendere necessari acquisti massicci di titoli dei paesi periferici.
A Londra e alla Gran Bretagna conviene ospitare le Olimpiadi? Nell’immediato si prevede una crescita del Pil al massimo dello 0,4 percento. A medio-lungo termine effetti positivi irrilevanti. Nessuno si augura un fallimento, ma la previsione di David Cameron -per il prossimo quadriennio un’iniezione di 25 miliardi di euro- appare quanto mai azzardata. Meno imprudente invece la previsione del Coni sulle medaglie azzurre. Vediamo perché.
Anche nella recessione del 1992-93 la spesa sanitaria fu decurtata, ma senza andare a scapito dei servizi offerti ai cittadini. Servirà però anche questa volta la collaborazione di tutti per evitare che i tagli imposti dalla spending review vadano a detrimento dei servizi ai cittadini.
Favorire una maggiore capitalizzazione delle imprese farebbe bene anche alle banche. Conti alla mano, riducendo l’indebitamento delle aziende e rendendole più stabili, gli istituti di credito risparmierebbero fino a 10 miliardi in termini di patrimonio di vigilanza.
Una lettura per l’estate: nel suo ultimo libro, il Nobel Paul Krugman spiega perché Stati Uniti ed Europa non sono riusciti a uscire dalla crisi. E, pur rimanendo euroscettico, prescrive la sua ricetta per l’Europa: la Bce deve garantire la stabilità finanziaria, com’è dovere di una banca centrale.

Il Punto

Lo scudo salva-stati di fatto non esiste più e la Spagna in recessione assomiglia pericolosamente alla Grecia. Deve intervenire la Bce mentre i paesi che beneficeranno del suo aiuto devono continuare il rientro del debito e impegnarsi a cessioni di sovranità. Devono permettere, d’ora in poi, il fallimento di un singolo stato europeo senza che crolli l’Eurozona. Vediamo come.
La Consob ha imposto il divieto di vendite allo scoperto, aggravando l’errore del 2008-2009 e del 2011 quando vennero imposti obblighi di comunicazione su questri contatti. Una perseveranza (aggravata) che lascia sbalorditi.
Superare la spesa storica delle amministrazioni pubbliche riducendola con tagli selettivi anziché lineari: questo è lo scopo della spending review. Nell’azione di Governo alcune misure rispettano questo approccio, altre no.
Con un utilizzo sconsiderato delle risorse, la Regione Sicilia è finita in una crisi di liquiditàche può diventare cronica. È scritto anche nel bilancio (criticato severamente dalla Corte dei Conti) che, nonostante l’opacità, mostra per il 2012 un peggioramento. I politici dell’isola continuano a fare un pessimo uso dell’autonomia. Bisognerebbe sequestrargli il libretto degli assegni per un po’ di tempo.
Ibrahimovic e Thiago Silva dal Milan al Paris Saint-Germain con entrate fiscali straordinarie per la Francia, pagate dal Qatar. Per ridurre le enormi perdite delle società di calcio, la Uefa ha imposto una sorta di fiscal compact. Ma sembra destinato ad essere applicato solo da chi vuole trovare scuse per disimpegnarsi dal calcio.

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